Wall Street affronta le streghe, focus su Fed e dazi

Oggi è il Triple witching day, giornata che tradizionalmente può portare ad un forte aumento della volatilità e del volume degli scambi, arrivata in un contesto ancora debole a causa delle decisioni della Federal Reserve e dei timori per i dazi di Trump.

Mar 21, 2025 - 15:22
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Wall Street affronta le streghe, focus su Fed e dazi

Arrivano le streghe a Wall Street e la Borsa di New York sembra voler aprire in negativo dopo i cali della giornata di oggi. Il ‘Triple witching day’, che arriva il terzo venerdì dei mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre, è il giorno in cui scadono in contemporanea contratti derivati per miliardi di dollari: opzioni su azioni e indici, future su azioni e indici, che portano spesso a un forte aumento della volatilità e del volume di scambi.

In attesa del suono della campanella, i future sul Nasdaq e quelli sul Dow Jones cedono lo 0,30%, seguiti in scia dai contratti sullo S&P500.

Il dollaro resta fermo nei confronti del dollaro e la coppia EUR/USD scambia a 1,085, mentre l’oro cede solo pochi centesimi dei guadagni della settimana e prezza 3.041 dollari (future). In calo il Bitcoin (-2%), a 84 mila dollari.

L’incertezza è aggravata dalle previsioni negative per il breve periodo fatte da FedEx e Nike, intimorite dall’inflazione e dalla domanda incerta, soprattutto quella proveniente da Cina e Messico.

Gli investitori avevano trovato un po' di conforto nella recente posizione della Federal Reserve, che nel suo dot-plot ha suggerito che due tagli dei tassi di 25 punti base rimanevano plausibili entro la fine dell'anno, in seguito alla decisione di mantenere gli attuali costi del denaro.

I responsabili della Fed hanno ribadito la loro aspettativa di una riduzione dei tassi di 50 punti base quest'anno, attenuando alcune preoccupazioni che la loro proiezione potrebbe essere ridotta a un singolo taglio di 25 punti base. Le aspettative del mercato stanno scontando circa 70 punti base di tagli dei tassi da parte della Fed quest'anno, con una probabilità del 70% di un taglio di 25 punti base alla prossima riunione di giugno, secondo i dati compilati da LSEG.

Tuttavia, la banca centrale prevede anche una crescita economica più lenta insieme a un temporaneo aumento dell'inflazione. "La Fed ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita all'inizio di questa settimana, quindi Wall Street sta abbassando le sue previsioni, ma potrebbero dover andare ancora oltre", ha affermato Michael Metcalfe, responsabile della strategia macro di State Street Global Markets. "Dobbiamo solo vedere se ciò che abbiamo visto finora quest'anno è l'inizio di qualcosa di più serio in termini di crescita lenta", ha aggiunto.

Sulle prospettive economiche pesano ancora i rischi della guerra commerciale, “ignorati dagli investitori” secondo gli analisti di Bank of America. Michael Hartnett di BofA evidenzia che “mostruosi” flussi di capitali continuano a riversarsi nei mercati azionari globali, mostrando, insieme alla crescita degli indici in Germania e Cina (due dei principali esportatori negli USA), suggerisce che gli operatori restano scettici sulla possibilità di una recessione causata dalle tariffe di Donald Trump.

I fondi azionari globali hanno registrato circa 43,4 miliardi di dollari di afflussi nella settimana fino a mercoledì scorsa, la cifra più alta di quest'anno, secondo dati di EPFR Global citati da BofA.

"Gli investitori globali non sono minimamente vicini a vendere allo scoperto azioni statunitensi o globali", ha scritto Hartnett in una nota, notando che il sentiment sta iniziando a riflettere il piano degli Stati Uniti di implementare dazi reciproci il 2 aprile: l'ottimismo delle piccole imprese in Canada è crollato a minimi record, ad esempio, con i dazi statunitensi destinati a salire.

FedEx (-7%): ha ridotto le sue previsioni di profitto per l'anno fiscale 2025 e ora si attende un utile per azione rettificato compreso tra 18 e 18,60 dollari rispetto alla precedente previsione di 19-20 dollari.

Nike (-4%): prevede un calo più netto delle entrate del quarto trimestre rispetto a quanto previsto dagli analisti.

Eli Lilly (-0,10%): ha lanciato in India il suo farmaco contro il diabete e per la perdita di peso, Mounjaro, battendo la concorrente Novo Nordisk.

Johnson & Johnson (+0,10%): annuncia un investimento di oltre 55 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni per costruire impianti di produzione e infrastrutture di ricerca negli Stati Uniti.

Alnylam Pharmaceuticals (+6%): la FDA statunitense ha approvato il suo farmaco iniettabile, Amvuttra, per il trattamento della cardiomiopatia amiloide da transtiretina (ATTR-CM), una malattia cardiaca rara e mortale.

Nvidia

DA Davidson: ‘neutral’ e prezzo obiettivo tagliato da 135 a 125 dollari.

Microsoft

Tigress Financial: ‘buy’ e target price alzato da 550 a 595 dollari.

Tesla

Piper Sandler: ‘buy’ e prezzo obiettivo ridotto da 500 a 450 dollari.

Walmart

Stifel Nicolaus: ‘neutral’ e target price diminuito da 99 a 93 dollari.

Nike

UBS: ‘neutral’ e prezzo obiettivo calato da 73 a 66 dollari.

RBC: ‘neutral’ e target price tagliato da 67 a 66 dollari.