Trump ci ripensa, dazi leggeri sull’auto
La Casa Bianca si prepara a rivedere l'impatto degli incrementi tariffari sulle automobili, con modifiche ed esenzioni che elimineranno alcune sovrapposizioni molto onerose per l’industria. DEBITO: il Dipartimento del Tesoro ha alzato le sue proiezioni sull'indebitamento nell'attuale trimestre, portandole all'estremità superiore dell'intervallo previsto dagli strateghi.

La prima seduta della settimana è stata di natura interlocutoria: nelle prossime ore, già a partire da oggi, si entra nel vivo, sia per quanto riguarda le trimestrali delle grandi e grandissime società di Wall Street, sia per quanto riguarda i dati macroeconomici. In aggiunta, stanotte sono arrivate delle novità sui dazi.
La Casa Bianca si prepara ad alleggerire l'impatto degli incrementi tariffari sulle automobili, con modifiche ed esenzioni che elimineranno alcune sovrapposizioni molto onerose per l’industria: a dare conto di queste intenzioni è stato per primo stanotte il Wall Street Journal. "Questo accordo rappresenta un'importante vittoria per la politica commerciale del presidente, in quanto premia le aziende che producono in patria e fornisce una corsia preferenziale ai produttori che hanno espresso il loro impegno a investire in America", ha dichiarato il Segretario al Commercio Howard Lutnick.
La marcia indietro dovrebbe essere annunciata a breve da Trump in Michigan, cuore dell'industria automobilistica americana. Il presidente ha in programma un comizio nella contea di Macomb, sede di importanti stabilimenti dell’automotive e bastione elettorale di Trump.
Le modifiche di cui parla il Wall Street Journal arrivano poco prima dell'entrata in vigore, il 3 maggio, delle tariffe del 25% sulle parti di automobili straniere: le case automobilistiche potrebbero ottenere un rimborso parziale per le tariffe sui ricambi auto importati, in base al valore della loro produzione automobilistica statunitense.
Il gigante americano della grande distribuzione organizzata si adegua al nuovo quadro tariffario: stanotte il South Morning Post di Hong Kong ha scritto che alcuni fornitori delle province cinesi di Jiangsu e Zhejiang - centri di esportazione duramente colpiti dalla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina - hanno ricevuto da Walmart e da altri importanti rivenditori statunitensi la comunicazione di riprendere le spedizioni. Un importante esportatore di cancelleria e prodotti per l'ufficio situato nella città orientale di Ningbo ha ricevuto ieri da Walmart la richiesta di riprendere le normali consegne verso gli Stati Uniti: i costi dei dazi all'importazione saranno sostenuti dai clienti statunitensi, ha fatto sapere l'azienda.
"Il nostro partner di lunga data Walmart ci ha detto di iniziare a spedire di più, non dovremo sostenere i costi aggiuntivi dei nuovi dazi ", ha dichiarato lunedì il vicepresidente dell'azienda al Post. Ad almeno un esportatore del Jiangsu è stato chiesto di prepararsi a una ripresa della domanda.
Il Dipartimento del Tesoro ha alzato le sue proiezioni sull'indebitamento nell'attuale trimestre, portandole all'estremità superiore dell'intervallo previsto dagli strateghi.
Il Tesoro ha stimato che l'indebitamento netto negoziabile, ovvero la differenza tra l'importo totale da prendere in prestito e l'importo del debito in scadenza, sarà di 514 miliardi di dollari per i tre mesi da aprile a giugno. La stima iniziale del Tesoro, resa pubblica a febbraio, era di 123 miliardi di dollari.
Un alto funzionario ha detto a Barron's che il Tesoro non è stato in grado di mantenere il saldo di cassa nel Conto Generale del Tesoro così alto, come era stato previsto, a causa dei vincoli legati al limite del debito federale. Il saldo di chiusura del conto, che il governo utilizza per pagare le bollette e depositare le tasse, era di 406 miliardi di dollari alla fine di marzo, mentre il Tesoro aveva previsto a febbraio che sarebbe stato di 850 miliardi di dollari.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo. Future del Dax di Francoforte +0,2%.
Da inizio anno il primo stacca di parecchio il secondo: +11,9% contro -6%. Nel lungo termine, i mercati azionari tedeschi "non hanno nulla da invidiare a quelli americani", afferma Kevin Thozet, membro del Comitato Investimenti di Carmignac. Negli ultimi 70 anni, infatti, l'indice S&P 500 e l'indice Dax 40 hanno registrato performance equivalenti, in media il 9% annuo.
