Terremoto ai Campi Flegrei. Paura e tensione con le forze dell’ordine

Il terremoto che ha bruscamente svegliato la popolazione dei Campi Flegrei nella notte fra il 12 e il 13 marzo, con epicentro nella zona di Pozzuoli, apre nuovamente il tema sui fenomeni sismici che si stanno verificando in quella zona da ormai molti mesi. Questa volta la scossa, esattamente come quella avvenuta il 20 maggio 2024, è stata di magnitudo 4.4. Avvertito anche a Napoli, il sisma ha portato gran parte della popolazione partenopea a riversarsi nelle strade, per la grande paura che il terremoto ha provocato. Tale episodio è avvenuto in conseguenza di un aumento del ritmo con il quale il suolo si sta sollevando. Secondo quanto dichiarato all’ANSA da Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, "recentemente si è triplicata la velocità di sollevamento del suolo, passando da 1 a 3 centimetri al mese". La tensione e la paura della gente ha provocato uno scontro con le forze dell’ordine, conseguentemente alla chiusura dei cancelli dell’ex base Nato, laddove molti hanno cercato riparo per trascorrere in sicurezza il resto della nottata. Fortunatamente, nonostante la scossa si sia verificata (come purtroppo molte volte accade) di notte con tutte le persone chiuse in casa, non ci sono state vittime. Solo una donna, a Bagnoli, è stata ferita a causa del cedimento di un solaio, ma senza riportare conseguenze rischiose per la sua vita. Conseguentemente allo sciame sismico che sta avvenendo e alla necessità di effettuare controlli sulle strutture, è stata disposta la chiusura delle scuole sia a Pozzuoli che a Bagnoli, le due zone più colpite. Diversa la decisione adottata dai sindaci di Quarto e Bacoli, dove le lezioni si sono svolte regolarmente. L’evolversi della situazione nella zona dei Campi Flegrei è sotto il costante monitoraggio anche di Giorgia Meloni. Lo ha comunicato Palazzo Chigi, secondo cui la premier sarebbe in costante contatto con il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, con il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano e con il sottosegretario Alfredo Mantovano. Eppure, già dal 2007 la criticità della situazione che si sta verificando in Campania è ben nota, con un aumento della deformazione del suolo e dell’emissione di gas. Il tema è stato anche approfondito da un team di ricercatori, guidato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in collaborazione con l’Università degli Studi Roma Tre e l’Université de Genève. I risultati di questo studio sono anche stati pubblicati sulla rivista Nature – Comunications of Heart and Enviroment, nell’articolo “Traking 2007-2023 magma-driven unrest at Campi Flegrei caldere (Italy)”. Inoltre, in una vecchia intervista rilasciata dal geologo Mario Tozzi, egli dichiarava che «I Campi Flegrei sono il nostro supervulcano, quello davvero pericoloso, più del Vesuvio, quello suscettibile di attività devastanti. E ci vivono 500-600mila persone», aggiungendo inoltre che “Invece di persuadere la gente ad andar via, abbiamo invogliato a viverci, abbiamo continuato a costruire”. Si attendono aggiornamenti e sviluppi sull’andamento dello sciame sismico ancora in atto.

Mar 13, 2025 - 23:01
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Terremoto ai Campi Flegrei. Paura e tensione con le forze dell’ordine


Il terremoto che ha bruscamente svegliato la popolazione dei Campi Flegrei nella notte fra il 12 e il 13 marzo, con epicentro nella zona di Pozzuoli, apre nuovamente il tema sui fenomeni sismici che si stanno verificando in quella zona da ormai molti mesi.

Questa volta la scossa, esattamente come quella avvenuta il 20 maggio 2024, è stata di magnitudo 4.4. Avvertito anche a Napoli, il sisma ha portato gran parte della popolazione partenopea a riversarsi nelle strade, per la grande paura che il terremoto ha provocato.

Tale episodio è avvenuto in conseguenza di un aumento del ritmo con il quale il suolo si sta sollevando. Secondo quanto dichiarato all’ANSA da Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, "recentemente si è triplicata la velocità di sollevamento del suolo, passando da 1 a 3 centimetri al mese".

La tensione e la paura della gente ha provocato uno scontro con le forze dell’ordine, conseguentemente alla chiusura dei cancelli dell’ex base Nato, laddove molti hanno cercato riparo per trascorrere in sicurezza il resto della nottata.

Fortunatamente, nonostante la scossa si sia verificata (come purtroppo molte volte accade) di notte con tutte le persone chiuse in casa, non ci sono state vittime. Solo una donna, a Bagnoli, è stata ferita a causa del cedimento di un solaio, ma senza riportare conseguenze rischiose per la sua vita.

Conseguentemente allo sciame sismico che sta avvenendo e alla necessità di effettuare controlli sulle strutture, è stata disposta la chiusura delle scuole sia a Pozzuoli che a Bagnoli, le due zone più colpite. Diversa la decisione adottata dai sindaci di Quarto e Bacoli, dove le lezioni si sono svolte regolarmente.

L’evolversi della situazione nella zona dei Campi Flegrei è sotto il costante monitoraggio anche di Giorgia Meloni. Lo ha comunicato Palazzo Chigi, secondo cui la premier sarebbe in costante contatto con il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, con il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano e con il sottosegretario Alfredo Mantovano.

Eppure, già dal 2007 la criticità della situazione che si sta verificando in Campania è ben nota, con un aumento della deformazione del suolo e dell’emissione di gas. Il tema è stato anche approfondito da un team di ricercatori, guidato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in collaborazione con l’Università degli Studi Roma Tre e l’Université de Genève.

I risultati di questo studio sono anche stati pubblicati sulla rivista NatureComunications of Heart and Enviroment, nell’articolo “Traking 2007-2023 magma-driven unrest at Campi Flegrei caldere (Italy)”.

Inoltre, in una vecchia intervista rilasciata dal geologo Mario Tozzi, egli dichiarava che «I Campi Flegrei sono il nostro supervulcano, quello davvero pericoloso, più del Vesuvio, quello suscettibile di attività devastanti. E ci vivono 500-600mila persone», aggiungendo inoltre che “Invece di persuadere la gente ad andar via, abbiamo invogliato a viverci, abbiamo continuato a costruire”.

Si attendono aggiornamenti e sviluppi sull’andamento dello sciame sismico ancora in atto.