Viaggiare con la Bici 2025: il rapporto che svela come il cicloturismo sta salvando i territori
Il cicloturismo italiano continua la sua corsa inarrestabile: 89 milioni di presenze nel 2024 (con un aumento del 54% rispetto all’anno precedente) e un impatto economico che sfiora i 10 miliardi di euro. Sono i dati impressionanti che emergono dal rapporto “Viaggiare con la bici 2025”, giunto alla quinta edizione e realizzato da Isnart-Unioncamere per...

Il cicloturismo italiano continua la sua corsa inarrestabile: 89 milioni di presenze nel 2024 (con un aumento del 54% rispetto all’anno precedente) e un impatto economico che sfiora i 10 miliardi di euro. Sono i dati impressionanti che emergono dal rapporto “Viaggiare con la bici 2025”, giunto alla quinta edizione e realizzato da Isnart-Unioncamere per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio in collaborazione con Legambiente.
Un fenomeno in piena espansione
I numeri parlano chiaro: il cicloturismo rappresenta ormai più del 10% del totale dei flussi turistici in Italia. Non siamo più di fronte a una nicchia per appassionati, ma a un vero movimento che sta ridisegnando le abitudini di viaggio e i territori del nostro Paese.
“La crescita del cicloturismo nel nostro Paese è oramai costante e non dovrebbe più sorprendere”,
ha dichiarato Loretta Credaro, Presidente di Isnart.
“È un prodotto certamente scelto dagli appassionati, ma sempre più un’esperienza turistica trasversale in grado di attrarre un pubblico più ampio.”
Giovani imprenditori e borghi che rinascono
Uno degli aspetti più interessanti evidenziati nel rapporto è l’impatto sociale ed economico che il cicloturismo sta avendo sulle aree interne e sui borghi, tradizionalmente segnati dallo spopolamento. Sebastiano Venneri, responsabile Turismo Legambiente, ha sottolineato questo aspetto: “Abbiamo voluto dedicare una sezione del Rapporto al racconto di una serie di nuove iniziative imprenditoriali generate dal cicloturismo e che hanno portato buona economia nelle aree interne del Paese.”
Dalla Liguria alla Sicilia, Legambiente ha documentato numerose realtà che hanno permesso a tanti giovani di restare, in alcuni casi di tornare, mettere su famiglia e impresa in contesti segnati dal declino demografico. Un fenomeno che il rapporto definisce “un bellissimo segnale di rinascita socioeconomica che vede nella bicicletta la protagonista assoluta”.
Chi sono i cicloturisti italiani
Il rapporto offre anche un dettagliato identikit del cicloturista medio. Si tratta principalmente di persone tra i 30 e i 44 anni (47,7%), seguiti dalla generazione X (35,4%, tra i 45 e i 60 anni). Un terzo viaggia in coppia (36,7%), mentre il 31,1% preferisce l’avventura in solitaria e il 27,5% si sposta con gli amici.
Internet è il canale principale per organizzare questo tipo di vacanze: il 63,1% dei cicloturisti utilizza il web per pianificare i propri itinerari, consultando informazioni online, offerte, social media e blog specializzati.
Interessante scoprire che il cicloturista non cerca solo l’esperienza sportiva: il 44,6% indica la ricchezza del patrimonio artistico e culturale come principale motivazione di scelta della destinazione, dopo lo sport. Seguono la facilità di raggiungimento (33,1%) e la ricerca di momenti di relax (30,7%).
Un fenomeno che attrae anche le donne
Un dato che fa riflettere è la crescente presenza femminile nel mondo del cicloturismo. L’analisi rivela percentuali sorprendentemente alte in alcune regioni come la Toscana (Ciclovia dei Castelli, 63%), la Liguria (Ciclovia Arenzano-Varazze, 43%), la Calabria (Ciclovia dei Parchi, 41,4%) e l’Emilia-Romagna (36,3%).
