Sondaggio: È DOGE il colpevole N.1 della caduta di Tesla

Barron’s ha interpellato gli investitori dopo che il titolo è sceso del 23% dal 20 gennaio. Fra le quattro possibili cause del ribasso, al primo posto viene indicato l’impegno politico di Musk e al secondo posto l’offerta per l’acquisto di OpenAI. Poca preoccupazione per la concorrenza di BYD

Feb 12, 2025 - 14:44
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Sondaggio: È DOGE  il colpevole N.1 della caduta di Tesla

Cinque sedute di fila in ribasso con un calo complessivo del 15%. E’ questa la performance delle azioni Tesla da mercoledì 5 febbraio a oggi. In più, le azioni sono scese di circa il 23% dal 20 gennaio, il giorno dell’insediamento del presidente Trump alla Casa bianca, e del 32% dal massimo storico di 480 dollari segnato a metà dicembre.

I motivi della discesa sono numerosi e abbastanza evidenti. Si va dalla accresciuta concorrenza dei costruttori cinesi di auto elettriche, BYD in particolare, alle tante “distrazioni” del Ceo, Elon Musk, diventato l’uomo più presente in qualsiasi ricerca sul web.

Barron’s ha voluto tastare il polso degli investitori e ha effettuato un sondaggio su X, la piattaforma social dello stesso Musk, chiedendo di indicare che cosa fa scendere le quotazioni. Le opzioni possibili erano quattro: 1) il ruolo di Musk nel neonato Dipartimento per l'Efficienza Governativa (DOGE); 2) la sua offerta non richiesta di 97 miliardi di dollari per il controllo di OpenAI; 3) la minaccia della concorrente BYD; 4) semplicemente la casualità del mercato.

Contrariamente a quello che si poteva immaginare, i successi di BYD e in particolare la sua nuova tecnologia di guida autonoma, offerta gratis su tutti i modelli, non vengono considerati una minaccia da chi possiede azioni Tesla. Nel sondaggio la casualità del mercato si è piazzata al terzo posto e la tecnologia di guida autonoma di BYD all'ultimo.

La tecnologia di BYD non è ancora avanzata come la Full Self-Driving di Tesla, che Musk intende utilizzare come base per avviare una flotta di robotaxi a guida autonoma. Ma è un segnale che presto molte aziende automotive disporranno di una tecnologia di guida autonoma, per cui è errato pensare che tutti i vantaggi della guida autonoma arriveranno a Tesla.

La preoccupazione maggiore, invece, è rappresentata dal DOGE, perché gli investitori temono che Musk sia troppo distratto per gestire Tesla in modo efficace e che stia danneggiando il marchio. E’ molto diffuso il ragionamento secondo cui a comprare le auto elettriche in America sarebbero soprattutto persone di orientamento democratico, disorientate adesso dal nuovo estremismo politico di Musk.

Anche l’offerta per l’acquisto di OpenAI viene percepita come un rischio di distrazione, o peggio. Per quanto riguarda la distrazione, dice Gary Black, cofondatore dell'ETF attivo Future Fund, da tempo gli investitori sono abituati ai molteplici impegni di Musk. Ciò che preoccupa maggiormente è il rischio che se l’offerta avrà successo Musk venda miliardi di azioni Tesla per finanziare l’operazione, come aveva fatto per l’acquisizione di Twitter. La vendita di grandi quantità di azioni deprime il prezzo di qualsiasi titolo. Nessuno vuole comprare in vista di una grande vendita.

I partecipanti al sondaggio non hanno mancato di elencare altre possibili cause della discesa borsistica di Tesla, come i dazi, che pesano sul sentiment degli investitori, e i recenti risultati di vendita di Tesla. I numeri del quarto trimestre 2024 sono stati inferiori alle aspettative e la media delle stime degli analisti sugli utili del primo trimestre è stata tagliata nelle ultime due settimane da circa 75 centesimi per azione a 55 centesimi. Si tratta di un calo del 25% circa.

Gli analisti hanno anche ridotto i numeri delle vendite previste nel primo trimestre, il che è un fatto abbastanza normale in vista della prossima uscita della versione aggiornata della Model Y. E’ anche probabile che molti potenziali acquirenti di Tesla abbiano deciso di rinviare l’acquisto per aspettare il nuovo modello a prezzo più basso previsto per la fine dell'anno.

Per completare il quadro, Barron’s ha interpellato anche gli analisti tecnici. Frank Cappeller, fondatore di CappThesis Will Tamplin, analista di Fairlead Strategies, vedono entrambi un supporto per le azioni Tesla a circa 315 dollari per azione. Se la discesa delle Tesla, oggi a 328 dollari, dovesse proseguire sotto quel livello, il prossimo supporto viene indicato a 270 dollari, il livello intorno alle elezioni dello scorso 4 novembre.

Barron’s così conclude: “Cosa potrebbe cambiare le cose? L'arrivo del nuovo modello, l'avvio del servizio di robotaxi a guida autonoma, l'abbandono da parte di Musk dell'acquisto di OpenAI o la calma a Washington. Tutto questo potrebbe aiutare. Comunque, qualsiasi cosa accada, gli investitori devono ricordare che le azioni Tesla sono eccezionalmente volatili e raramente fanno quello che ci si aspetta”.