UniCredit, il 28 aprile inizia l’Ops su Banca Bpm. Crédit Agricole pronta a salire al 19,8% di Piazza Meda
Via libera della Consob all’Ops di UniCredit su Banco Bpm. Si trattava dell'ultima autorizzazione necessaria per avviare l’offerta, che sarà lanciata il 28 aprile prossimo. Nelle stesse ore Crédit Agricole, primo azionista di Banco Bpm, ha incassato dalla Bce l'autorizzazione a salire al 19,9% del capitale di Piazza Meda.

Con l’ok di Consob, l’offerta pubblica di scambio (Ops) volontaria totalitaria di UniCredit su Banco Bpm ha tutte le carte in regola per partire. L’Ops sarà valida per quasi due mesi, dal 28 aprile al 23 giugno. Quest’ultima rappresenterà quindi, salvo proroghe del periodo di adesione secondo le normative applicabili, la data di chiusura dell’Ops.
Per ogni azione di Banco Bpm portata in adesione all’offerta, UniCredit riconoscerà un corrispettivo di 0,175 azioni ordinarie di UniCredit di nuova emissione, ma ci potranno essere delle variazioni, in base a quanto riportato nel documento di offerta.
Nel dettaglio, il rapporto di concambio dell’Ops, considerando lo stacco del dividendo da parte di entrambe le società, sarà di 0,166 azioni ordinarie del gruppo di Piazza Gae Aulenti di nuova emissione per ogni azione di Piazza Meda portata in adesione all’offerta, anziché le 0,175 azioni previste inizialmente. La modifica del rapporto sarà valida solo se entrambi i dividendi saranno distribuiti prima della data di pagamento dell’Ops, fissata al 1° luglio. L’offerta prevede anche la possibilità che, prima di tale data, venga distribuito esclusivamente il dividendo di UniCredit: in questo caso, il rapporto di concambio sarà pari a 0,182 azioni. La data di stacco del dividendo di UniCredit è fissata al 22 aprile, con pagamento il 24 aprile, mentre il dividendo di Banco BPM sarà staccato il 1° maggio, con pagamento previsto per il 21 maggio. Questi sono dunque i prezzi di riferimento per calcolare, durante il periodo di Ops, se Bpm tratterà a sconto o premio dell'offerta.
Tra le condizioni per l’efficacia dell’offerta c’è il raggiungimento di una partecipazione pari ad almeno il 66,67% del capitale di Banco Bpm. Tuttavia, UniCredit si riserva la possibilità di rinunciare parzialmente a tale condizione, purché la partecipazione sia comunque almeno pari al 50% del capitale sociale più una azione dell’emittente (soglia, questa, non rinunciabile).
Ai prezzi di chiusura di ieri, in caso di adesione integrale, l'Ops vale oltre 13,9 miliardi di euro. Sempre in caso di adesione integrale da parte degli azionisti di Banco Bpm, a questi ultimi saranno consegnati circa 265 milioni di azioni UniCredit, pari a circa il 14,55% del capitale di piazza Gae Aulenti.
Ieri la Bce ha autorizzato Crédit Agricole a superare la soglia del 10% del capitale sociale di Banco Bpm e, pertanto, a detenere una partecipazione fino al 19,9%. Durante il quarto trimestre del 2024 e il primo trimestre del 2025, Crédit Agricole ha sottoscritto ulteriori strumenti relativi alle azioni di Piazza Meda, raggiungendo ora una posizione attraverso derivati pari al 9,9% del capitale sociale di Banco Bpm.
La Banque Verte intende esercitare strumenti finanziari che le consentono di salire fino al 19,8% della banca italiana. Considerandosi “un investitore di lungo periodo” e “partner” di Banco Bpm sul quale, chiarisce, “non intende lanciare alcuna offerta pubblica per il capitale” di Piazza Meda. In ogni caso, sarà Crédit Agricole a determinare le sorti dell'offerta di UniCredit. Se il ceo di UniCredit, Andrea Orcel, riuscirà a convincere i francesi, l'esito dell'Ops seguirà una direzione favorevole. Al contrario, la scalata diventerà difficile. Ipotizzando la piena adesione dell'Ops, da parte di tutti gli azionisti escluso solo Crédit Agricole, Unicredit potrebbe trovarsi a spartire il controllo di Bpm con una quota dell'80% lei e un 20% ai francesi.
La decisione di far partire l'Ops a fine mese sarebbe nata dalla volontà di Andrea Orcel di non riscaldare troppo il fronte con il governo e aspettare la conclusione della procedura di golden power.
Il calendario è fitto, nel frattempo, l’offerta pubblica di acquisto di Banco Bpm su Anima sarà terminata e ci sarà maggiore chiarezza sui costi patrimoniali sempre sperando che l'Eba, l'authority bancaria europea, abbia già deliberato in merito all'utilizzo del danish compromise, Per la domanda di Banco Bpm è stata rigettata ma nulla toglie la strada verso un ricorso.
Il 24 aprile è in agenda l'assemblea di Generali dove Orcel avrà un ruolo di rilievo grazie a un pacchetto di voti pari, almeno, al 5%, non sono esclusi colpi di scena. Da più parti si pensa che Unicredit voglia far leva su quel 5% per ottenere un trattamento più di favore dal governo concentrato a portare a buon fine l'Opa di Mps su Mediobanca.