Una coalizione di volenterosi sulla guerra in Ucraina? L’invio dei soldati e la risposta di Giorgia Meloni: «Valuteremo»

La premier irritata da Macron che cita Draghi. La necessità di un ok dell'Onu, e quindi di Putin. La proposta alternativa sull'articolo 5 della Nato. Il problema dei dazi e l'ipotesi nucleare L'articolo Una coalizione di volenterosi sulla guerra in Ucraina? L’invio dei soldati e la risposta di Giorgia Meloni: «Valuteremo» proviene da Open.

Mar 3, 2025 - 07:59
 0
Una coalizione di volenterosi sulla guerra in Ucraina? L’invio dei soldati e la risposta di Giorgia Meloni: «Valuteremo»

coalizione volenterosi guerra ucraina giorgia meloni

«Valuteremo». Una sola parola per rispondere all’invito di Emmanuel Macron all’Italia. Ma Giorgia Meloni non sembra entusiasta dell’idea del presidente francese. Perché presuppone l’invio di soldati europei nella guerra tra Russia e Ucraina. E perché rischia di far saltare quell’asse che si stava formando tra Usa e Italia con il presidente Donald Trump. Ma Macron irrita Meloni anche perché nell’appello che lancia sul Foglio dice che è necessario che l’Italia «si impegni in questo percorso, e che lo faccia da grande paese europeo, sulla scia di quanto fece Draghi. Ora restiamo uniti».

I soldati e l’Onu

I leader europei sono consapevoli che l’invio di soldati europei potrà avvenire solo sotto l’egida dell’Onu. E quindi con il consenso della Russia di Vladimir Putin che altrimenti può far valere il suo diritto di veto. Il retroscena del Corriere della Sera racconta una Meloni pompiera: «Si è corso troppo», fa sapere. Prima di tentare di fare da paciere nella lite tra Volodymyr Zelensky e Donald Trump: «Sono molto dispiaciuta per quello che è accaduto ma in questa fase non serve a nessuno lasciarsi andare alle tifoserie». Meno «emotività più freddezza», dirà poi riferendosi a «quello su cui l’Italia lavora» rispetto alle fughe in avanti degli altri leader europei. E ancora: «Tutti condividiamo lo stesso obiettivo di arrivare a una pace duratura e giusta in Ucraina. Sul come la discussione diventa più complessa, ma dobbiamo essere bravi a non favorire la divisione dell’Occidente che sarebbe esiziale per tutti».

La terza via

Roma cerca quindi una terza via tra gli Usa e l’Europa. «Penso che sia un errore togliere dal tavolo la discussione sulla cornice atlantica». E ancora: «Sicuramente è utile che ci siano proposte e ringrazio per questo Francia e Gran Bretagna. L’Italia è disposta a discuterne». Ma con una «soluzione meno risolutiva» delle truppe europee. Su cui la premier conferma «le perplessità» in questa fase. La proposta di Meloni è quella di un nuovo articolo 5 del trattato Nato che stabilisce che l’attacco armato a uno degli alleati è considerato un attacco contro tutti. «Credo il tema dell’articolo 5 della Nato sia il più efficace di tutti. Che si realizza anche senza l’ingresso (dell’Ucraina, ndr) nella Nato. Ma da lì bisogna ripartire, non da soluzioni che escludono».

Peacekeeping, dazi e nucleare

Meloni ha in programma di andare da Trump per parlarne. «Ho la percezione che gli Usa vogliano la pace velocemente. E «poiché Trump si definisce un peacekeeper, è interesse anche degli Stati Uniti essere certi che, una volta raggiunta la pace, non si torni indietro. Lavoriamoci. Forse bisogna riprendere ragionamenti tolti dal tavolo troppo in fretta». Anche perché la vicenda non può che andarsi a incrociare con dazi e nucleare. «Siamo molto preoccupati», inizia Meloni che poi, interpellata sulla posizione diversa di Matteo Salvini, rettifica: «Io sono molto preoccupata. Se venissero introdotti i dazi l’Europa risponderebbe. E una escalation indebolirebbe tutti».

L’ultima frase è sul nucleare europeo, ovvero l’ombrello che consentirebbe al Vecchio Continente di smarcarsi dagli Usa: «È un’ipotesi che prende in considerazione il disimpegno degli Stati uniti. Parlarne, favorendo uno scenario che non si auspica, non è intelligentissimo».

L'articolo Una coalizione di volenterosi sulla guerra in Ucraina? L’invio dei soldati e la risposta di Giorgia Meloni: «Valuteremo» proviene da Open.