Salone del Mobile tra design umano e sostenibilità, Milano capitale mondiale dell’innovazione
Il Salone del Mobile 2025 celebra il design sostenibile e umano con espositori da 180 Paesi rendendo Milano la capitale della creatività e motore di innovazione del Paese

Giunto alla sua 63esima edizione, il Salone del Mobile si conferma il principale appuntamento internazionale dedicato al design e all’arredamento. Con oltre 2mila espositori e una partecipazione attesa di circa 400.000 visitatori da più di 180 Paesi, rappresenta un’opportunità unica per l’innovazione, la creatività e il networking nel settore. Il tema scelto quest’anno è Thought for Humans, un approccio che ripensa il ruolo del design nel rispondere alle esigenze umane, con soluzioni funzionali, estetiche e sostenibili.
Le aziende sono sempre più chiamate a integrare pratiche eco-compatibili, riducendo l’impatto ambientale attraverso il design circolare e l’utilizzo di materiali innovativi. Nonostante l’alta gamma del settore stia attraversando un periodo di rallentamento, influenzato da fattori economici e geopolitici – con incertezze per tutto il comparto del Made in Italy legate ai dazi Usa – le aziende devono adattarsi per restare competitive.
“Thought for Humans”, pensato per gli esseri umani
La campagna di quest’anno, Thought for Humans – che possiamo tradurre come Pensato per gli esseri umani – porta la firma dell’artista e fotografo americano Bill Durgin, in collaborazione con Dentsu Creative Italy, il colosso giapponese della pubblicità e delle pubbliche relazioni. Bill Durgin è celebre per decostruire il corpo umano nelle sue opere.
Anche per il Salone del Mobile 2025 il concetto è chiaro: creare una relazione profonda tra corpo e ambiente, immaginando una dimensione intima e personale in cui si fondono perfettamente l’uno nell’altro. Il lavoro di Durgin diventa così un ponte tra l’essere umano e lo spazio che lo circonda, un invito a vivere gli ambienti con autenticità e naturalezza.
L’attenzione ai materiali e alla luce ci porta a riflettere su un tema fondamentale: progettare gli spazi con una dimensione umana – pensiamo al Modulor di Le Corbusier – ma anche con una sensibilità naturale e sostenibile. Dopotutto vivere significa percepire e gli spazi che abitiamo devono rispecchiare questa interazione sensoriale.
In fondo il design è proprio questo: trovare soluzioni semplici ed eleganti affinché l’incontro quotidiano tra uomo e oggetto sia non solo funzionale ed esteticamente appagante, ma anche attento alle esigenze del presente, prima fra tutte la sostenibilità. Sarà questo uno dei temi centrali della nuova esposizione nel complesso di Fiera Milano a Rho, dall’8 al 13 aprile 2025.
Dalle origini all’affermazione nel panorama internazionale
Fondato nel 1961 da tredici mobilieri italiani, il Salone del Mobile nasce con l’obiettivo di promuovere l’export del design italiano. La prima edizione, ospitata su una superficie di 11.000 metri quadrati, ha visto la partecipazione di 328 aziende e attirato oltre 12.000 visitatori. Nel corso degli anni, l’evento è cresciuto esponenzialmente, diventando un punto di riferimento globale.
Negli ultimi decenni ha ampliato la sua portata internazionale con eventi a Mosca e Shanghai, contribuendo a diffondere il design italiano nei mercati emergenti. Per Milano e per l’Italia, la Design Week rappresenta un’occasione fondamentale anche e soprattutto dal punto di vista economico.
Il Salone del Mobile da solo genera un indotto stimato intorno ai 275 milioni di euro. Il settore del design e dell’arredamento, nel 2024, ha registrato un fatturato complessivo di circa 51,6 miliardi di euro, una componente significativa del Pil italiano. Oltre al valore economico, l’evento è anche una vetrina culturale che celebra la creatività e l’innovazione.
Attraverso mostre, installazioni ed eventi collaterali, il Salone contribuisce a diffondere la cultura del design italiano e a rafforzarne la reputazione internazionale. La maggior parte dei buyer proviene dall’Asia, dal Medio Oriente e dall’America, con Stati Uniti e Brasile tra i mercati più rilevanti. Anche l’Europa gioca un ruolo chiave, con Francia e Germania tra i principali interlocutori.
Il ruolo del Fuorisalone, il maxi evento parallelo
Se il Salone del Mobile è il punto di riferimento per gli addetti ai lavori, il Fuorisalone è l’anima più libera e accessibile della Design Week. Nato negli anni ’80, questo evento parallelo ha portato il design fuori dai padiglioni fieristici, trasformando la città in una grande vetrina di idee e innovazione. Di fatto il pezzo di design è tornato a fare quello che doveva: essere vissuto dalle persone.
Oggi non c’è milanese o turista che non si lasci tentare da un giro tra i distretti del design. Nel corso degli anni, il lavoro svolto durante la Design Week ha contribuito a trasformare il volto e la percezione di intere zone della città. Questa apertura non solo ha permesso al pubblico di accedere a spazi che un tempo erano off-limits per i non addetti ai lavori – luoghi dove prende vita il processo creativo e produttivo – ma ha anche favorito la riqualificazione di interi quartieri.
Oggi l’atmosfera è cambiata: eventi, DJ set, mostre e installazioni animano la città, ma lo spirito di democratizzazione del design e dell’innovazione è rimasto lo stesso. Il Fuorisalone non è solo una fonte inesauribile di ispirazione, ma la massima espressione del Made in Italy che si intreccia con il tessuto urbano di Milano.