Toscana al lavoro anche a Pasqua: oltre 270mila in servizio durante le festività

Le stime elaborate dalla Cgia di Mestre su dati Istat. Un dipendente su cinque non si fermerà per le festività. In testa addetti alla ristorazione e personale degli alberghi, ma anche medici e commessi

Apr 19, 2025 - 18:08
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Toscana al lavoro anche a Pasqua: oltre 270mila in servizio durante le festività

Firenze, 19 aprile 2025 – Se per molti italiani la Pasqua sarà sinonimo di relax e gite fuori porta, per altri sarà una giornata di lavoro come le altre. In Toscana, secondo le stime elaborate dalla Cgia di Mestre su dati Istat, sarà al lavoro circa 1 toscano su 5: si tratta del 21,5% dei lavoratori dipendenti. In valori assoluti, 270.200 persone su un totale di 1,2 milioni nella regione. A questi vanno aggiunti i lavoratori autonomi, molti dei quali operano in settori che non conoscono festività.

A livello nazionale, tra la domenica di Pasqua e il lunedì dell’Angelo saranno più di 5 milioni gli italiani in servizio, tra dipendenti e autonomi. Di questi, 1,3 milioni sono autonomi (agricoltori, artigiani, commercianti, ambulanti, tassisti, pasticceri, e così via), mentre 3,8 milioni sono lavoratori dipendenti. Negli ultimi dieci anni la liberalizzazione degli orari commerciali ha contribuito ad aumentare il numero di persone in servizio nei giorni festivi. E anche se tutti i contratti collettivi prevedono una maggiorazione salariale per il lavoro festivo – ed in alcuni casi il recupero compensativo – la realtà è che per milioni di italiani e centinaia di migliaia di toscani la Pasqua non è sinonimo di riposo.

A lavorare è chi, ovviamente, lavora in comparti che non si fermano mai: turismo e ristorazione, sanità, trasporti, pubblica sicurezza, ma anche informazione, agricoltura, industria a ciclo continuo e commercio.

I settori dove si lavora di più

Sempre secondo i dati elaborati dall’ufficio studi della Cgia di Mestre, tra i lavoratori dipendenti il settore più coinvolto è quello di alberghi e ristoranti, per i quali anche in Toscana, in particolare nelle città d’arte e lungo la costa, riparte la stagione turistica. Seguono la sanità e le case di cura e commercio. Solo questi tre comparti coprono il 60% dei lavoratori festivi in Italia.

In quale regione di lavora di più durante le feste

Se si guarda al peso percentuale, sono Sardegna e Liguria le regioni dove la quota di lavoratori in servizio nei giorni festivi è più alta (26,9%). Seguono Abruzzo (24,9%) e Lazio (24,4%). In Toscana il dato si ferma al 21,5%, un valore comunque superiore alla media europea (20,6%) ma in linea con quella italiana (20,4%).

La lunga lista di chi non si ferma mai

Quali sono le professioni di chi non si ferma mai? Ecco l’elenco (in ordine alfabetico) stilato dall’associazione degli artigiani e delle piccole imprese di Mestre:  addetti ai musei, cinema, teatri, mostre, stadi, concerti e spettacoli vari, addetti al soccorso stradale, addetti alla gastronomia, addetti alla sicurezza privata, addetti alle imprese funebri, agenti penitenziari, agricoltori, albergatori, allevatori di bestiame, ambulanti, animatori turistici, ascensoristi, atleti professionisti, autisti, autonoleggiatori con conducente, autotrasportatori, badanti, banconieri, baristi, barman, benzinai, camerieri, cassieri, carabinieri, casellanti, chef, colf, commessi, commercianti, cuochi, disc jockey, edicolanti, farmacisti, ferrovieri,  finanzieri, fioristi, fotografi, fotoreporter, gelatai, giornalisti, guide turistiche, infermieri, magazzinieri, manutentori di impianti di riscaldamento e raffreddamento, marinai, medici, musicisti, negozianti, operai su impianti industriali a ciclo continuo, operatori ecologici, operatori radio-Tv, panificatori, pasticceri, pescatori, piloti, assistenti e controllori di volo-personale di terra delle compagnie aeree, pizzaioli, poliziotti, portuali, ristoratori, tour operator, tabaccai, tassisti, tranvieri, vigilantes, vigili del fuoco e vigili urbani.