Viva il bullo salva-vite, e abbasso quei 20 eurofighetti sanguinari

E adesso il Deepstate europeo, inopinatamente guidato da Mario Draghi – che ieri in Parlamento a Roma ha anche fatto l’offeso perchè qualcuno guardava l’orologio mentre lui ripeteva cose inutili! – dirà che non ci si può fidare di Putin neanche ora che ha per la prima volta promesso di ridurre, se non di far cessare, il fuoco. E adesso i tedeschi – giusto per ripasso, rileggiamoci su ChatGpt quante guerre hanno dichiarato ai loro vicini, dall’Anno Mille in poi – si riarmano, e pur di farcela cambiano la Costituzione abolendo il ”freno al debito”! Proprio in un momento in cui in Germania c’è un partito dichiaratamente nazista che sale al 20% dei consensi e dei seggi in parlamento! Follie.

Trump il bullo, Trump il fascista ha semplicemente ricordato a Zelensky e agli ucraini che senza l’aiuto occidentale, ossia per metà statunitense, sarebbero stati già sconfitti dalla Russia. E che quindi trattare spetta a lui (e spetterebbe, insieme, agli alleati europei che però finora non hanno voluto trattare con l’aggressore): perché senza gli Usa l’Ucraina è fottuta.

Ma Trump non vuole che l’Ucraina scompaia nelle fauci di Putin, la vuole come stato cuscinetto e a questo scopo è pronto a mollare allo Zar la Crimea e – vedremo! – anche il Donbass, dove peraltro vivono soprattutto cittadini russi e russofoni che dal governo Zelensky hanno subito violenze di ogni genere. E dunque Trump il bullo, Trump il fascista ha ottenuto una prima tregua di un mese. Cioè meno morti.

Macron, Starmer, Sanchez, Tusk – e con loro una ventina di capi dei Ventisette Paesi dell’Unione europea – cos’hanno ottenuto, aiutando incondizionatamente sul piano militare il cabarettista Zelensky senza trattare, nel frattempo, nei confronti dell’aggressore, pur essendo loro i veri artefici della resistenza sia pure per interposto Zelensky? Hanno ottenuto decine, centinaia di migliaia di morti innocenti.

Dunque la divaricazione tra il bullo pacifista e i fighetti sanguinari è legittima. Surreale ma legittima. E legittimata da 74 milioni di americani che hanno votato il bullo. Con buona pace degli intellettuali social democratici della “Heavy League” universitaria e di Wall Street, portafoglio a destra ma cuore a sinistra, ipocrisia allo stato puro.

I leader fighetti europei sono anche fessi, peraltro. La Von der Meyer riconosce che ci vorranno 5 anni per riarmare l’Europa, a dir poco, se tutto iniziasse subito: il che significa che nel frattempo il dittatore del Cremlino, se non dovessimo essere più protetti da Trump, potrebbe fare di noi carne di porco. Fighetti fessi, che si riarmano comprando armi americane, e quali altre se no? Quindi versano valuta pregiata al boss stellestrisciato, permettendogli di risparmiare sulle proprie spese militari, tanto si riarmano gli europei! Fighetti fessi, perché non conoscono la pancia dei loro popoli che, con l’eccezione forse dei polacchi,  non vogliono più guerre, quantomeno non vogliono parteciparvi.

Se non viene di invocare “santo subito” per Trump è solo è perché…un obbrobbio c’è già stato, col Nobel per la pace a Obama:  che nei suoi 8 anni alla Casa Bianca ha fatto guerre in Afghanistan, inviandovi 30 mila uomini, in Libia contribuendo all’omicidio di Gheddafi, in Siria con i bombardamenti sulle basi Isis, in Yemen, Somalia e Pakistan… Ed ha preso il Nobel della pace. Se buttava l’atomica su Mosca lo facevano papa?

Dunque il bullo platinato, sguaiato e fascista, risparmierà le vite umane che i “volenterosi” farebbero perdere. E certo avallerà una “pace ingiusta” in Ucraina, con i territori conquistati lasciati nelle mani dell’invasore, proprio come fecero con l’Italia gli alleati oggi pappa-e-ciccia (Gran Bretagna, Usa e Urss) tra ’47 e ’54, con i Trattati di Parigi e Osimo che trasferirono l’Istria da noi alla Jugoslavia determinando 250 mila esodi giuliano-dalmati… Altro che pace giusta, non ne esistono.

Quest’Europa brancaleonica, ipocrita, improbabile, divisa su tutto, ridicolmente aggressiva, che blatera di valori etici che non coltiva, anzi tradisce a ogni passo, fa un po’ pena e un po’ ridere. Peccato che ci siamo noi di mezzo.

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