Rocco Schiavone 6, recensione: la disillusione rende consapevoli? Giallini si muove in una realtà di cui conosce ormai tutto
Un Vicequestore più consapevole, ma disilluso: Schiavone (e con lui Giallini) si muove nella realtà con una nuova disinvoltura

Sempre più Rocco, sempre più Schiavone: la sesta stagione della fortunata serie tv di Rai 2 ci conferma che Marco Giallini e il vicequestore di Aosta sono ormai una cosa sola. Non una novità: la vera svolta di questa stagione è, piuttosto, la maggiore consapevolezza che il protagonista assume nei confronti del mondo che lo circonda e, soprattutto di se stesso.
La recensione di Rocco Schiavone 6
Rocco Schiavone, fin da quando lo abbiamo conosciuto, è stato un personaggio che ha fatto del malumore la maschera della propria sofferenza. Insofferente, cinico, burbero, un atteggiamento che Rocco ha assunto dopo la morte della moglie Marina (Miriam Dalmazio) per sfuggire alla gioia eventuale che la vita avrebbe potuto proporgli e che lui rifiuta.
No, in Rocco Schiavone 6 le cose non cambiano, e per fortuna, essendo questo caratteraccio una delle ragioni per cui ci piace così tanto questo personaggio. Ma, come detto, la nuova stagione regala a Rocco un’inedita consapevolezza, frutto dell’ennesima delusione, quella nei confronti dell’amico Sebastiano (Francesco Acquaroli) e del suo tradimento.
Rocco è sì rassegnato, e questo gli permette di affrontare le cose senza più avere nessun filtro: che sia speranza, un velo di ottimismo o di sguardo verso il futuro. Rocco ha abbandonato tutte queste sensazioni per affrontare il senso della realtà che lo circonda in maniera più concreta.
Giallini riesce, in questa nuova stagione sempre co-prodotta da Rai Fiction e Cross Productions, a dare a Schiavone una rassegnazione che non si tramuta in musi lunghi e disperazione, bensì nella capacità di svicolarsi tra i fatti dell’esistenza con passo veloce e preciso. Addirittura, nel primo episodio risolve due casi, uno ad Aosta e uno a Roma. Le famose “rotture di c0gli0ni” per Rocco rimangono, ma ora le affronta consapevole, appunto, di saperle risolvere come solo lui può.
Si può dire, allora, che questa stagione (tutti gli episodi sono disponibili su RaiPlay dal 19 febbraio 2025) sia quella in cui Schiavone riesce davvero a fare un passo in avanti, e con esso la serie tutta. Rocco Schiavone 6 dà un maggior peso alle abilità del suo protagonista, muovendosi con una disinvoltura sempre spiazzante tra le montagne della Val d’Aosta.
Merito della disillusione? Forse: sicuramente, il tema di questa stagione è in linea con i sentimenti che il protagonista ha provato in passato, ma di cui ora è più padrone. Ecco che, allora, subentrano altri personaggi “da aggiustare”: da Pierron (Paolo Bernardini, che prende il posto di Ernesto D’Argenio) al collega romano che rischia di fare la sua stessa fine. E Rocco, da personaggio da “riparare”, diventa “riparatore”: la maturità della serie si misura anche in questo.