Sai cosa c’è davvero dentro ai tuoi bastoncini di pesce? Ecco cosa ha scoperto il nuovo test italiano

Facili da cucinare, amati dai bambini e onnipresenti nei freezer delle famiglie italiane, i bastoncini di pesce sembrano un’opzione comoda per portare il pesce a tavola. Ma cosa si nasconde davvero dietro la loro panatura dorata? Il Salvagente ha messo alla prova 8 tra i marchi più popolari che troviamo al supermercato: Carrefour: bastoncini impanati...

Apr 15, 2025 - 19:12
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Sai cosa c’è davvero dentro ai tuoi bastoncini di pesce? Ecco cosa ha scoperto il nuovo test italiano

Facili da cucinare, amati dai bambini e onnipresenti nei freezer delle famiglie italiane, i bastoncini di pesce sembrano un’opzione comoda per portare il pesce a tavola. Ma cosa si nasconde davvero dietro la loro panatura dorata?

Il Salvagente ha messo alla prova 8 tra i marchi più popolari che troviamo al supermercato:

  • Carrefour: bastoncini impanati di merluzzo d’Alaska
  • Conad: bastoncini 100% filetti di merluzzo
  • Coop: bastoncini di filetti di merluzzo
  • Eurospin Athena: bastoncini di filetti di merluzzo
  • Esselunga: bastoncini di merluzzo
  • Findus: bastoncini extra-croccanti
  • Frosta: bastoncini di filetti di merluzzo
  • Lidl: bastoncini di pesce

Vediamo cosa ha scoperto il test.

I risultati

Le differenze tra gli 8 campioni del test non sono risultate così marcate come in passato. Si è infatti osservato un adeguamento generale verso l’alto delle percentuali di pesce, che ora non scendono mai sotto il 60%, mentre in passato alcuni prodotti faticavano persino a raggiungere il 50%, lasciando troppo spazio alla panatura.

Il test ha riscontrato ora una certa uniformità: la percentuale si aggira intorno al 65% per marchi come Frosta, Conad, Coop, Esselunga, Carrefour, Lidl ed Eurospin. L’unico prodotto che scende sotto questa media è il bastoncino Findus, che si ferma al 60%.

Il pesce potrebbe sembrare molto, ma in realtà a ben guardare non lo è. La parte della panatura è davvero rilevante e questa è una scelta che incide non solo sul valore nutrizionale del prodotto ma anche sulla trasparenza nei confronti del consumatore, che si aspetta di portare in tavola una porzione significativa di pesce.

Gli esperti del Salvagente scrivono:

i bastoncini apportano alla dieta una quantità non indifferente di carboidrati e, nel piatto dei bambini, non forniscono un apporto sufficiente di pesce come saremmo indotti a pensare.

Un altro punto debole è la difficoltà nel comprendere l’origine del pesce. Anche se obbligatoria per legge, l’informazione è spesso scritta in modo poco visibile, nascosta accanto alla data di scadenza o indicata con codici e lettere poco intuitivi. Il test ha rilevato l’uso di merluzzo dell’Alaska, sudafricano, del Pacifico e australe, con variazioni da lotto a lotto anche all’interno dello stesso marchio.

In alcune referenze, poi, come quelle di Findus e Carrefour, sono presenti amidi (come patate) che possono contribuire alla formazione di acrilammide, una sostanza potenzialmente cancerogena che si sviluppa durante la cottura ad alte temperature. La cottura in forno, raccomanda Il Salvagente, è indubbiamente la più sicura: meglio evitare invece padella e friggitrice ad aria, che possono aumentare il rischio di rilascio di acrilammide.

Dal punto di vista nutrizionale, invece, si consiglia di scegliere i prodotti che usano olio di semi di girasole: altri oli vegetali, come quello di colza, sono meno pregiati. Per quanto riguarda il contenuto di sale, infine, le differenze non sono enormi ma comunque significative: si va da 0,77 g/100 g (Coop ed Esselunga) a 0,91 g/100 g (Frosta).

Il “peggiore” secondo il test

In realtà, tutti i bastoncini di pesce testati raggiungono almeno la sufficienza ma Findus è l’ultimo in classifica. Non esce benissimo dal test per la presenza di amidi e il rischio di formazione di acrilammide durante la cottura.

Per conoscere i risultati completi del test, fate riferimento al numero di aprile del Salvagente.

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