Come investire o fare trading sul gas
La crisi energetica ha aumentato l'interesse per il gas naturale. Scopri come investire in GNL e diversificare il tuo portafoglio per sfruttare le opportunità nel settore energetico. The post Come investire o fare trading sul gas appeared first on Rankia: Comunità finanziaria.

L’invasione dell’Ucraina da parte delle milizie russe ha messo il settore energetico – e il suo mercato – nel mirino degli investitori. E infatti, i prezzi delle materie prime come il carbone, il gas o il petrolio stanno vivendo periodi di volatilità a cui non erano abituati da anni.
In questo articolo ti spieghiamo come investire nel gas attraverso azioni e i loro derivati per diversificare il tuo portafoglio, e i motivi per essere rialzista o ribassista.
Quali tipi di gas esistono?
Ci sono molte fonti di energia che, senza rendercene conto, utilizziamo nella nostra vita quotidiana per soddisfare i nostri bisogni e una di queste è il gas. Tuttavia, all’interno di questo mercato esistono diverse alternative con vantaggi e svantaggi.
Cos’è il gas naturale
Il gas naturale è quello che ha la maggiore presenza nella nostra vita. È preferito dalla maggior parte dei consumatori. Anche se bisogna considerare che la sua scoperta come motore di movimento è avvenuta dopo quella dei gas derivati dal petrolio, a causa degli alti costi di stoccaggio e trasporto.
Il gas naturale, tuttavia, deve essere inteso come una miscela di gas con una predominanza di metano – tra il 75% e il 95% – che si forma in depositi geologici e fossili. Un generatore di energia che, in ogni caso, non è altro che una fonte transitoria, poiché il suo utilizzo emette metano nell’atmosfera e, di conseguenza, contribuisce all’aumento delle emissioni di gas serra.
Cos’è il gas naturale liquefatto (GNL)
L’attenzione si concentra invece sul gas naturale liquefatto (GNL), che viene trattato per essere trasportato in forma liquida. Perché la materia prima viene liquefatta? In questo caso, la risposta è semplice: facilita il trasporto via nave e consente di coprire lunghe distanze dall’estrazione al punto di consumo.
Il grande vantaggio della liquefazione del gas naturale è che il suo volume si riduce di 600 volte, mentre il suo peso rimane costante. In altre parole, non pesa meno, ma occupa meno spazio. È in questo contesto di crisi energetica e di aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto che la Spagna ha ricevuto quasi il 70% del suo gas sotto forma di GNL.
Perché investire in gas
✅ Pro | ❌ Contro |
Una fonte di energia ancora insostituibile. | Speculazione. |
Buon rapporto potere calorifico/prezzo. | Alta volatilità. |
Mercato con elevato volume di scambi (liquidità). | Energia non rinnovabile. |
Dall’alimentazione per i condizionatori di aria alla produzione dell’energia elettrica, agli usi industriali, al riscaldamento, senza dimenticare che è proprio questa materia prima ad alimentare i generatori utili a far muovere le potenti turbine che producono energia. L’importanza ed il protagonismo sul mercato di questa materia prima continuerà nel tempo. Investire sul gas può essere inteso come una scelta lungimirante anche perché la materia prima viene considerata come fonte di transizione di primo piano che accompagna il percorso e gli obiettivi della sostenibilità. Non bisogna trascurare l’essenziale ruolo delle infrastrutture del gas che già oggi sono dotate di una articolata rete di trasporto, distribuzione e stoccaggio, pronte per facilitare l’utilizzo delle fonti rinnovabili.
Rispetto ad altri combustibili fossili, il gas può essere una fonte di energia rinnovabile perché, attraverso processi tecnologici specifici, permette la produzione di biometano, biogas. La Commissione Europea ha incluso anche il gas nell’elenco della Tassonomia europea delle attività economiche considerate sostenibili.
I principali produttori di gas ed i Paesi che detengono le risorse più grandi sono:
- Stati Uniti
- Russia
- Canada
- Iran
- Qatar
- Cina
- Norvegia
- Australia
- Arabia Saudita
- Algeria
Hub TTF e altri mercati del gas
- Rilevanti sono anche gli hub considerati dei veri e propri punti di scambio del gas. In Europa risulta fondamentale ed ha sempre di più ampliato il suo enorme successo l’hub di Trading Dutch Title Transfer Facility che dall’Olanda ha superato per la prima volta nel 2020 l’Henry Hub in relazione all’open interest, con un numero record di contratti da parte degli operatori.L’hub TTF è ormai considerato uno dei più importanti al mondo e certamente primo in Europa, complice anche l’aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti, superando il National Balance Point (NBP) del Regno Unito. Per certi aspetti, Il TTF è stato istituito come alternativa al National Balancing Point, il mercato del gas del Regno Unito, con il supporto dell’ICE (Intercontinental Exchange). Passato alle cronache per i record registrati in relazione alle quotazioni, bisogna anche affermare che a contribuire al rialzo è stata si la speculazione ma fino ad un certo punto. Non bisogna infatti trascurare l’effetto generato dalla scarsità di offerta e la carenza di liquidità nel mercato. Le transazioni giornaliere effettuate sul TTF si sono in determinate giornate di contrattazione anche ridotte, visti gli alti prezzi e i crescenti rischi per gli operatori. Poche transazioni possono far schizzare o scendere notevolmente il prezzo, visti i volumi ridotti.
- Sempre nel Vecchio Continente, esistono numerosi mercati di questo tipo. In Italia il PSV, in Spagna il PVB, in Germania il THE, che però a confronto con l’hub olandese sono decisamente più contenuti. Per intenderci nel 2021 sul TTF sono state effettuate poco meno di 1.800 transazioni al giorno, mentre il mercato italiano non ha raggiunto le 300. Il gas scambiato in Olanda è superiore alla somma di tutto il metano transato nel resto degli hub europei.
- Tornando sugli Stati Uniti l’hub più famoso si trova, nel territorio della Louisiana, nella città di Erath. Il riferimento è al famoso Henry Hub che ha iniziato la sua attività a partire dagli anni cinquanta, anche se la sua storia risale alla prima metà dell’ottocento. La quotazione riferita alla storico Henry Hub americano che prende il nome dalla Henry High School che rimase lì fino a quando non fu danneggiata dalle inondazioni e dalle mareggiate degli uragani.
La situazione del gas naturale in Europa: punti a favore
Dallo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, il mercato del gas è stato una vera polveriera, passando dal più assoluto pessimismo a un certo grado di ottimismo. Vediamo alcuni motivi.
Minore dipendenza dalla Russia
Proprio a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, l’UE si è posta l’obiettivo di ridurre la propria dipendenza dal gas russo come misura di sanzione, anche a costo di una temporanea perdita di competitività nei mercati globali.

