Anora, il film che ha trionfato alla Notte degli Oscar 2025: «È la vittoria del cinema indipendente»

La storia di una sex worker e del cliente russo che la sposa ha vinto cinque statuette. La trama e gli avversari sconfitti L'articolo Anora, il film che ha trionfato alla Notte degli Oscar 2025: «È la vittoria del cinema indipendente» proviene da Open.

Mar 3, 2025 - 07:59
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Anora, il film che ha trionfato alla Notte degli Oscar 2025: «È la vittoria del cinema indipendente»

Vincitore di cinque premi Oscar alla Notte di Hollywood, Anora è la storia di una prostituta di New York che si ritrova a poter cambiare vita sposando un ricco cliente russo per capriccio. La pellicola è stata realizzata con un budget di 6 milioni di dollari. Mikey Madison ha vinto la statuetta come miglior attrice, mentre Sean Baker ha portato a casa quella di miglior regista, oltre ai premi per la sceneggiatura originale e il montaggio. «Se state cercando di fare film indipendenti, per favore continuate a farlo. Ne servono di più. Questa è la prova», ha detto durante la premiazione Baker, un che aveva già realizzato piccoli film su pornostar, prostitute transgender e altri emarginati.

Oscar 2025, la vittoria di Anora

Madison ha battuto a sorpresa Demi Moore, considerata favorita per il ruolo in The Substance. «Sono cresciuta a Los Angeles, ma Hollywood mi è sempre sembrata così lontana», ha detto durante la premiazione. «Essere qui in questa stanza oggi è davvero incredibile». Poi ha ringraziato e onorato «la comunità delle prostitute», di cui continuerà «a essere un’alleata». Anora, distribuito dal distributore indipendente Neon, ha generato 40 milioni di dollari ai botteghini globali. Lo show, nelle intenzioni dell’Academy doveva essere apolitico ma una battuta di O’Brien, prendendo lo spunto da Anora, ha preso di mira Vladimir Putin: «Immagino che gli americani saranno eccitati nel vedere che qualcuno finalmente resiste a un russo potente», ha detto alludendo al personaggio interpretato dalla Madison.

Il sex work trionfa a Hollywood

Baker ha colto l’occasione della vittoria per fare un appello al mondo del cinema: «Ai registi dico di fare film da proiettare nelle sale, ai distributori di lavorare sulle uscite nei cinema e ai genitori di portare i figli in sala, loro saranno la prossima generazione di cinefili». Il film ha vinto anche la Palma d’Oro a Cannes. I precedenti film di Baker sul sex work, come Tangerine, The Florida Project e Red Rocket, gli hanno fatto guadagnare il plauso della critica internazionale e la stima degli spettatori, ma non hanno mai avuto molto successo nei multisala del suo paese. Quando Anora non è riuscita a vincere alcun premio ai Golden Globes a gennaio, il suo slancio è sembrato vacillare. Ma il passaparola gli ha permesso di accumulare silenziosamente 40 milioni di dollari di incassi al botteghino mondiale, mentre le polemiche hanno travolto il favorito Emilia Pérez, affondata dai vecchi tweet razzisti della sua attrice protagonista, Karla Sofia Gascon.

La trama

Il film inizia come una favola su Anora, soprannominata Ani, una spogliarellista interpretata da Mikey Madison. Una sera, dopo una sbornia, Vanya (Mark Eidelstein), figlio di un ricco oligarca russo, entra nel suo club. Capriccioso e immaturo, il giovane si innamora di lei, le mostra lo splendore della sua vita fatta di eccessi, poi la porta a Las Vegas, dove i due piccioncini si sposano per un capriccio. Ma quando tornano a New York, Ani vede crollare il suo destino di Pretty Woman. Arrivano gli scagnozzi del suocero per annullare l’unione: il suo principe azzurro scappa e Ani ingaggia una feroce lotta contro il trio di gangster in un lussuoso soggiorno. Il film è un’antologia di drammi a porte chiuse, della durata di 28 minuti, durante i quali i pezzi grossi si rivelano dei semplici idioti. Il loro leader è interpretato da Karren Karagulian, l’attore preferito di Sean Baker che ha ispirato il film.

Il cinema indipendente

Il regista e l’attore desideravano da anni addentrarsi nel mondo sotterraneo di Brighton Beach, il sobborgo newyorkese natale di Karagulian, pieno di immigrati russi. Il secondo atto di Anora si trasforma così in totale derisione, quando Ani parte alla ricerca del suo amante in fuga nel quartiere slavo, affiancata dai tre che l’hanno aggredita. «Cerco di catturare una verità e in genere mostro ciò che è più vicino alla realtà. E questo richiede quasi sempre umorismo», ha detto Baker all’agenzia di stampa Afp. «Perché a volte usiamo la risata per affrontare la vita. A volte ridiamo quando siamo più tristi».

La fine della storia

Alla fine Ani si imbatte nel disprezzo di classe dei suoi miliardari suoceri. Nonostante alcuni attacchi ben mirati contro di loro, non può fare nulla per impedire l’inevitabile crollo del suo matrimonio. Esausta, lascia cadere la sua maschera infuocata per un finale straziante che rivela tutta la sua angoscia e vulnerabilità. Durante la cerimonia, Sean Baker e Mikey Madison hanno criticato duramente gli stereotipi sul lavoro sessuale nei loro discorsi di ringraziamento e ne hanno chiesto la depenalizzazione negli Stati Uniti.

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