Una Spa sotto la Calza. Sauna e camere vip. Un centro benessere nel vecchio convitto

Ok della Soprintendenza, che però mette i paletti su Chiostro e refettorio. Durante i restauri torna alla luce un piccolo teatro ottocentesco.

Apr 10, 2025 - 05:50
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Una Spa sotto la Calza. Sauna e camere vip. Un centro benessere nel vecchio convitto

di Antonio Passanese
FIRENZE
Un centro benessere nell’antico Convitto della Calza, a Porta Romana, con idromassaggio, sauna, hammam, piscine e camere annesse per gli ospiti. La Spa, da quello che è dato sapere anche in base ai progetti depositati in Soprintendenza, sorgerà nei due livelli interratti dell’ex convento, quelli, per intendersi, realizzati in occasione del Giubileo del 2000 e non oggetto di vincolo. I piani superiori – che, prima della vendita da parte della Curia alla Domus Rex, ospitavano le celle dei sacerdoti di passaggio o in pensione – invece non saranno stravolti: sono stati infatti autorizzati solo piccoli aggiustamenti e rimarranno così come quando erano adibiti a foresteria.

Da piazza Pitti si fa sapere che il progetto del ’nuovo’ convitto di piazza della Calza "è stato autorizzato per la destinazione ricettiva", ma con il blocco deciso dal Comune alle nuove strutture per turisti in centro storico, il percorso della Domus Rex si fa sempre più tortuoso. Ecco il motivo che avrebbe indotto la società fiorentina a cambiare i propri piani e a virare sul centro benessere, ovviamente per viaggiatori facoltosi.

Gli unici paletti messi dalla Soprintendenza riguardano il chiostro, che non potrà essere chiuso con una vetrata, l’antico cenacolo, segnato da un affresco raffigurante l’Ultima Cena del Franciabigio (che rimarrà una sala comune) e la cappella cardinalizia dedicata ad Alfonso Mistrangelo: "Questi spazi – sottolinea la soprintendente Antonella Ranaldi – potranno solo essere migliorati ma con piccole lavorazioni non invasive e non impattanti".

Durante il restauro, che sta procedendo con tutte le accortezze del caso, è stato perfino riscoperto un piccolo teatro dell’Ottocento che la Domus intende valorizzare e probabilmente aprire alla città. Ma questa, per ora, è solo un’idea. Va detto che negli ultimi anni – e prima della cessione ai privati – il convitto è stato ’rimaneggiato’ pesantemente, cosa che ha provocato la contrarietà degli uffici della Soprintendenza. Il complesso della Calza risale al 1300 ed è stato trasformato in un centro congressi e casa per ferie 25 anni fa (le carte del ministero parlano di 2,4 milioni di euro di cofinanziamento statale mentre l’Arcidiocesi, per i lavori, ne mise 3), ma negli ultimi l’immobile, con annesso auditorium, aveva perso il suo appeal e la sua redditività. Questo problema, non di poco conto, nel 2019, convinse la Curia a puntare su un utilizzo diverso e a proporlo al Comune e alla Fondazione Cr Firenze prima di venderlo ad altri. Anche la Regione, ai tempi di Enrico Rossi governatore, si era fatta avanti parlando di una possibile sede dell’Archivio Alinari, ma a causa del prezzo (si parla di circa 9 milioni di euro) ci fu il dietrofront.

Ora bisognerà capire in che modo verranno ristrutturati e utilizzati i 35 mini appartamenti anche se per la Soprintendenza "l’immobile è compatibile con una destinazione ricettiva". Bisognerà capire cosa deciderà la Direzione Urbanistica di Palazzo Vecchio anche alla luce del nuovo Piano operativo. E proprio sul Convitto-albergo-Spa della Calza, lunedì prossimo, la capogruppo di Firenze democratica , Cecilia Del Re, presenterà un’interrogazione alla sindaca Sara Funaro e all’assessora Caterina Biti per chiedere se "l’amministrazione abbia contatti ed interloquito con i proprietari del Convitto per capire l’oggetto e i tempi del loro progetto per quell’immobile". Intanto, da alcuni giorni, davanti alla facciata dell’ex convento, sono state montate le impalcature per restaurare i muri e l’ingresso.