Un aspetto positivo è quindi la minore dipendenza da un unico fornitore: se nel 2021 le importazioni di gas russo rappresentavano il 40% del totale, alla fine del 2024 sono scese a meno del 20%.
Come si può osservare nell’immagine sopra, oggi la maggior parte del gas importato dall’UE proviene dalla Norvegia (30%), seguita dagli Stati Uniti (20%).
Aumento globale della produzione di gas GNL
Questo è stato il principale fattore che ha contribuito a stabilizzare la situazione del gas in Europa. Il Gas Naturale Liquefatto (GNL) arriva via mare, trasportato da navi metaniere. Attualmente, i tre principali fornitori dell’UE sono:
- Stati Uniti, con quasi il 50% delle importazioni
- Qatar, con il 14%
- Russia, sorprendentemente ancora al 13%
L’obiettivo per il resto del decennio è aumentare considerevolmente la capacità di rigassificazione.

Come mostrato nell’immagine sopra, solo i punti in blu scuro rappresentano impianti attualmente operativi, molti dei quali situati in Spagna, che è il secondo maggiore importatore di GNL in Europa dopo la Francia. Il resto delle infrastrutture è in fase di espansione, costruzione o pianificazione.
Maggiori importazioni dagli Stati Uniti… o dazi
Questo potrebbe essere un vantaggio forzato. In ogni caso, la posizione del presidente eletto degli Stati Uniti è quella di aumentare le esportazioni di GNL verso l’Europa.
Per questo, ha esortato l’Unione Europea ad acquistare più petrolio e gas dagli Stati Uniti, avvertendo che, in caso contrario, potrebbero essere imposti dazi aggiuntivi sui prodotti europei.
Detto con le parole di Donald Trump: “Ho detto all’Unione Europea che deve compensare l’enorme deficit con gli Stati Uniti acquistando in grande quantità il nostro petrolio e gas. Altrimenti, verranno applicati dazi!”
L’obiettivo dichiarato di questa strategia è ridurre il deficit commerciale tra Stati Uniti e UE e rafforzare la posizione statunitense nel mercato energetico europeo.
I punti critici del gas in Europa
Nonostante i progressi, l’UE deve ancora affrontare diverse sfide nel garantire l’approvvigionamento di gas.
- Infrastrutture inutilizzate
A causa dell’attuale tensione geopolitica, i gasdotti Nord Stream 1 e 2, che collegano Russia, Germania, Danimarca e Svezia attraverso il Mar Baltico, sono fuori uso. Il primo a causa delle sanzioni contro la Russia, il secondo dopo l’esplosione avvenuta nel settembre 2022.
- Inefficienza delle energie rinnovabili
L’Europa centrale è sottoposta a una crescente pressione per ridurre le emissioni di gas serra e adottare fonti di energia rinnovabile. Tuttavia, la loro intermittenza (dipendono dal sole o dal vento) rende necessaria un’energia di riserva. Attualmente, questa funzione è ancora coperta da fonti inquinanti come gas e petrolio.
Di conseguenza, la domanda di gas rimane elevata, soprattutto nei mesi invernali.