Sempre più italiani negli Usa, Francia e Germania cancellano i voli
Il turismo italiano è stabile negli Stati Uniti, in controtendenza rispetto al resto d’Europa. Aumentano le cancellazioni da Germania, Francia e Regno Unito per oltreoceano

Nel primo trimestre del 2025 il turismo italiano verso gli Stati Uniti è rimasto stabile, a differenza di quanto accaduto in altri Paesi europei, dove si è registrato un calo netto delle partenze. Secondo i dati diffusi dall’International Trade Administration e dalla Banca d’Italia, nel solo mese di marzo sono stati oltre 80mila gli italiani diretti negli States, con una flessione minima (-3,4%) rispetto allo stesso mese del 2024.
Un andamento che contrasta con i dati della Germania (-28,3%), della Spagna (-24,6%) e del Regno Unito (-14,6%). Una tendenza anomala nel contesto di un turismo europeo in calo, in parte a causa dei controlli più rigidi ai confini statunitensi e del clima politico percepito come ostile.
Il calo di viaggi negli Stati Uniti
Il primo trimestre del 2025 evidenzia una sostanziale tenuta del turismo italiano verso gli Usa, con una crescita marginale dello +0,3% rispetto allo stesso periodo del 2024. A marzo si sono registrati oltre 80mila italiani in partenza, a fronte di cali vistosi da altri Paesi.
I dati:
- Germania (-28,3%);
- Spagna (-24,6%);
- Regno Unito (-14,6%);
- Francia (-8%).
Nel 2024, secondo Banca d’Italia, gli italiani in viaggio verso gli Stati Uniti sono stati 1,404 milioni, in aumento del 5,9% sull’anno precedente, con una spesa turistica totale di 3,182 miliardi di euro.
L’effetto Trump dietro la flessione
Le ragioni dietro il calo di viaggi negli Stati Uniti sembrano legate soprattutto a fattori geopolitici e percezioni negative legate ai controlli in ingresso. Il ritorno di Donald Trump al centro della scena politica americana e una serie di episodi segnalati in aeroporto, come detenzioni e interrogatori prolungati, avrebbero aumentato i tassi di cancellazione.
Secondo il portale Omio, le cancellazioni sono salite del 16% nel primo trimestre, con picchi fino al 40% per i viaggiatori di Regno Unito, Francia e Germania. Nonostante ciò, l’Italia per ora non sembra risentirne.
Gli italiani continuano a vedere negli Usa una destinazione attraente, soprattutto per i viaggi a lungo raggio e l’offerta turistica delle grandi città. Il prossimo test sarà l’estate: secondo le previsioni del gruppo Accor, le prenotazioni europee negli hotel statunitensi sono già in calo del 25%. Come si comporteranno gli italiani?