Questo dato sfata il mito del cicloturismo come attività prevalentemente maschile e dimostra come, con le giuste infrastrutture e proposte, la bicicletta possa diventare uno strumento di viaggio inclusivo e accessibile a tutti.
Quanto spendono i cicloturisti?
Il rapporto analizza anche l’impatto economico del fenomeno. La spesa media pro capite giornaliera dei cicloturisti risulta stabile rispetto al 2023, mentre sono in aumento le spese sul territorio effettuate dagli stranieri: 132 euro nel 2024 contro i 104 euro dell’anno precedente.
Per l’alloggio, si prediligono gli hotel (53,1%) e i B&B (19,5%), con un livello di soddisfazione complessivo molto alto: il voto medio espresso dai cicloturisti oscilla tra 7 e 8 su 10, con punte di eccellenza per “qualità del mangiare e del bere” e “cortesia ed ospitalità della popolazione locale” (entrambe con 8/10).
Le sfide per il futuro
Nonostante i risultati impressionanti, il rapporto evidenzia come la crescita del settore sia più frutto dell’iniziativa privata che di una strategia coordinata a livello nazionale. Per sfruttare appieno il potenziale del cicloturismo, vengono indicate tre priorità:
- Continuare ad investire per aumentare la sicurezza di chi pedala, sia attraverso coerenti interventi normativi che azioni di sensibilizzazione culturale
- Investire risorse adeguate sul Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche
- Velocizzare l’iter per la definizione della figura della guida cicloturistica, armonizzando le norme regionali
“I dati del rapporto dimostrano la crescente rilevanza di questo segmento turistico per il nostro Paese”, ha commentato Pinar Pinzuti di Bikenomist, direttrice della Fiera del Cicloturismo dove il rapporto è stato presentato. “Le offerte presenti alla quarta edizione della Fiera del Cicloturismo evidenziano empiricamente questa crescita che ha sempre più bisogno di un supporto da parte dello stato centrale per essere competitivi a livello internazionale”.
Un modello di turismo sostenibile
L’analisi della domanda cicloturistica, condotta lungo 10 ciclovie e ciclo-itinerari in diverse regioni italiane (Lombardia, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Campania, Calabria e Puglia), conferma l’enorme potenziale ancora inespresso del settore.
In particolare, emergono ampi margini per attrarre quote crescenti di utenza internazionale e la necessità di investire in sicurezza e qualità dell’offerta: punti di primo soccorso, ampliamento dell’offerta di punti di ristoro e riparo, miglioramento della segnaletica, incremento dei punti informativi, punti di noleggio bici e accessori, servizi di assistenza tecnica qualificata.
Il cicloturismo si conferma così non solo come un trend in crescita, ma come un modello di sviluppo turistico sostenibile, capace di coniugare la valorizzazione del territorio con la creazione di nuove economie locali, la tutela dell’ambiente con la riscoperta di aree marginali. Una rivoluzione verde che, pedalata dopo pedalata, sta cambiando il volto dell’Italia.
Il rapporto “Viaggiare con la bici 2025” è basato su interviste ad oltre 5mila turisti, di cui 2.800 hanno dichiarato “l’andare in bicicletta” come propria principale motivazione di vacanza, a cui si aggiungono 2.450 cicloturisti intervistati con 10 sovra-campionamenti regionali, rendendo questa ricerca una delle più capillari a livello nazionale sul tema. Qui puoi scaricare il rapporto completo.
Ti potrebbe interessare anche:
- Cicloturismo, non lo diresti mai: siamo il Paese più richiesto al mondo per le vacanze in bici
- I 10 itinerari bikepacking più belli per scoprire l’Italia da Nord a Sud quest’estate
- In bici a pelo d’acqua: tutti gli itinerari cicloturistici per scoprire l’Alto Piemonte
- Cicloturismo sulla via Francigena, 9 itinerari da fare in bicicletta alla scoperta delle terre di Verdi