Riciclo moduli FV e pale eoliche, dal Mase “in arrivo” un bando di ricerca
Nelle prossime settimane il Mase pubblicherà un nuovo avviso pubblico per la selezione e il finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo “incentrati sulla progettazione ecocompatibile e sul miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclaggio dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche”, comprese le pale delle turbine eoliche e i pannelli fotovoltaici. Al bando potranno […] The post Riciclo moduli FV e pale eoliche, dal Mase “in arrivo” un bando di ricerca first appeared on QualEnergia.it.

Nelle prossime settimane il Mase pubblicherà un nuovo avviso pubblico per la selezione e il finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo “incentrati sulla progettazione ecocompatibile e sul miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclaggio dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche”, comprese le pale delle turbine eoliche e i pannelli fotovoltaici.
Al bando potranno partecipare imprese di qualsiasi dimensione che operano sull’intero territorio nazionale, che potranno presentare progetti sia singolarmente sia come soggetti capofila in progetti congiunti con altre imprese o organismi di ricerca.
Le agevolazioni, spiega una nota del ministero, avranno la forma di un contributo alla spesa e verranno assegnate a progetti che presenteranno costi ammissibili compresi tra 1 e 3 milioni di euro in tre ambiti:
- tecnologie, sistemi di informazione e metodi commerciali nuovi o migliorati per il recupero, il riciclaggio e il trattamento dei rifiuti di materie prime critiche e strategiche;
- integrazione della progettazione ecocompatibile nella fabbricazione di prodotti e sistemi complessi e nei processi di mercato e consumo;
- ottimizzazione della raccolta e della cernita dei rifiuti urbani e cernita finalizzata a garantire un’offerta costante di materie prime critiche di alta qualità per le operazioni di estrazione mineraria urbana.
L’avviso va anche incontro a quanto richiesto dal Critical Raw Materials Act (Crma) europeo, secondo il quale entro il 2030 il consumo annuale dei Paesi Ue di materie prime critiche dovrà essere composto per almeno il 10% da minerali estratti localmente, per il 40% da elementi lavorati all’interno dell’Ue e per il 25% da materiali riciclati.
Considerato il target associato alla seconda linea di intervento dell’Investimento 8, Missione 7 “REPowerEU” del PNRR, che prevede la conclusione di almeno 10 progetti entro il 30 giugno 2026, i progetti agevolati a valere sull’avviso in questione dovranno concludersi entro quel termine.
L’apertura dello sportello per la presentazione delle domande è già stata fissata al prossimo 20 marzo. Non resta che attendere la pubblicazione dell’avviso pubblico per conoscere maggiori dettagli come i requisiti di partecipazione e le modalità di presentazione delle domande.
Fotovoltaico, una criticità nel sistema RAEE
L’Italia può vantare un sistema virtuoso per la gestione del fine vita del moduli fotovoltaici, che al momento dell’immissione sul mercato vengono identificati con un singolo seriale.
Attualmente non esiste un numero preciso e aggiornato degli impianti specificamente dedicati allo smaltimento dei pannelli fotovoltaici in Italia. La gestione di questi rifiuti è affidata a una rete di centri di raccolta RAEE distribuiti su tutto il territorio nazionale.
I produttori scelgono un consorzio cui aderire e dichiarano tutti i seriali dei moduli venduti in Italia pagando un eco-contributo, parzialmente accantonato in un trust così che, trascorsi i circa 15 anni di vita dell’impianto, i costi per il suo riciclo siano stati già assolti senza ricadere sull’utente finale.
Il sistema presenta però una criticità, messa in evidenza da Michele Zilla, presidente di Consorzi Cobat, soggetto che garantisce supporto normativo e operativo nella gestione dei prodotti immessi nel mercato giunti a fine vita.
In un’intervista recente a EconomiaCircolare.com si è augurato che i moduli fotovoltaici vengano inseriti in uno specifico raggruppamento RAEE, che “consentirebbe di utilizzare tutte le somme dell’eco-contributo versato per gestire il fine vita dei medesimi pannelli, a differenza di quanto accade oggi nel caso delle somme versate per i moduli domestici che vanno a coprire, viceversa, i costi dell’intero raggruppamento R4 (che racchiude calcolatrici, stampanti, telefoni, fax, radio e altre apparecchiature simili, ndr)”.
Con l’aumento delle installazioni fotovoltaiche negli ultimi anni, si prevede una crescita significativa dei pannelli da smaltire nei prossimi decenni. Ad esempio, un’analisi di Rse stima che i moduli da smaltire al 2033 potrebbero ammontare a circa 18 GW (1,44 milioni di tonnellate).
Per far fronte a questa futura domanda, è probabile che la rete di impianti e centri di raccolta RAEE venga potenziata e ampliata. A tal proposito, a marzo dovrebbe entrare in funzione un impianto innovativo di riciclo del fotovoltaico di Semia Green a Rapolano Terme, vicino Siena.
La struttura dovrebbe arrivare a riciclare 130mila pannelli solari all’anno ed estrarre alluminio, vetro, silicio, pellicole di plastica e rame.
Percentuali di smaltimento per moduli FV e aerogeneratori
Tutti i materiali che compongono i moduli fotovoltaici sono altamente riciclabili: essendo prevalentemente composti da vetro e alluminio, i moduli scomposti nei vari materiali raggiungono una percentuale di riciclo del 95% del peso, un dato che con le migliori tecnologie attualmente sul mercato può salire al 98%.
Percentuali simili si raggiungono anche per gli aerogeneratori, che sono però più ingombranti e per essere smaltiti vengono disassemblati nelle loro componenti principali in fase di decommissing.
Attualmente, in Italia non sono presenti impianti specificamente dedicati al riciclo degli aerogeneratori. Tuttavia, la maggior parte dei componenti delle turbine eoliche, come acciaio, rame e alluminio, sono riciclabili attraverso le filiere tradizionali del riciclo dei metalli.
La principale sfida riguarda le pale, realizzate in materiali compositi come fibra di vetro e resine, che richiedono processi di riciclo più complessi (Ma quale “emergenza rottami”! Gli aerogeneratori sono riciclabili per il 94%).
A livello europeo sono in fase di sviluppo iniziative per affrontare questo problema. Ad esempio, la società danese Continuum prevede di realizzare sei impianti di riciclo per pale eoliche in Europa, con una capacità di trattamento di almeno 36mila tonnellate di pale a fine vita all’anno per ciascun impianto. I Paesi interessati includono Danimarca, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e Turchia.The post Riciclo moduli FV e pale eoliche, dal Mase “in arrivo” un bando di ricerca first appeared on QualEnergia.it.