Le onde del passato, la recensione: Valle e Marchesi fonte di garanzia, ma troppa semplicità non fa bene, alle fiction
Due volti chiave della fiction italiana non bastano a dare spessore a una storia che è volutamente scritta senza guizzi

Da qualche tempo Anna Valle è diventata un volto della fiction Mediaset: dopo aver traslocato dalla Rai, la sua missione è diventata quella di rendere più credibile la serialità prodotta dalla tv commerciale con storie in cui il pubblico potesse riconoscersi anche tramite i suoi personaggi. Le due stagioni di Luce dei tuoi occhi dimostrano che il percorso sembra essere quello giusto: sarà così anche per Le onde del passato?
La recensione de Le onde del passato
Il formato è sempre quello, abusato in passato dalla Rai e ora adottato (con ampio ritardo) da Mediaset del giallo a tinte emozionali: ne Le onde del passato c’è un mistero legato ad un doloro segreto della protagonista, che nel frattempo si invaghisce, corrisposta, dell’ispettore che sta indagando su quel mistero stesso.
Va detto che la parola d’ordine nella fiction Mediaset, in questi anni di “rifondazione” del comparto, è semplicità: non importa quale sia il racconto o da chi sia interpretato, ma tutto deve essere estremamente semplice e chiaro al pubblico. C’è una sorta di timore, a Mediaset, che se si proponessero storie un po’ più strutturate ai propri telespettatori, questi scapperebbero a gambe levate.
Tutto deve essere semplice, dunque. E anche Le onde del passato rispetta questa regola, pur cercando di elevare la qualità del prodotto a livello di fotografia e regia. Ma è chiaro che se il livello del risultato finale deve essere basic, non si può spingere troppo su nessun fronte.
Ecco che, allora, tutto si limita a fare il suo dovere, per portare a casa la puntata. Dal giallo pronto a svelarsi con le dovute false piste ai personaggi sospettati di volta in volta, fino ai soliti dialoghi che non si sforzano mai per davvero di catturare l’attenzione.
Se l’impostazione è questa, neanche Anna Valle e Giorgio Marchesi possono fare molto: pur se apprezzati dal pubblico delle fiction italiane, due volti come i loro, sinonimi di sicurezza e di affidabilità, non bastano per fare di una storia un successo. Piuttosto, possono farsi garanti di una sufficiente semplicità.