“Sinner non tornerà come prima dopo la sospensione, non riavremo più la stessa versione”: la profezia di Luca Bottazzi
“Quando tornerà, Jannik Sinner non sarà come prima”. A dirlo in esclusiva a ilfattoquotidiano.it è il professor Luca Bottazzi, ex tennista professionista e oggi docente universitario, scrittore e coach di tennis, che si è espresso a margine dell’evento “TennIs. Una storia di arte e di scienza”, da lui tenuto insieme al professor Alessandro Tosi all’Università […] L'articolo “Sinner non tornerà come prima dopo la sospensione, non riavremo più la stessa versione”: la profezia di Luca Bottazzi proviene da Il Fatto Quotidiano.

“Quando tornerà, Jannik Sinner non sarà come prima”. A dirlo in esclusiva a ilfattoquotidiano.it è il professor Luca Bottazzi, ex tennista professionista e oggi docente universitario, scrittore e coach di tennis, che si è espresso a margine dell’evento “TennIs. Una storia di arte e di scienza”, da lui tenuto insieme al professor Alessandro Tosi all’Università degli Studi di Milano. Bottazzi ha commentato l’ascesa del movimento tennistico italiano, soprattutto al maschile, e l’ormai prossimo ritorno in campo di Sinner. Che “rischia di essere leggendario e diventare il più grande sportivo italiano di sempre”.
La fine della sospensione di Sinner si avvicina. Perché Zverev e Alcaraz non ne hanno approfittato?
Gli inseguitori non riuscendo ad approfittare dello stop di Sinner hanno dimostrato di non essere dei super tennisti, fatta eccezione per Carlos Alcaraz, che lo è. La cosa favolosa di Alcaraz è che ha già vinto 4 prove dello Slam pur essendo così giovane e adoperando un tennis a tutto campo. Di solito i tennisti a tutto campo maturano molto più tardi, intorno ai 24-25 anni. Invece lui, già così giovanissimo, ha saputo vincere 4 trofei Slam. Il fatto che sia discontinuo è dovuto all’età, quindi è un discorso a parte. Mentre gli altri che sono molto più agée, quindi Zverev o Medvedev, dimostrano di essere grandissimi giocatori, ma non dei super campioni.
Crede che Sinner riuscirà a tornare subito al top?
Credo che Sinner non tornerà più come prima: o tornerà molto più forte e rischierà di vincere Parigi (Roland Garros, ndr) oppure rientrerà indebolito, cioè avrà perso il filo del discorso, sarà più stonato e avrà bisogno di partite per ritornare quello di prima. Non avremo la versione di prima: la avremo o peggiorata o nettamente migliorata.
L’esordio di Cinà al Master 1000 di Miami l’ha stupita?
Cinà lo conosco poco: l’ho visto giocare contro Dimitrov ma non ho altri elementi per poter esprimere una valutazione. Sicuramente è un ottimo tennista, ma so dove la comunicazione generalista vuole arrivare. Abbiamo un secondo Sinner? Non credo.
Da ormai diversi anni il tennis italiano sembra in fortissima crescita. Cosa ne pensa di questa situazione?
Il tennis italiano sta vivendo una forte crescita, soprattutto quello maschile: in quello femminile abbiamo la punta che è Paolini, ma le altre sono giocatrici che abbiamo sempre avuto come classifica. Nel maschile abbiamo tanti giocatori, è importante recuperare Berrettini, anche se non credo lo vedremo come lo abbiamo visto nel 2021, cioè finalista a Wimbledon e numero 6 al mondo, però magari nei 20 potrebbe riuscire a tornare. Speriamo faccia un passo in avanti soprattutto Musetti, che riesca ad entrare nei primi 10. Per quanto riguarda gli altri ciò che stupisce è il numero, non il livello perché di giocatori 30-40 al mondo li abbiamo sempre avuti. La cosa che è veramente eccezionale di questo movimento, a parte il numero, è Jannik Sinner, il numero uno al mondo, che rischia di essere leggendario e diventare il più grande sportivo italiano di sempre.
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