La trappola del salmone: così l’industria ittica spinge le lontre cilene sull’orlo dell’estinzione
L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) e la Commissione per la Sopravvivenza delle Specie (CSE) hanno emesso un’allerta globale sul preoccupante stato di conservazione di due specie endemiche in Cile: l’huillín (Lontra provocax) e il chungungo (Lontra felina). Entrambe le lontre, classificate come “in pericolo” secondo i criteri IUCN, stanno affrontando una crisi...

L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) e la Commissione per la Sopravvivenza delle Specie (CSE) hanno emesso un’allerta globale sul preoccupante stato di conservazione di due specie endemiche in Cile: l’huillín (Lontra provocax) e il chungungo (Lontra felina).
Entrambe le lontre, classificate come “in pericolo” secondo i criteri IUCN, stanno affrontando una crisi senza precedenti a causa della perdita di habitat, dell’invasione di specie aliene e dell’impatto dell’industria dell’acquacoltura.
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Nel dicembre 2023, l’IUCN e il CSE hanno inviato una lettera urgente alle autorità cilene, chiedendo azioni concrete per proteggere queste specie. Tuttavia, più di un anno dopo, non è stata ricevuta alcuna risposta, il che ha generato allarme tra la comunità scientifica e della conservazione.
L’huillín, lontra di fiume, e il chungungo, lontra marina, sono specie uniche al mondo, con una distribuzione limitata principalmente al Cile meridionale. Entrambi hanno subito una drastica riduzione delle loro popolazioni a causa del bracconaggio, della distruzione dell’habitat e dell’introduzione del visone americano (Neogale vison), una specie invasiva che compete per le risorse e trasmette malattie.
È anche colpa del salmone
Proprio così: l’espansione dell’industria del salmone nel sud del Cile ha esacerbato i rischi per queste lontre.
Studi recenti mostrano una preoccupante sovrapposizione tra gli areali delle lontre e le concessioni dell’acquacoltura. In alcuni casi, sono stati registrati decessi di lontre addirittura all’interno delle condutture di presa dell’acqua degli allevamenti ittici, il che sottolinea l’urgenza di attuare misure di mitigazione.
Stiamo parlando di specie vicine all’estinzione, che non esistono in altri Paesi – avverte l’esperto di lontre e membro dell’IUCN, il dottor Gonzalo Medina Vogel. Il 98% delle huilline che rimangono sono solo in Cile e la situazione dei chungungo è simile.
L’IUCN e il CSE hanno chiesto al Governo cileno di istituire un gruppo di lavoro multidisciplinare, composto da scienziati, funzionari governativi e rappresentanti dell’industria dell’acquacoltura, per progettare un piano d’azione per garantire la sopravvivenza di queste specie.
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