Viaggi d’istruzione: la scelta di portare i ragazzi in montagna è vincente

Un assaggio di avventura a basso costo che stimola i ragazzi a attivare connessioni, immaginare scenari, osservare la complessità e stimolare punti di vista sulla realtà L'articolo Viaggi d’istruzione: la scelta di portare i ragazzi in montagna è vincente proviene da Montagna.TV.

Apr 21, 2025 - 18:00
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Viaggi d’istruzione: la scelta di portare i ragazzi in montagna è vincente

Per un viaggio d’istruzione la montagna è una destinazione importante, adatta a tutti. Uno spazio prezioso, da scoprire.

Per comprendere la montagna è indispensabile attraversarla in movimento, con l’energia dei propri muscoli, per favorire esperienze, promuovere l’immaginazione, costruire l’avventura e la scoperta.

È un’occasione formidabile per riequilibrare la didattica frontale e al chiuso del fare scuola, possibile anche attraverso un’attività di esplorazione a basso costo, nel territorio in cui sorge la scuola, considerando che ben tre quarti del territorio nazionale si collocano in montagna o collina.

Grazie all’estrema varietà e mutevolezza degli ambienti attraversati qui è assai semplice attivare connessioni, immaginare scenari, osservare la complessità e stimolare punti di vista sulla realtà, elementi fondamentali di ogni percorso educativo.

Esplorare boschi, pascoli, torrenti e pietraie, crea nei ragazzi un senso di benessere, favorisce mille percezioni sensoriali, suscita sorprese e interesse, tutti elementi utili a favorire nuovi apprendimenti e alleviare la sedentarietà che coinvolge toppi giovani.

Il gioco arrampicata, ad esempio, aiuta a conoscere e confrontarsi con il rischio, mettendolo a fuoco per quello che è. Con opportuna assistenza e sorveglianza è assai utile per sperimentare nuovi equilibri, imparare a superare un ostacolo con consapevolezza, comprendere la roccia e tenere a bada la paura.

Per fare questo occorrono sguardi allenati, di insegnanti e facilitatori d’esperienze (guide) preparati, capaci di individuare il miglior contesto e svincolati da modelli ripetitivi, pronti a cogliere tutto quello di interessante che emerge lungo la scalata e il cammino.

La continua tensione verso la scoperta è il miglior stimolo utile a mantenere l’interesse anche nei soggetti più svogliati e distratti e a rilanciare nuove proposte educative.

Dopo tanti anni di attività all’aperto con i ragazzi osservo che i migliori effetti dell’esperienza in montagna si innescano quando, con un po’ di fatica fisica e un’attività preparatoria utile a prestare attenzione, raggiungiamo un luogo di grazia. Lì, dopo esserci rifocillati, diamo spazio al gioco libero, non strutturato, dove ognuno trova il proprio spazio, la propria creatività e immaginazione.

Così i giovani studenti diventano cercatori di bellezza, capaci di dialogare con i luoghi, collaborare tra loro, seguire tracce e trovare soluzioni.

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