Dal 1950 al 1970, il miracolo economico e il sostegno finanziario del piano Marshall (pari a tra i 100 e 200 miliardi di euro attuali) hanno determinato una forte sovraperformance dei titoli azionari tedeschi, spiega Thozet.
Analogamente, sulla scia della riunificazione, del programma del Fondo unitario tedesco (da 120 a 140 mld euro attuali) e dei successivi dieci anni di integrazione economica dell'ex Germania dell'Est, l'indice Dax ha generato rendimenti "ben più elevati" dell'indice S&P 500. I mercati azionari statunitensi hanno invece registrato le principali sovraperformance a partire dallo shock petrolifero del 1973 all'apice della bolla internet del 2000, e dai minimi della grande crisi finanziaria, alla fine del 2008, ai massimi del 2024.
Il peggio sembra essere passato. L’energia elettrica sta gradualmente tornando alla normalita' in Spagna e Portogallo, dopo quasi 12 ore di un gigantesco blackout che ha letteralmente paralizzato tutta la penisola iberica. Poco dopo la mezzanotte, l'operatore di rete REE ha detto che nella Spagna continentale e' stato ripristinato il 61,35% della fornitura nazionale di energia elettrica. Nelle strade di diversi quartieri di Madrid, il ritorno dell'energia elettrica e' stato accompagnato da applausi e grida di gioia da parte dei residenti, provatissimi dopo una lunga giornata senza luce, senza Internet e senza poter usare i telefoni cellulari.
Friedrich Merz ha ufficializzato la squadra dei futuri ministri conservatori: ci sono due top manager per l'economia e la digitalizzazione del Paese, un mastino bavarese agli Interni per la svolta sull'immigrazione, un esperto di Difesa versato in diplomazia, fautore del massimo sostegno a Kiev, al ministero degli Esteri. Con queste scelte il cancelliere in pectore, che dovrebbe essere eletto al Bundestag il 6 maggio, si è detto pronto ad affrontare le sfide dei prossimi anni e le molte incognite che assillano un'Europa "minacciata" e incerta del futuro. "Il supporto all'Ucraina è necessario per preservare la pace e la libertà in Germania", ha scandito prendendo la parola al piccolo congresso di partito dei democristiani, che hanno approvato a Berlino il contratto di coalizione firmato coi socialdemocratici di Lars Klingbeil.
Merz ha scelto Johann Wadephul, 62 anni, come ministro degli Esteri. L'uomo della Cdu che in passato ha spinto per un sostegno pieno a Kiev, contestando le remore di Scholz e spingendo ad esempio per la consegna dei Taurus, che il Kanzler uscente ha sempre negato a Zelensky. Ex riservista dell'esercito, giurista e poi deputato dal 2009, è un fidatissimo di Merz, e viene ritenuto un grosso esperto di difesa: avrebbe potuto essere anche ministro del settore che andrà invece all'SPD e resterà a Boris Pistorius. Agli Interni sarà nominato il noto volto della Csu bavarese Alexander Dobrindt,
Generali. Il cda si è riunito lunedì per formalizzare la nomina di Philippe Donnet come amministratore delegato e di Andrea Sironi come presidente per un nuovo mandato di tre anni.
Unicredit ha rinviato il cda sui conti del trimestre dal 6 all'11 maggio. Rispetta i requisiti Mrel fissati dalle autorità di risoluzione.
Pirelli ha verificato il venir meno del controllo sulla società da parte del socio cinese Sinochem ai sensi del principio contabile Ifrs 10. Il tema della verifica era stato sollevato dal collegio sindacale e dal management a seguito dell'emanazione del Dpcm Golden Power, ricorda una nota.
Recordati ha varato il piano al 2027 con proiezioni di ricavi tra 3 e 3,2 miliardi, di ebitda tra 1,14 e 1,225 miliardi e di utile netto rettificato tra 770 e 820 milioni.
Porsche. Il produttore tedesco di auto sportive di lusso ha tagliato una serie di previsioni per il 2025, colpito da un mix tossico di debolezza nel suo mercato principale, la Cina, l'aumento dei costi della catena di approvvigionamento e le tariffe statunitensi che stanno sconvolgendo l'industria automobilistica globale. Porsche ha detto nella tarda serata di lunedì che i dazi statunitensi sulle importazioni, in vigore da aprile al 25%, hanno pesato sulla sua attività in aprile e maggio e ha avvertito che le sue previsioni corrette non tengono conto degli effetti futuri dei dazi.