5 cose da fare assolutamente per evitare il brainrot: ecco quali sono

Si è tanto parlato del termine brainrot, da cui è nato poi un trend memetico. Purtroppo, però, non c'è molto da sorridere: un uso eccessivo dei social può far letteralmente marcire il nostro cervello e mandare in malora il benessere digitale mentale.  Ormai non bastano più i consigli generici su come "staccare dallo schermo": oggi la missione chiede un cambio di paradigma che coinvolga istituzioni, piattaforme e utenti.  Indice "Sprint Your Brain": una giornata per riflettere sul benessere digitale Non solo utenti: l'impegno deve essere condiviso La dimensione biologica del benessere online Le piattaforme diventano partner della salute digitale Il ruolo della scuola (e delle famiglie) "Sprint Your Brain": una giornata per riflettere sul benessere digitale È questo il cuore del messaggio lanciato durante “Sprint Your Brain”, l’evento promosso da Unione Nazionale Consumatori con il supporto di Meta, TikTok, YouTube e Integratori & Salute, che si è svolto oggi al Senato.  Un appuntamento che ha visto la partecipazione di autentici totem del benessere mentale come il prof. Antonino Tamburello, accompagnato da altri illustri esperti. Anche noi di Skuola.net eravamo presenti, per raccontare i temi che sul benessere digitale vi sono più a cuore, così come ce li esponete rispondendo alle survey che periodicamente vi propononiamo.  Non solo utenti: l'impegno deve essere condiviso L’iniziativa si inserisce nel calendario dei SaniDays ed è stata realizzata nell’ambito del progetto Sprint Italia, che mira a promuovere contenuti e storie di valore sui temi della salute mentale connessa alla vita digitale. L’obiettivo finale? Ridefinire il concetto stesso di benessere online, superando l’idea che tutto dipenda dalla forza di volontà dell’utente. "Predicare semplicemente un uso moderato delle piattaforme significa ignorare la natura stessa di questi ambienti digitali", ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Ciò che serve è una visione più ampia, che coinvolga piattaforme, istituzioni, creator, famiglie e utenti in un approccio collettivo e responsabile. Il concetto chiave emerso dall’evento è semplice quanto rivoluzionario: il benessere online non può essere un affare solo individuale. È necessario, invece, creare un ecosistema di responsabilità diffusa, in cui ogni attore – dal singolo utente fino alle grandi piattaforme – faccia la propria parte. "Un cambio di paradigma che riconosca una responsabilità condivisa tra istituzioni, piattaforme, creator e utenti", ha sottolineato ancora Dona.  E a ribadire questa impostazione sono stati anche gli esperti coinvolti nei panel, ciascuno con il proprio punto di vista: Maurizio Fiasco, con la sua lettura sociologica del digitale come ambiente collettivo; Antonino Tamburello e Stefano Rossi, creator e divulgatori, che hanno portato esempi concreti di esperienze educative sui social; e Giovanni Scapagnini, che ha introdotto un elemento spesso trascurato nel dibattito: quello nutrizionale e biologico. La dimensione biologica del benessere online Un’innovazione importante dell’evento è stata proprio l’attenzione al legame tra alimentazione, integrazione e salute mentale. "Le più recenti evidenze scientifiche dimostrano come specifici micronutrienti possano supportare le funzioni cerebrali particolarmente sollecitate nell'ambiente digitale", ha spiegato il professor Scapagnini, portando il punto di vista di Integratori & Salute, partner dell’iniziativa. Questo approccio punta a superare la separazione tra corpo e mente, includendo nella riflessione anche le abitudini alimentari e lo stile di vita come elementi centrali per affrontare le sfide del mondo connesso. Le piattaforme diventano partner della salute digitale Uno dei momenti centrali dell’evento è stato il confronto tra i rappresentanti di Meta, TikTok e Google, che hanno discusso sul ruolo delle piattaforme nel promuovere esperienze digitali più sane. Non più semplici fornitori di servizi, ma attori consapevoli di poter incidere sul benessere delle persone. Il dibattito ha evidenziato come molte piattaforme stiano già lavorando a nuovi strumenti, interfacce e algoritmi pensati per offrire pausa, respiro e senso critico. "La vera innovazione sta nel riconoscere che ciascun attore deve fare la propria parte all'interno di un ecosistema interconnesso", ha ribadito ancora Massimiliano Dona. Il ruolo della scuola (e delle famiglie) Tra i temi più delicati emersi, anche quello dell’educazione digitale dei più giovani. "La scuola ha un ruolo fondamentale", ha dichiarato Daniele Grassucci, co-founder di Skuola.net e membro del board di Sprint, "ma da sola non può operare se non si crea un'alleanza con le famiglie per evitare che le due 'agenzie educative' indichino direzioni opposte". Una posizione che sottolinea quanto sia necessario coordinare gli sforzi educativi, perché nessun progetto sul benessere digitale può funzionare se scuola e famiglia viaggiano su

Mag 7, 2025 - 19:11
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5 cose da fare assolutamente per evitare il brainrot: ecco quali sono

Sprint Your Brain

Si è tanto parlato del termine brainrot, da cui è nato poi un trend memetico. Purtroppo, però, non c'è molto da sorridere: un uso eccessivo dei social può far letteralmente marcire il nostro cervello e mandare in malora il benessere digitale mentale

Ormai non bastano più i consigli generici su come "staccare dallo schermo": oggi la missione chiede un cambio di paradigma che coinvolga istituzioni, piattaforme e utenti. 

