Un archivio digitale per esplorare la storia eruttiva del vulcano Etna

È stato ufficialmente pubblicato Dante, l’innovativo database digitale che raccoglie e organizza oltre due millenni e mezzo di attività eruttiva dell’Etna, uno dei vulcani più attivi e studiati al mondo. Il progetto nasce da un lungo lavoro condotto dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), in particolare grazie ai ricercatori dell’Osservatorio Etneo di Catania e […] Un archivio digitale per esplorare la storia eruttiva del vulcano Etna

Apr 19, 2025 - 20:42
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Un archivio digitale per esplorare la storia eruttiva del vulcano Etna
È stato ufficialmente pubblicato Dante, l’innovativo database digitale che raccoglie e organizza oltre due millenni e mezzo di attività eruttiva dell’Etna, uno dei vulcani più attivi e studiati al mondo. Il progetto nasce da un lungo lavoro condotto dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), in particolare grazie ai ricercatori dell’Osservatorio Etneo di Catania e della sezione di Pisa. Questo strumento digitale rappresenta un salto di qualità nella divulgazione e nello studio del rischio vulcanico, fornendo un accesso centralizzato, semplice e strutturato a una mole di informazioni precedentemente disseminate in numerose pubblicazioni accademiche, spesso di difficile reperibilità per il grande pubblico. Una piattaforma dinamica e in costante aggiornamento Secondo quanto dichiarato da Stefano Branca, direttore dell’Osservatorio Etneo dell’INGV, Dante è stato progettato con una struttura flessibile, pensata per accogliere nuovi dati e aggiornamenti continui. Le fonti utilizzate spaziano dalle cronache storiche fino ai più recenti rilievi geologici e risultati del monitoraggio scientifico. La piattaforma è suddivisa in due grandi epoche temporali: Il primo intervallo copre il periodo dal VI secolo a.C. al XVI secolo d.C., ed è basato principalmente sulla carta geologica dell’Etna pubblicata nel 2011, integrata successivamente da aggiornamenti dettagliati. Il secondo arco temporale comprende le eruzioni verificatesi dal XVII secolo d.C. fino ai giorni nostri, e sfrutta le fonti più moderne, tra cui monitoraggi strumentali condotti negli ultimi cinquant’anni e studi scientifici peer-reviewed. Una risorsa per la ricerca, la protezione civile e la divulgazione Il valore del database Dante va ben oltre la semplice consultazione accademica. L’accessibilità pubblica dell’archivio lo rende un prezioso strumento per la Protezione Civile, per la pianificazione territoriale, nonché per la divulgazione scientifica nelle scuole e tra i cittadini delle aree etnee. L’iniziativa si inserisce all’interno delle più ampie strategie di prevenzione dei rischi naturali e promozione della cultura geologica, in linea con i progetti internazionali di open science sostenuti anche da enti come l’UNESCO e la Commissione Europea. Un viaggio visivo nella storia dell’Etna A impreziosire la piattaforma c’è anche una sezione iconografica, che include opere come il Compendio di Natale di Pace del 1621, un documento raro che illustra con disegni d’epoca i diversi tipi di fenomeni eruttivi che hanno caratterizzato il massiccio etneo nel corso dei secoli. Un’immersione unica in una storia naturale affascinante, tra scienza, arte e memoria collettiva. Per accedere al database Dante e consultare i dati in modo interattivo, basta collegarsi al sito ufficiale dell’INGV – Osservatorio Etneo.

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