Veneto, ancora problemi con le borse di studio: iscritti internazionali senza fondi. “Siamo demoralizzati, così tutto più difficile”
Nei giorni scorsi l’Unione degli Universitari è scesa in piazza per protestare in difesa del diritto allo studio. La testimonianza di Nikita raccolta da ilfattoquotidiano.it: "Ho un po’ di risparmi, quindi sopravviverò, ma sono amareggiato. E in attesa dei documenti non possiamo lavorare" L'articolo Veneto, ancora problemi con le borse di studio: iscritti internazionali senza fondi. “Siamo demoralizzati, così tutto più difficile” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Sistemate le borse di studio degli universitari veneti, adesso tocca agli studenti internazionali. Sembrava risolta la questione dei sussidi agli universitari del Veneto, almeno per quest’anno accademico: dopo anni in cui mancavano i fondi della Regione per coprire tutti gli idonei, a novembre a Padova erano state coperte quasi tutte le borse, a parte 300 “incerti” e i 1812 idonei non beneficiari dell’anno scorso, ormai beffati e dimenticati. Oggi si scopre che alla magistrale di Venezia ci sono altri 86 studenti internazionali che non hanno ricevuto il sussidio, su 105 idonei; la situazione non cambia alle triennali, con 96 internazionali idonei, di cui 74 non beneficiari. Tra gli italiani che studiano alla Ca’ Foscari di Venezia, le percentuali sono più alte. Nei giorni scorsi l’Unione degli Universitari è scesa in piazza per protestare in difesa del diritto allo studio.
“Sono molto deluso – dice a ilfattoquotidiano.it Nikita, 28enne russo al primo anno di magistrale in Italia, nel ramo economico – avrei diritto a 7mila e 500 euro all’anno, più un pasto gratis al giorno nella mensa universitaria. Ho richiesto la borsa di studio e non l’ho ricevuta per mancanza di fondi. Per compensare, almeno mi hanno tolto le tasse universitarie (circa 1300 euro all’anno, ndr) e mi hanno dato uno sconto per la mensa”. Come i suoi colleghi idonei non beneficiari, Nikita deve arrangiarsi come può. “Già la borsa di studio non era sufficiente per tutto l’anno, perché pago 500 euro al mese di affitto per una stanza e ho altre spese. Ho un po’ di risparmi, quindi sopravviverò, ma sono amareggiato”.
È un ostacolo in più che devono affrontare i giovani stranieri che vogliono studiare in Italia. “Abbiamo già delle difficoltà come le barriere linguistiche, dato che molti italiani non parlano inglese. E poi la burocrazia: arrivo in ottobre per chiedere il permesso di soggiorno, ma l’appuntamento per l’impronta digitale è fissato a giugno; così, senza borsa di studio e in difficoltà economica, non posso lavorare in Italia, perché non ho i documenti. In questo modo, molti studenti hanno due opzioni: o cercano dei lavori da remoto nel loro Paese di provenienza, o provano a lavorare illegalmente in Italia, che è molto difficile. Così veniamo lasciati senza supporto economico e senza la possibilità di mantenerci legalmente. Molti ragazzi sono demoralizzati. Per me l’Italia è una grande sfida e 7500 euro non sono pochi. Così abbiamo protestato per il diritto allo studio”. Una vera beffa. “Non so se le cose cambieranno. Ho scelto l’Italia per il livello di educazione e per la borsa di studio. Ero stato ammesso anche alla Sapienza e a Milano, se avessi saputo di questa situazione sarei andato altrove”.
E sì che, dopo gli ultimi finanziamenti record del ministro Bernini e il cambio di assessore regionale all’istruzione (da Elena Donazzan a Valeria Mantovan), le cose sembravano migliorate. Invece, negli atenei pubblici del Veneto ci sono ancora decine di studenti aventi diritto e non beneficiari, più tutti quelli degli anni passati, ormai rimasti senza.
Così si alza la protesta del sindacato. “Ogni anno centinaia di universitari idonei vengono lasciati senza borsa di studio per mancanza di fondi – spiega Angelica Morresi, coordinatrice dell’Unione degli Universitari di Venezia – questo significa precarietà per chi studia e dover lavorare per mantenersi agli studi. Non possiamo accettarlo. Solo 19 studenti internazionali del primo anno magistrale in tutta Ca’ Foscari hanno ricevuto il sussidio su 105 idonei, quindi ci sono 86 idonei non beneficiari, che si aggiungono ai 100 delle triennali”. Gli studenti si rivolgono alle istituzioni. “L’accesso allo studio non può essere un privilegio, ma deve essere un diritto garantito. È inaccettabile che lo Stato e la Regione continuino a ignorare il problema. Chiediamo un rifinanziamento immediato per coprire tutte le borse di studio e un piano strutturale per evitare che questa situazione si ripeta ogni anno. Studiare è un diritto, non un lusso”.
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