Terzo mandato Caos regionali

De Luca tira dritto dopo la Consulta. In Veneto è stallo per il dopo Zaia. .

Apr 11, 2025 - 06:51
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Terzo mandato Caos regionali

Luca Zaia ha deciso di non ‘protestare’ troppo per non alimentare nervosismi interni alla maggioranza in una situazione che viene descritta come di "grande stallo". Vincenzo De Luca non ha invece nessuna intenzione di rendere la vita facile alla segretaria del Pd Elly Schlein. "Tanto sempre di qui devono passare", avrebbe detto il governatore ai suoi fedelissimi: "Dopo il pronunciamento dell’Alta, anzi Altissima, Corte, – ha detto con sarcasmo – si apre in Italia una stagione politica di alto valore ideale, morale e istituzionale. Ma nessuno si faccia distrarre dal lavoro!".

La sentenza ha riaperto due partite delicate sia per la maggioranza che per l’opposizione. Intanto ci pensa il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, leghista, a sottolineare che la sentenza non riguarda le regioni a statuto speciale. E quindi... In Campania, comunque, De Luca sa bene che se decidesse di presentare una sua lista (l’ipotetico nome c’è già: "A testa alta") e sponsorizzare un altro candidato a presidente , metterebbe in difficoltà Schlein e Giuseppe Conte. Ma potrebbe anche mettere quella lista "personale" al servizio del centrosinistra. Dunque, Schlein sarà costretta a fare quello che finora non ha fatto: trattare con De Luca. Perché per il Pd è arrivato il momento di aprire una "pagina nuova".

Primo obiettivo è costruire una coalizione ampia. Il modello è quello del comune di Napoli. E proprio il sindaco Gaetano Manfredi sta già giocando un ruolo da tessitore interloquendo con le liste civiche deluchiane per evitare smottamenti a destra. A valle della coalizione, il candidato. Al momento il nome più accreditato resta quello dell’ex presidente della Camera, Roberto Fico. E De Luca? Per domani ha convocato i capigruppo della sua maggioranza e in quella sede potrebbe chiarire le sue intenzioni. Se dovesse promuovere una sua lista, il governatore potrebbe compromettere la vittoria per il centrosinistra. Forza Italia, intanto, guarda allo smottamento in atto tra i fedelissimi dei De Luca e d’intesa con Lega e FdI punta al ribaltone: Edmondo Cirielli ha dato la sua disponibilità a scendere in campo, ma non vuole forzare la mano.

In zona Veneto, invece, la partita è tutta interna alla maggioranza, anche se la situazione viene descritta come di "grande stallo". In realtà, nel Carroccio si spera ancora di poter conservare il candidato a Palazzo Balbi (come nelle altre regioni che già governa, come fanno notare il governatore lombardo Fontana e il capogruppo al Senato, Romeo) e i nomi che girano sono quelli del segretario veneto, Alberto Stefani, dell’ex ministra ‘zaiana’ Erika Stefani, o del sindaco di Treviso, Mario Conte, che si è detto "a disposizione" se il partito "avrà bisogno". Il dossier finirà quindi sul tavolo dei leader del centrodestra. La partita è politica e la probabilità più alta è che si vada alle elezioni in autunno e a quel punto si giocherebbe la contesa nel centrodestra sul nome del candidato. Anche in FdI non si esclude un accordo: potrebbe essere indicata una figura di riferimento della Lega con un’intesa sulla composizione della giunta regionale. Ma ci sono tante variabili, a partire dal futuro dell’attuale governatore che potrebbe insistere sulla presentazione di una lista a suo nome. Il rischio sarebbe quello di spaccare la coalizione, prospettiva che – questa la consapevolezza nel centrodestra – non è neanche immaginabile. Ecco perché le trattative con la premier Meloni e i vicepremier Salvini e Tajani serviranno a sgombrare il campo da ogni ipotesi di divisione. "Io mi sento il cuore super in pace", si è sfogato oggi Zaia. "È innegabile – ha aggiunto – che i veneti chiedono di poter semplicemente scegliere di avere i candidati presidente. Al sottoscritto viene negata questa opportunità come in altre Regioni: penso alla Campania, alla Puglia, non so quali altre, ne prendiamo atto".