Satispay introdurrà le commissioni anche sotto i 10 euro

Svolta a sorpresa per la fintech dei pagamenti da telefono facili ed economici. Contraria Assoutenti: rischio passo indietro sul cashless. L'articolo Satispay introdurrà le commissioni anche sotto i 10 euro proviene da FinanzaDigitale.com.

Feb 10, 2025 - 11:14
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Satispay introdurrà le commissioni anche sotto i 10 euro

Dal prossimo 7 aprile i pagamenti digitali effettuati con Satispay nei negozi fisici subiranno una modifica importante. La fintech piemontese ha deciso di applicare una commissione dell’1% anche per le transazioni di importo inferiore ai 10 euro, fino ad oggi esenti da costi aggiuntivi.

La società al momento non ha emesso alcuna comunicazione ufficiale, ma la notizia battuta da ANSA è stata confermata in queste ore da La Stampa e Assoutenti.

Il parere di Assoutenti

L’Associazione consumatori è intervenuta sul caso Satispay esprimendo forte contrarietà alla misura. L’associazione per la tutela dei consumatori sottolinea come questa scelta possa penalizzare non solo i clienti, ma anche i piccoli commercianti, che finora hanno trovato in Satispay uno strumento conveniente per i pagamenti elettronici.

Uno dei punti di forza di Satispay era proprio l’assenza di costi fissi per i pagamenti di piccola entità, un fattore che ha favorito la diffusione del servizio tra i cittadini e le attività di vicinato“, spiega il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso. “Ora, con l’introduzione delle commissioni anche per i pagamenti sotto i 10 euro, si rischia di colpire proprio quei soggetti che più hanno bisogno di strumenti di pagamento digitali accessibili ed economici.

Secondo Assoutenti, la decisione rappresenta un passo indietro per la diffusione dei pagamenti elettronici in Italia. La prospettiva di dover pagare una commissione anche su importi molto ridotti potrebbe spingere alcuni esercizi commerciali a preferire nuovamente il contante, vanificando gli sforzi compiuti in questi anni per incentivare l’adozione di strumenti cashless.

L’associazione chiede quindi a Satispay di riconsiderare la propria scelta e di valutare soluzioni alternative che non vadano a gravare sui consumatori e sulle piccole attività commerciali. “Se necessario, siamo pronti a coinvolgere le autorità competenti affinché venga garantita la tutela degli utenti e la concorrenza nel mercato dei pagamenti digitali“, conclude Melluso.

Unicorno in cerca di riscatto

La palla ora passa a Satispay, che con questa mossa secondo alcuni sembra tradire un certo bisogno di cambiare rotta nel modello di business, per fare vela verso maggiori ricavi.

Infatti, nonostante la crescita del numero di utenti (4,5 milioni di utenti dichiarati) e di esercenti (400.000 attività), la fintech continua ad avere difficoltà a raggiungere la sostenibilità economica. Nel 2023 i ricavi da servizi e prestazioni hanno raggiunto 22 milioni di euro, con una perdita complessiva da 46,3 milioni di euro che si aggiunge al rosso da 60 milioni nel 2022 e da 26 milioni nel 20211.

Cifre che difficilmente giustificano la quotazione aziendale da oltre 1 miliardo di euro. L’ultimo aumento di capitale da 60 milioni ottenuto a novembre 20242 ha iniettato nuova liquidità nella fintech, ma probabilmente gli investitori (inclusi grandi fondi internazionali) chiedono maggiori risultati.

D’altro canto, Satispay si sta muovendo bene su altri terreni, come il mercato dei buoni pasto, e alcuni esperti del mondo fintech hanno ipotizzato una futura svolta neobank per la società di Alberto Dalmasso, sulle orme delle superapp europee Revolut o N26.

  1. Satispay, quando l’unicorno perde lo smalto, La Repubblica ↩︎
  2. L’unicorno Satispay raccoglie altri €60 milioni, Satispay ↩︎

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