Torino, l’incontro prevede la proiezione di un doc di Russia Today: l’università lo annulla. Mattei: “Viene limitata la libertà didattica”
L'evento, organizzato dal professore ordinario di Diritto privato, era previsto per il 28 marzo: bloccato dopo le proteste di Europa Radicale L'articolo Torino, l’incontro prevede la proiezione di un doc di Russia Today: l’università lo annulla. Mattei: “Viene limitata la libertà didattica” proviene da Il Fatto Quotidiano.

La temperatura del conflitto politico e ideologico sulla guerra in Ucraina continua a salire negli atenei italiani. All’università di Torino è stato cancellato l’incontro organizzato da Ugo Mattei, docente ordinario di Diritto privato, che si sarebbe dovuto svolgere il 28 marzo. Il titolo dell’iniziativa era “Storia e legalità internazionale nel conflitto Russia Ucraina“. Durante l’evento sarebbe stato proiettato il documentario Maidan. La strada verso la guerra, prodotto dalla televisione di Stato Russia Today e tradotto dal giornalista Vincenzo Lorusso, noto per le sue posizioni ritenute vicine al regime di Vladimir Putin e autore del canale Telegram Donbass Italia. E’ lo stesso Lorusso che a fine febbraio aveva consegnato a Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri russo, circa 10mila firme di cittadini italiani e russi solidali con lei dopo i suoi attacchi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Al dibattito avrebbero partecipato anche altri accademici: Paolo Cappellini, ordinario di Storia del Diritto all’università di Firenze, e Pasquale Desena, ordinario di Diritto Internazionale all’università di Palermo.
Mattei è stato informato della cancellazione dell’evento con una mail laconica dagli uffici di Torino. “L’evento era stato autorizzato dal rettore (Stefano Geuna, ndr) con largo anticipo – dice – e non aveva dato alcun cenno di opposizione. Ed era stato autorizzato anche dal direttore del dipartimento. Non ci era stata concessa l’Aula magna, perché in quei giorni si svolge la manifestazione ‘Biennale Democrazia’, ma ci avevano accordato l’aula 3 del Campus Einaudi, che andava benissimo. Avevamo fatto stampare le locandine, non c’era alcun problema”. Giovedì mattina invece Mattei ha scoperto sui giornali che l’incontro era stato annullato e ha aperto una mail ricevuta la sera prima dagli uffici universitari: “Un messaggio senza firma, che mi dà del tu: ‘Caro collega, volevo dirti che la proiezione è stata annullata‘”.
La decisione è stata presa dal rettore dopo le proteste di Igor Boni e Silvja Manzi, due esponenti di Europa Radicale. “Avevo un rapporto eccellente col rettore – prosegue Mattei – ho provato a chiamarlo e a scrivergli per un giorno intero, 11 telefonate e decine di messaggi, ma si è sempre negato”. Per Mattei è gravissimo: “L’autonomia scientifica e didattica che un professore universitario dovrebbe avere nelle sue materie, è stata coartata dall’alto senza alcuna motivazione dall’autorità accademica”. La presenza di Lorusso non è una ragione accettabile, dice: “Non c’entra nulla. E non c’entrano nulla putinismo e antiputinismo. In un’università pubblica non può e non deve essere impedita la discussione critica, anche se avessimo proiettato le memorie di Hitler. E’ una questione puramente scientifica, si impedisce a un professore di esercitare il suo diritto costituzionale alla libertà didattica, si annichilisce uno spazio di prospettiva critica su questioni storiche e di diritto”.
Mattei ha promosso un ricorso presso il Comitato di garanzia dell’università, si dice pronto a portare il caso anche in tribunale. E’ il secondo episodio in pochi giorni: giovedì scorso all’università di Roma Tre il ricercatore Daniele Balicco ha promosso un incontro con Giorgio Bianchi, giornalista incasellato dai principali media nella squadra “putiniana”. Balicco è stato contestato su X da alcuni account di giornalisti e commentatori pro Kiev, che hanno diffuso la sua immagine e il suo indirizzo di posta elettronica, oltre ai contatti del rettore e del capo di dipartimento dell’ateneo. Nonostante gli insulti ricevuti in privato, l’evento si è svolto regolarmente. Tra il pubblico erano presenti una decina di contestatori, ma non si è andati oltre a polemiche e momenti di aggressività verbale.
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