Scuola, il Garante Privacy boccia l’uso dei dati biometrici del personale ATA
lentepubblica.it Una decisione destinata a fare giurisprudenza nel mondo della scuola e della PA: il trattamento dei dati biometrici per controllare le presenze del personale ATA è stato giudicato illegittimo dal Garante per la privacy, accogliendo il ricorso presentato dalla FLC CGIL di Vibo Valentia. È una sentenza chiara quella pronunciata dal Garante Privacy in seguito […] The post Scuola, il Garante Privacy boccia l’uso dei dati biometrici del personale ATA appeared first on lentepubblica.it.

lentepubblica.it
Una decisione destinata a fare giurisprudenza nel mondo della scuola e della PA: il trattamento dei dati biometrici per controllare le presenze del personale ATA è stato giudicato illegittimo dal Garante per la privacy, accogliendo il ricorso presentato dalla FLC CGIL di Vibo Valentia.
È una sentenza chiara quella pronunciata dal Garante Privacy in seguito a un’azione legale promossa dall’avvocato Fabio Brandi per conto del sindacato FLC CGIL. Al centro della vicenda, l’uso delle impronte digitali per registrare le entrate e le uscite del personale amministrativo, tecnico e ausiliario di un istituto scolastico superiore di Tropea, in provincia di Vibo Valentia.
«Un risultato che premia la determinazione e la serietà con cui è stata condotta questa battaglia legale», ha commentato Pasquale Mancuso, referente provinciale della FLC CGIL, esprimendo soddisfazione per l’esito favorevole. «Abbiamo sostenuto fin dall’inizio l’illegittimità di questo strumento, restando al fianco dei due dipendenti che, con coerenza e coraggio, si sono opposti al trattamento dei loro dati biometrici».
Secondo quanto riferito da Mancuso, il sindacato aveva tentato in più occasioni di risolvere la questione in maniera consensuale, proponendo modalità alternative per certificare la presenza in servizio, senza ricorrere a tecnologie invasive. Tuttavia, l’istituto scolastico aveva mantenuto in vigore il sistema basato sulle impronte digitali, costringendo così la FLC CGIL a rivolgersi all’Autorità garante.
Scuola, il Garante Privacy boccia l’uso dei dati biometrici del personale ATA
Il provvedimento dell’Autorità non solo ha dichiarato non conforme l’impiego di tali sistemi di rilevazione, ma ha anche previsto una sanzione amministrativa nei confronti della scuola responsabile. Una decisione che segna un precedente importante in materia di diritti dei lavoratori e tutela della riservatezza nei luoghi di lavoro pubblici.
Il provvedimento del Garante ha ribadito un principio fondamentale: i dati biometrici sono informazioni altamente sensibili e il loro utilizzo è ammesso solo in casi eccezionali e giustificati da esigenze concrete, non surrogabili con soluzioni meno intrusive. Nel contesto scolastico, dove esistono altri strumenti di controllo delle presenze meno invasivi, l’uso delle impronte digitali è stato giudicato sproporzionato.
«Siamo rimasti soli a denunciare questo abuso – ha aggiunto Mancuso – mentre altri hanno preferito minimizzare o addirittura giustificare l’adozione del sistema». Il sindacalista ha poi voluto ringraziare pubblicamente i lavoratori coinvolti nel ricorso: «La loro tenacia ha permesso di affermare un principio di civiltà giuridica e rispetto della dignità individuale, in un momento storico in cui i diritti sembrano sempre più messi ai margini».
La vicenda si chiude dunque con un chiaro monito rivolto a tutte le amministrazioni scolastiche: il rispetto della privacy dei dipendenti non è un dettaglio trascurabile, ma un obbligo giuridico che non può essere aggirato in nome dell’efficienza organizzativa. E la FLC CGIL ha voluto per questo difendere questo tipo di garanzie fondamentali nel mondo del lavoro pubblico.
The post Scuola, il Garante Privacy boccia l’uso dei dati biometrici del personale ATA appeared first on lentepubblica.it.