A Green Oleo la cosmesi cresce dagli scarti animali e vegetali
DAI LUBRIFICANTI per i motori delle auto di Formula 1 agli ingredienti per la cosmesi passando per i "disperdenti" delle...

DAI LUBRIFICANTI per i motori delle auto di Formula 1 agli ingredienti per la cosmesi passando per i "disperdenti" delle creme solari, quelli che consentono al prodotto di distribuirsi in maniera uniforme. C’è tantissima chimica nei prodotti che utilizziamo tutti i giorni e nei macchinari che servono a produrli e spesso non ce ne accorgiamo. Green Oleo, con sede a Cremona, è una società di chimica verde che utilizza materie prime naturali, biodegradabili e rinnovabili provenienti dai sottoprodotti della filiera alimentare. Si tratta di prodotti ormai inutilizzabili tanto per l’alimentazione umana, che per quella animale. Inoltre, le materie prime che si utilizzano provengono dal territorio: una filiera cortissima a elevata sostenibilità. Di fatto si tratta di rimetter in circolo il grasso animale scartato a livello produttivo (il sego) così come la parte acida dell’olio d’oliva e creare le basi per i lubrificanti che servono per tante cose, dal far girare i motori a consentire al fondotinta di spargersi sulla pelle. E le basi per i lubrificanti sono circa il 90% del lubrificante stesso. Essendo poi da fonti rinnovabili queste basi consentono di resistere alle temperature (quindi sono poco incendiabili) e non inquinano. Un aspetto che le rende particolarmente adatte anche per la lubrificazione dei motori marini che non creano problema di inquinamento in caso di sversamento a mare del materiale.
"Il nostro obiettivo – spiega Beatrice Buzzella (nella foto in alto), presidente e ad di Green Oleo – è quello di crescere in maniera significativa nel settore della cosmesi sia sul fronte dei prodotti emulsionanti per le creme sia sul fronte dei disperdenti quelle componenti che consentono una diffusione uniforme sulla pelle dei principi attivi". I risultati 2024 di crescita di volumi e fatturato sono coerenti con le previsioni annunciate al mercato in sede di semestrale. "I volumi – spiega Beatrice Buzzella - hanno raggiunto le 48mila tonnellate, con una crescita generalizzata e un contributo significativo da parte degli esteri (+64%). Buona la performance dell’Ebitda, che raddoppia rispetto al 2023 beneficiando della crescita dei ricavi e della minore incidenza dei costi delle materie prime e seppur impattato da 1 milione di euro di copertura sul gas e dall’incremento del costo del personale finalizzato a potenziare la struttura organizzativa. Nonostante ad oggi la domanda del primo trimestre 2025 non appaia molto robusta, siamo determinati a proseguire nella politica di mantenimento dei volumi dell’oleochimica a livelli pari o superiori a quelli del 2024 e di crescita di volumi e fatturati per gli esteri, con l’obiettivo di migliorare la marginalità".
La Green Oleo è in mano alla famiglia Buzzella, in particolare ai figli del fondatore Mario, Beatrice e Francesco, quest’ultimo presidente di Federchimica e già di Confindustria Lombardia, famiglia che a sua volta, insieme alla famiglia Zocchi ha in portafoglio la Coim, una tra le 10 maggiori aziende chimiche italiane. La sfida di Green Oleo affonda le sue radici nel 1923 con i primi stabilimenti chimici Mazzini e che è proseguita nel tempo prima con SIMEL Società Immobiliare – con proprietario dal 1955 al 1985 Giacomo Mazzini, padre della celebre cantante Mina – e poi con Unilever (Unichema), ICI Uniqema e, fino al 2012, con Croda Italiana. In quell’anno infatti la famiglia Buzzella, proprietaria al 50% del Gruppo Coim – Chimica Organica Industriale Milanese – acquistò lo storico stabilimento di Cremona e iniziò così la sua storia di successo e di sviluppo con un approccio sempre più attento all’ambiente e alle tematiche green. "Dopo aver dato un assetto completamente manageriale a COIM – spiega Beatrice Buzzella – abbiamo voluto rimetterci in gioco con Green Oleo, cercando nuovi stimoli personali e consentendo così a una storica realtà del territorio di rinascere. In questi anni, abbiamo infatti investito in questo progetto 38 milioni di euro, sposando un approccio di sviluppo orientato verso una vera economia circolare".
Green Oleo è anche quotata in Borsa a Milano, una scelta fatta a fronte di importanti investimenti sin dal 2012. Borsa che peraltro, ad oggi, non premia l’azienda e il suo ruolo importante nel mercato che presidia. "Diciamo che chi investe in Borsa ragiona sul breve termine e invece le aziende chimiche lavorano sul medio-lungo termine e su questo vanno valutate. Ad oggi posso dire che l’azienda non è stata premiata e forse non è stata compresa dagli investitori. Attualmente stiamo cercando investitori in Germania dove c’è più attenzione al mondo della chimica". Tra gli obiettivi dell’azienda, che ha una quota di export pari la 60%, vi è quello di crescere nei mercati degli Stati Uniti e dell’Asia. La sfida di Green Oleo è anche di carattere culturale. Far assurgere il by-product a ruolo di materia prima fa parte del processo virtuoso di economia circolare, tema sul quale Green Oleo è impegnata da anni. L’intento è quello di promuovere una cultura di economia sostenibile, riducendo lo spreco di risorse e generando nuovo valore con la realizzazione di prodotti sostenibili. Di fatto, Green Oleo utilizza materie prime del territorio, quali i by products delle lavorazioni dell’industria alimentare (olii acidi prevalentemente da ulivo e grasso animale), che vengono sottoposte a processi chimici interni quali a titolo esemplificativo la scissione, distillazione, separazione, il frazionamento e l’idrogenazione, per ottenere molteplici prodotti oleochimici quali acidi grassi distillati a diverse matrici in funzione del grasso di partenza, acidi stearici (stearine), acido oleico, glicerine, derivati degli acidi grassi (saponi), esteri. La società opera nello Stabilimento di Cremona, in una superficie di 64.000 metri quadri (di cui circa 20.000 coperti) dove sono impiegate 85 risorse, con una capacità produttiva annua di 65.000 tonnellate di cui 50.000 di acidi grassi e glicerine e 15.000 di esteri.