Usa, minaccia di dazi del 500% per i paesi che importano gas e petrolio dalla Russia
L’iniziativa bipartisan, proposta da senatori e deputati democratici e repubblicani, mirerebbe a fare pressioni sulla Russia per cercare di accelerare il processo di pace con l’Ucraina

Roma, 2 aprile 2025 – Dazi del 500% a chi compra gas, petrolio e uranio dalla Russia. Non è l’ennesima trovata di Trump sul fronte protezionistico (anche se alla fine un forte vantaggio lo potrebbero avere anche gli Stati Uniti) ma un’iniziativa bipartisan di senatori e deputati Usa per cercare di far pressione su Putin e velocizzare il processo di pace in Ucraina.
Un gruppo di senatori democratici e repubblicani, e così anche deputati, negli Stati Uniti hanno messo a punto un provvedimento legislativo con nuove sanzioni contro la Russia e dazi del 500 per cento sui beni importati da Paesi che dalla Russia acquistano prodotti energetici se Mosca non accetterà una pace duratura con l'Ucraina. Alla casa Bianca si parla apertamente di un Trump frustrato che oramai ritiene, come spiega Fox News, essere deliberato "rallentamento dei negoziati per un cessate il fuoco complessivo" da parte del Cremlino.
Un’iniziativa per colpire la Russia che porterebbe però benefici anche agli Usa. Se i paesi che acquistano gas e petrolio dal paese governato da Vladimir Putin dovessero rinunciarvi dovrebbero, in buona parte, rivolgersi anche agli Stati Uniti per ottenere questi prodotti.
Dazi “indiretti” non colpirebbero direttamente, appunto, la Russia bensì i paesi che importano i prodotti energetici russi. Facciamo un esempio, se un Paese X esporta divani negli Stati Uniti ma importa gas dalla Russia, gli Usa imporrebbero dazi del 500 per cento sui divani (ma anche su tutti gli altri prodotti) importati dal Paese X. A questo punto il Paese X si troverebbe a dover decidere se veder praticamente azzerata la sua esportazione di divani in Usa (i prezzi ai clienti quintuplicherebbero) e continuare a comperare gas russo (fra questi paesi ci sono as esempio Cina e India) oppure smettere di farlo e preservare i commerci di altri prodotti negli States.
Sempre secondo l'emittente conservatrice americana, l'Amministrazione sta preparando un nuovo pacchetto di "sanzioni aggressive" contro la flotta ombra di petroliere usate per esportare il greggio russo a prezzi superiori al tetto imposto dai Paesi G7.
I primi firmatari del disegno di legge presentato al Senato, a cui hanno aderito 50 senatori, sono il repubblicano Lindsey Graham e il democratico Richard Blumenthal. Una iniziativa simile è stata adottata alla Camera, su iniziativa dei repubblicani Brian Fitzpatrick, Joe Wilson, e dei democratici, Mike Quigley e Marcy Kaptur. La corsa della Norvegia ai bunker della Guerra Fredda. Cosa ha insegnato l'invasione russa in Ucraina
Il disegno di legge prevede nuove sanzioni contro Mosca e dazi del 500 per cento sui beni importati da Paesi che acquistano petrolio, gas, uranio e altri prodotti russi. "L'opinione dominante al Senato Usa è che la Russia sia il Paese aggressore e che questa guerra orrenda e l'aggressione di Putin debba finire ora che debba essere esercitata deterrenza contro una nuova guerra in futuro", hanno scritto i senatori.
"Condividiamo la frustrazione del Presidente Trump nei confronti della Russia sui negoziati per un cessate il fuoco e sosteniamo il desiderio di Trump di arrivare a una pace duratura, giusta e onorevole", scrivono i senatori ricordando che già "durante i negoziati in Arabia saudita i negoziatori di Mosca hanno chiesto agli Stati Uniti un aiuto con il sollevamento delle sanzioni contro le banche e per promuovere l'esportazione di fertilizzanti e prodotti agricoli russi nel mondo prima di un accordo sul cessate il fuoco".