Sanremo, chi sono i brand di moda più sostenibili e che cantanti vestono?

Oltre alla musica, il Festival di Sanremo rappresenta ogni anno una vetrina d’eccezione per la moda, con abiti che fanno discutere tanto quanto le canzoni in gara. Ma c’è un aspetto sempre più rilevante che sta emergendo anche sul palco dell’Ariston: la sostenibilità nel mondo del fashion. Se solitamente non abbiamo buone notizie, questa volta...

Feb 14, 2025 - 22:44
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Sanremo, chi sono i brand di moda più sostenibili e che cantanti vestono?

Oltre alla musica, il Festival di Sanremo rappresenta ogni anno una vetrina d’eccezione per la moda, con abiti che fanno discutere tanto quanto le canzoni in gara. Ma c’è un aspetto sempre più rilevante che sta emergendo anche sul palco dell’Ariston: la sostenibilità nel mondo del fashion.

Se solitamente non abbiamo buone notizie, questa volta non è così. Secondo un’analisi condotta da ACEPER (Associazione dei Consumatori e Produttori di Energie Rinnovabili), infatti, alcuni tra i marchi scelti dai cantanti per Sanremo 2025 si distinguono per il loro impegno ambientale e sociale.

Al primo posto c’è Vivienne Westwood che veste Rkomi

La classifica di sostenibilità stilata da ACEPER mette al primo posto Vivienne Westwood, storico brand noto per il suo attivismo ecologista e per l’uso di materiali a basso impatto ambientale. A vestire il marchio britannico è Rkomi che si aggiudica così il primato nell’ambito della moda sostenibile.

Segue al secondo posto Tiny Idols, marchio di Pablo Patanè e Silvia Ortombina, che coniuga creatività e consapevolezza ambientale. A portarlo sul palco sono i Coma_Cose, la cui canzone è riuscita a entrare nella serata di ieri ad entrare nella top 5 delle più votate, chissà se valorizzata anche da un’estetica attenta alla sostenibilità. Il terzo posto è occupato da Mugler, scelto da Elodie.

Tra gli altri brand che si distinguono per il loro impegno green troviamo Emilio Pucci, Antonio Marras e GCDS, che vestono rispettivamente la giovane Sarah Toscano, il cantautore Simone Cristicchi e il rapper Tony Effe. C.P. Company, invece, si posiziona al sesto posto grazie agli outfit di Shablo, Guè, Joshua e Tormento, dimostrando che anche l’abbigliamento streetwear può abbracciare la sostenibilità.

Dior, marchio che negli ultimi anni ha rafforzato il proprio impegno nel ridurre l’impatto ambientale e che veste una delle favorite del Festival, veste invece Giorgia. Con lei, nella stessa posizione in classifica, troviamo Willie Peyote e Francesco Gabbani, che sfoggiano creazioni di Corneliani, marchio italiano sempre più orientato verso pratiche produttive ecologiche. A chiudere la top 10 è Fendi, rappresentato da Rose Villain con un abito rosso fuoco, simbolo di un’eleganza che può essere anche sostenibile.

Come è stata condotta l’analisi

ACEPER ha basato la sua analisi su sette parametri chiave, tra cui l’uso di materiali sostenibili, la trasparenza della filiera e l’impatto ambientale complessivo, evidenziando come il settore della moda stia finalmente compiendo passi importanti verso una maggiore responsabilità sociale e ambientale.

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