Sparatoria a Monreale, morti 3 giovani: vittima-eroe salva la fidanzata e va ad aiutare il cugino

Esplosi 11 colpi di pistola. Le vittime sono Salvatore Turdo di 23 anni, Massimo Pirozzo e Andrea Miceli di 26. Due feriti, uno è minorenne. L’aggressione all’uscita da una pizzeria dopo una lite per futili motivi

Apr 27, 2025 - 15:47
 0
Sparatoria a Monreale, morti 3 giovani: vittima-eroe salva la fidanzata e va ad aiutare il cugino

Roma, 27 aprile 2025 – Ci sarebbe una rissa scoppiata per futili motivi tra due gruppi di giovani all’origine della sparatoria avvenuta ieri sera a Monreale, in provincia di Palermo. Il bilancio è di tre morti, due sono deceduti dopo l’arrivo in ospedale: Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26, mentre un terzo, Andrea Miceli, 26 anni, è morto stamattina all’ospedale Civico per le gravi ferite riportate. Le vittime sono tutte e tre di Monreale, così come uno dei due feriti, che hanno 33 anni e 16 anni. Per il triplice omicidio vengono ascoltati in caserma due giovani palermitani, entrambi maggiorenni e del quartiere Zen di Palermo. 

Andrea Miceli, Salvatore Turdo e Massimo Pirozzo, i tre giovani morti nella sparatoria a Monreale (Ansa)

Sparati 11 colpi, sospetti su due palermitani dello Zen

Sarebbero stati almeno undici i colpi di pistola esplosi nella notte, secondo quanto emerge da una prima visita medico legale delle tre vittime. Due giovani palermitani, entrambi maggiorenni e dello Zen, sono stati ascoltati in caserma perché sospettati di avere avuto un ruolo nella sparatoria della notte scorsa. In caserma c'è anche il pm di turno. Al momento vige il massimo riserbo sull'interrogatorio. Ma sembra che almeno uno abbia avuto un ruolo attivo nella sparatoria.

Per tutta la notte sono state ascoltate in caserma decine di persone che hanno assistito alle scene da far west in pieno centro. 

Vittima-eroe: salva la fidanzata e va ad aiutare il cugino

Mentre proseguono le indagini dei carabinieri, coordinati dalla Procura di Palermo, dalle testimonianze emergono alcuni particolari sulla sparatoria di Monreale e la ricostruzione degli ultimi minuti di vita di Andrea Miceli, morto stamattina in ospedale per le ferite. Il giovane sarebbe stato colpito nel momento in cui stava raggiungendo a piedi il cugino Salvatore Turdo, anche lui assassinato. Miceli, secondo quanto riferiscono le fonti, aveva poco prima messo al sicuro la fidanzata, chiudendola in auto e raccomandandole di non muoversi. Pochi minuti dopo è stato colpito dai proiettili, quindi la corsa in ospedale e i disperati tentativi di salvargli la vita. Ancora sotto choc la fidanzata.

Il luogo dov'è avvenuta la rissa a Monreale e le tracce dei proiettili sparati

La ricostruzione dei testimoni

Secondo una prima ricostruzione, confermata dai testimoni, si sarebbero fronteggiati un gruppo di giovani palermitani e un gruppo di Monreale e sarebbero stati questi ultimi ad avere la peggio, come si evince dal tragico bilancio delle vittime. La sparatoria con numerosi colpi di arma da fuoco si è verificata in via Benedetto d'Acquisto, davanti a un pub del centro, poco dopo l'una della notte, a pochi metri dalla piazza del duomo, sotto gli occhi esterrefatti di un centinaio di testimoni. Le strade di Monreale in questi giorni, infatti, sono frequentatissime fino a tarda sera per via della festa del Santissimo Crocifisso.

Rissa per futili motivi 

A scatenare la rissa davanti a una pizzeria, sarebbe stato un diverbio per futili motivi. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno degli aggressori, armato di pistola, ha iniziato a sparare. Sembrerebbe che alcuni feriti non facessero parte dei gruppi che si sono affrontati. Quando sono stati esplosi i colpi di pistola c'è stato il fuggi fuggi generale, e il panico tra gli avventori. I carabinieri, che coordinano le indagini, stanno cercando di acquisire le immagini dei sistemi di video-sorveglianza per risalire a chi ha esploso i colpi di pistola. Dopo il trasporto dei giovani, negli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

L’ex comandante: “Vittime erano ragazzi per bene”

"Ancora fatico a crederci. Erano tre bravi ragazzi. E non è solo un modo di dire. Tutti e tre facevano parte della congregazione del Santissimo Crocifisso e nei prossimi giorni avrebbero portato la vara del Santo". Lo dice Castrenze Ganci, ex comandante dei Vigili urbani di Monreale, che non riesce ancora a credere a quanto che la notte scorsa tre giovani sono stati uccisi a due passi dal Duomo. "Purtroppo ci sono poche telecamere nella zona e la gente si sente sempre meno sicura", aggiunge. "E' una perdita per tutti – aggiunge – erano tre bravissimi ragazzi, tutti giovani e per bene, provenienti da famiglie per bene. Sembra che possa accadere agli altri e invece poi succede anche nella tua città".

Convocata giunta straordinaria

Il sindaco Alberto Arcidiacono, informato della tragedia avvenuta nella notte in centro, si è recato in ospedale per esprimere la sua vicinanza alle famiglie delle vittime e dei feriti. Visibilmente scosso, ha dichiarato: "Siamo dinanzi ad una tragedia senza precedenti. Vite spezzate di giovani che avrebbero dovuto vivere il proprio futuro. Questo è il momento di raccoglierci in preghiera e di dare conforto alle famiglie. La città piange questi giovani". Per affrontare questa drammatica situazione, il sindaco Arcidiacono ha convocato una giunta straordinaria nelle prossime ore.