Surroga del mutuo in crescita, ora fa risparmiare fino a 82 euro sulla rata media
I mutui di surroga sono in aumento e riguardano soprattutto i mutui stipulati dal 2022 in poi. Chi ha optato per la surroga ha risparmiato 82,32 euro sulla rata media

Le erogazioni di nuovi mutui di surroga sono oggi una parte significativa del mercato del credito immobiliare, costituendo circa il 10% delle nuove concessioni di mutuo nel 2024, grazie al forte calo degli indici Irs registrato a partire dalla fine del 2023. Lo afferma MutuiSupermarket, che ha realizzato un’analisi dettagliata sulla situazione immobiliare in Italia.
I dati confermano un fenomeno evidente: nel 2024, il 48% di coloro che hanno surrogato il proprio mutuo aveva sottoscritto il finanziamento “recentemente”, ossia dal 2022 in poi.
Quanto si risparmia
Gli anni 2022 e 2023 sono stati segnati da un aumento dei tassi d’interesse, con le banche che offrivano mutui a tasso fisso tra il 3,5% e il 4,5%. Con il successivo calo dell’indice Irs a partire dalla fine del 2023, molti privati e famiglie hanno colto l’opportunità di ridurre l’importo della rata mensile, beneficiando di nuovi tassi sui mutui di surroga scesi sotto il 3% per i mutui “brown” (quelli di classe energetica inferiore) e addirittura sotto il 2,5% per i mutui “green” (quelli superiori).
Nel 2024, l’importo medio del nuovo mutuo di surroga è stato di 147.500 euro, con una durata media di circa 22 anni. Grazie alla riduzione di un punto percentuale del tasso fisso, i mutuatari hanno ottenuto un risparmio di 82,32 euro sulla rata mensile e oltre 20mila euro sull’importo residuo del mutuo.
Chi è il surrogatore medio
Ma chi sono i protagonisti dietro il fenomeno della surroga, che, dopo un 2024 in crescita, sta sostenendo anche la ripresa del mercato dei mutui in Italia nei primi mesi del 2025?
Il profilo del “surrogatore” medio, proviene dalle regioni del Nord Italia, che assorbono circa il 61% delle nuove erogazioni di mutui di surroga. Le regioni con il maggiore volume di nuove operazioni di surroga nel 2024 sono state la Lombardia, il Lazio e l’Emilia-Romagna, con rispettivamente il 32%, l’11% e il 9% del totale. Nell’87% dei casi si trattava di lavoratori con contratto a tempo indeterminato, con redditi netti mensili pari a 2.714 euro, rispetto ai 2.416 euro medi di chi ha sottoscritto un mutuo per acquisto. Infine, riguardo al genere, il 75% dei mutuatari che hanno effettuato la surroga erano uomini, contro il 63% di chi ha sottoscritto un mutuo per acquisto.
L’età media al momento della stipula era di 45 anni, superiore ai 38 anni medi di chi ha sottoscritto un mutuo per acquisto. In merito alla tipologia di tasso, nel 99% dei casi si è scelto un mutuo di surroga a tasso fisso.
Altri tagli nel futuro?
“Nonostante l’elevata volatilità attuale, i mercati si attendono ancora 2 tagli dei tassi da parte della Bce e ciò dovrebbe portare il costo dei mutui a tasso variabile bel al di sotto di quelli a tasso fisso. Tuttavia, il tasso fisso rimarrà ancora quello preferito in quanto l’aumento del costo del denaro imposto per contrastare l’inflazione degli ultimi anni è ancora troppo recente perché i mutuatari siano disposti a rischiare il passaggio al variabile”, commenta Stefano Rossini, Amministratore Delegato di MutuSupermarket.it.
L’ultimo intervento della Bce ha portato il tasso di riferimento al 2,50%, con un alleggerimento delle rate dei mutui. Per fare un esempio pratico, su un finanziamento da 125mila euro con durata 25 anni, il risparmio può arrivare fino a 200 euro annui. Un segnale positivo per chi sta valutando un prestito immobiliare, anche se le incertezze economiche restano elevate.