Sfregio alla storia Inca: un ubriaco prende a martellate la Pietra dei 12 angoli, patrimonio Unesco di 500 anni
Cusco, la storica capitale dell’Impero Inca, si è risvegliata con una ferita al cuore. La Pietra dei 12 angoli, un’opera architettonica ammirata da 500 anni per la sua perfezione e ingegnosità, è stata oggetto di un atto vandalico che ha scosso l’intera nazione. Martedì 18 febbraio, un uomo di 30 anni, identificato come Gabriel Roysi,...

Cusco, la storica capitale dell’Impero Inca, si è risvegliata con una ferita al cuore. La Pietra dei 12 angoli, un’opera architettonica ammirata da 500 anni per la sua perfezione e ingegnosità, è stata oggetto di un atto vandalico che ha scosso l’intera nazione.
Martedì 18 febbraio, un uomo di 30 anni, identificato come Gabriel Roysi, in evidente stato di ebbrezza, ha attaccato la pietra con un martello, causando danni significativi alla sua superficie. L’azione, ripresa dalle telecamere di sicurezza, ha portato al rapido arresto del responsabile da parte della polizia nazionale peruviana (PNP).
#18Feb | La famosa piedra de los 12 ángulos de la ciudad de Cuzco, en Perú, amaneció con daños tras ser golpeada por un desconocido. Este bloque de piedra forma parte de un gran muro construido hace 500 años por los incas.
El jefe de la Dirección Desconcentrada de Cultura del… pic.twitter.com/d0lPcJasJc
— El Diario (@eldiario) February 18, 2025
La Pietra dei 12 angoli, risalente a oltre 5 secoli fa, è un elemento iconico del muro di Inca Roca, un antico palazzo Inca. La sua particolarità risiede nella precisione con cui si incastra con le altre undici pietre circostanti, senza l’utilizzo di malta o cemento. Un esempio di maestria architettonica che testimonia l’abilità degli Inca e che l’ha resa un simbolo di Cusco, città dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
“I danni sono irreversibili”, ha dichiarato con amarezza Jorge Moya, rappresentante del Ministero della Cultura peruviano a Cusco. Frammenti della pietra si sono staccati a causa dei colpi inferti, compromettendo l’integrità di un monumento che ha resistito per secoli.
L’episodio ha suscitato indignazione e sconcerto tra la popolazione locale e le autorità. Roysi rischia ora una condanna fino a sei anni di carcere per aver danneggiato un bene culturale di inestimabile valore. Ma al di là delle conseguenze legali, l’atto vandalico solleva interrogativi sulla sicurezza e la protezione del patrimonio culturale peruviano, esposto a rischi di questo tipo.
La Pietra dei 12 angoli non è solo un’attrazione turistica, ma un simbolo dell’identità culturale del Perù, un legame con un passato che continua ad affascinare il mondo. Questo sfregio alla storia Inca rappresenta una perdita per l’intera umanità e un monito sulla necessità di tutelare e valorizzare il nostro patrimonio culturale.
L’episodio, inoltre, riaccende il dibattito sulla gestione del turismo a Cusco e sulla necessità di implementare misure di sicurezza più efficaci per proteggere i siti archeologici da atti vandalici e comportamenti irresponsabili.
Mentre gli esperti valutano l’entità dei danni e le possibili soluzioni per il restauro della pietra, resta l’amarezza per un gesto insensato che ha offuscato la bellezza di un simbolo millenario.
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