Scandalo referti istologici, morto il primo paziente dell’Asp di Trapani: aveva avuto la diagnosi dopo dieci mesi

È morto il primo paziente tra i malati oncologici dell’Asp di Trapani, uno dei 206 che hanno ricevuto in ritardo la diagnosi di tumore maligno. “Mio padre morirà per un tumore curabile”, aveva denunciato la figlia Valentina lo scorso marzo. L’uomo aveva una formazione al collo che sarebbe stata trattabile se riconosciuta in tempo: nel […] L'articolo Scandalo referti istologici, morto il primo paziente dell’Asp di Trapani: aveva avuto la diagnosi dopo dieci mesi proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 7, 2025 - 18:57
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Scandalo referti istologici, morto il primo paziente dell’Asp di Trapani: aveva avuto la diagnosi dopo dieci mesi
È morto il primo paziente tra i malati oncologici dell’Asp di Trapani, uno dei 206 che hanno ricevuto in ritardo la diagnosi di tumore maligno. “Mio padre morirà per un tumore curabile”, aveva denunciato la figlia Valentina lo scorso marzo. L’uomo aveva una formazione al collo che sarebbe stata trattabile se riconosciuta in tempo: nel gennaio del 2024 un dermatologo lo aveva visitato, prelevando un campione e rassicurando la famiglia che si trattava di un carcinoma trattabile. Ma da quel momento è iniziata l’attesa: il risultato dell’esame è arrivato dopo dieci mesi, quando cioè ormai era troppo tardi. Il suo è solo uno dei tanti casi dei referti elaborati in ritardo dall’Asp di Trapani: uno scandalo che a marzo ha travolto l’Azienda sanitaria provinciale siciliana, portando alla sospensione del dirigente generale, Ferdinando Croce, da parte del presidente della Regione Renato Schifani. A sollevare il caso una professoressa di Mazara del Vallo, Maria Cristina Gallo, operata per un fibroma all’utero nel dicembre del 2023: anche lei era stata rassicurata sulla natura della formazione, ma il luglio successivo aveva accusato delle forti fitte al basso ventre ed era corsa al pronto soccorso, dove ha poi scoperto un tumore maligno con metastasi diffuse.

La professoressa Gallo ha presentato una denuncia alla Procura di Marsala, scoperchiando il vaso di Pandora. Erano 3.300, infatti, i referti non ancora elaborati, alcuni di questi con ritardi di otto o dieci mesi. Tra i pazienti che attendevano il risultato, almeno 206 avevano patologie maligne in corso. Tra questi il padre di Valentina: “Mio padre non meritava di morire così a 87 anni. Il medico ci aveva detto che era un carcinoma, ma se preso in tempo era innocuo. Siamo andati a Marsala dal chirurgo plastico per la rimozione, abbiamo atteso per l’intervento fino al 4 aprile. Da quel momento abbiamo iniziato ad aspettare, purtroppo non conosco nessuno all’Asp di Trapani e non sono riuscita ad avere una corsia preferenziale…”, aveva raccontato la donna dopo la drammatica scoperta.

Dopo quella di Gallo, le denunce si sono moltiplicate: il fascicolo è stato trasmesso alla Procura di Trapani, che prosegue con le indagini. A causare i gravi ritardi, si è scoperto, una carenza di medici nel reparto di Anatomia patologica: dopo lo scandalo sono state avviate due ispezioni, una del ministero della Salute e una dell’assessorato regionale alla Salute che ha portato alla sospensione per tre mesi del dg Croce. Il dirigente ha fatto però ricorso: nei prossimi giorni è attesa la decisione del Tar. Croce è stato nominato da Schifani a febbraio del 2024, quando cioè i ritardi erano già in corso da qualche mese. In ogni caso la sospensione del dg scadrà il prossimo 28 maggio.

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