Indice

  1. "Sprint Your Brain": una giornata per riflettere sul benessere digitale
  2. Non solo utenti: l'impegno deve essere condiviso
  3. La dimensione biologica del benessere online
  4. Le piattaforme diventano partner della salute digitale
  5. Il ruolo della scuola (e delle famiglie)

"Sprint Your Brain": una giornata per riflettere sul benessere digitale

È questo il cuore del messaggio lanciato durante “Sprint Your Brain”, l’evento promosso da Unione Nazionale Consumatori con il supporto di Meta, TikTok, YouTube e Integratori & Salute, che si è svolto oggi al Senato. 

Un appuntamento che ha visto la partecipazione di autentici totem del benessere mentale come il prof. Antonino Tamburello, accompagnato da altri illustri esperti. Anche noi di Skuola.net eravamo presenti, per raccontare i temi che sul benessere digitale vi sono più a cuore, così come ce li esponete rispondendo alle survey che periodicamente vi propononiamo. 

Non solo utenti: l'impegno deve essere condiviso

L’iniziativa si inserisce nel calendario dei SaniDays ed è stata realizzata nell’ambito del progetto Sprint Italia, che mira a promuovere contenuti e storie di valore sui temi della salute mentale connessa alla vita digitale.

L’obiettivo finale? Ridefinire il concetto stesso di benessere online, superando l’idea che tutto dipenda dalla forza di volontà dell’utente. "Predicare semplicemente un uso moderato delle piattaforme significa ignorare la natura stessa di questi ambienti digitali", ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Ciò che serve è una visione più ampia, che coinvolga piattaforme, istituzioni, creator, famiglie e utenti in un approccio collettivo e responsabile.

Il concetto chiave emerso dall’evento è semplice quanto rivoluzionario: il benessere online non può essere un affare solo individuale. È necessario, invece, creare un ecosistema di responsabilità diffusa, in cui ogni attore – dal singolo utente fino alle grandi piattaforme – faccia la propria parte.

"Un cambio di paradigma che riconosca una responsabilità condivisa tra istituzioni, piattaforme, creator e utenti", ha sottolineato ancora Dona. 

E a ribadire questa impostazione sono stati anche gli esperti coinvolti nei panel, ciascuno con il proprio punto di vista: Maurizio Fiasco, con la sua lettura sociologica del digitale come ambiente collettivo; Antonino Tamburello e Stefano Rossi, creator e divulgatori, che hanno portato esempi concreti di esperienze educative sui social; e Giovanni Scapagnini, che ha introdotto un elemento spesso trascurato nel dibattito: quello nutrizionale e biologico.

La dimensione biologica del benessere online

Un’innovazione importante dell’evento è stata proprio l’attenzione al legame tra alimentazione, integrazione e salute mentale. "Le più recenti evidenze scientifiche dimostrano come specifici micronutrienti possano supportare le funzioni cerebrali particolarmente sollecitate nell'ambiente digitale", ha spiegato il professor Scapagnini, portando il punto di vista di Integratori & Salute, partner dell’iniziativa.

Questo approccio punta a superare la separazione tra corpo e mente, includendo nella riflessione anche le abitudini alimentari e lo stile di vita come elementi centrali per affrontare le sfide del mondo connesso.

Le piattaforme diventano partner della salute digitale

Uno dei momenti centrali dell’evento è stato il confronto tra i rappresentanti di Meta, TikTok e Google, che hanno discusso sul ruolo delle piattaforme nel promuovere esperienze digitali più sane. Non più semplici fornitori di servizi, ma attori consapevoli di poter incidere sul benessere delle persone.

Il dibattito ha evidenziato come molte piattaforme stiano già lavorando a nuovi strumenti, interfacce e algoritmi pensati per offrire pausa, respiro e senso critico. "La vera innovazione sta nel riconoscere che ciascun attore deve fare la propria parte all'interno di un ecosistema interconnesso", ha ribadito ancora Massimiliano Dona.

Il ruolo della scuola (e delle famiglie)

Tra i temi più delicati emersi, anche quello dell’educazione digitale dei più giovani. "La scuola ha un ruolo fondamentale", ha dichiarato Daniele Grassucci, co-founder di Skuola.net e membro del board di Sprint, "ma da sola non può operare se non si crea un'alleanza con le famiglie per evitare che le due 'agenzie educative' indichino direzioni opposte".

Una posizione che sottolinea quanto sia necessario coordinare gli sforzi educativi, perché nessun progetto sul benessere digitale può funzionare se scuola e famiglia viaggiano su binari divergenti.