Red Bull vince senza Newey: la nuova era inizia mentre Honda…
Red Bull vince e domina con Verstappen il Gran Premio del Giappone, weekend strepitoso e ampiamente celebrato. Le buone notizie per la scuderia austriaca vanno al di là della vittoria numero 123 della scuderia in F1. L’ennesima prova dell’assoluto talento al volante del campione del mondo ha consentito al team di Milton Keynes di tornare […]

Red Bull vince e domina con Verstappen il Gran Premio del Giappone, weekend strepitoso e ampiamente celebrato. Le buone notizie per la scuderia austriaca vanno al di là della vittoria numero 123 della scuderia in F1. L’ennesima prova dell’assoluto talento al volante del campione del mondo ha consentito al team di Milton Keynes di tornare al successo in modo abbastanza sorprendente.
Il tracciato nipponico, almeno sulla carta, doveva principalmente esaltare le doti della McLaren MCL39, ma le troppe sbavature di Lando Norris e Oscar Piastri hanno spalancato la strada a un pilota che difficilmente spreca tanta grazia. La geometria del circuito di Suzuka, in condizioni normali, rende i sorpassi alquanto complessi. Un dato di fatto che abbiamo tranquillamente constatato ieri mattina.
Strano a dirsi, ma il campione del mondo in carica, centrando la pole al sabato, aveva già messo una seria ipoteca sulla vittoria del giorno seguente. Su questo dovrà riflettere la Federazione Internazionale, perché se l’azione in pista viene a mancare su uno dei tracciati più belli e iconici di tutto il calendario della massima categoria, allora il problema deve essere assolutamente risolto.
Honda, la soluzione di backup
In occasione della gara nel paese del Sol Levante, Red Bull Racing ha omaggiato il fornitore delle power unit attraverso una livrea speciale, in occasione dei 60 anni dal primo successo di Honda in F1. Un gesto di riconoscenza al partner che ha contribuito a vincere gli ultimi quattro titoli piloti e tre costruttori. Forse un segnale per il futuro, nonostante dal prossimo anno il colosso nipponico tornerà in veste ufficiale nel Circus.
Lo farà fornendo in esclusiva le unità di potenza di seconda generazione all’Aston Martin. Il sodalizio tra Red Bull e Honda è stato reciprocamente appagante. Se la divisione Powertrains non svilupperà una PU all’altezza delle aspettative, non è detto che Honda non possa fornire nuovamente i propri propulsori al team austriaco. Non ci sarebbero grossi problemi di natura commerciale se la scuderia di Milton Keynes non fosse in grado di produrre in casa i nuovi propulsori.
Il team colorato blu racing non produce auto stradali, pertanto l’eventuale flop non provocherebbe alcun danno di immagine. Ford sarà un partner tecnologico che supporterà il team nei processi di produzione, attraverso l’ausilio dell’additive manufacturing e di controllo qualità. Insomma, un matrimonio che potrebbe essere nuovamente celebrato quale opzione di backup, in veste “non ufficiale”, proprio come negli ultimi quattro anni.
Non si vince solo con Adrian
Il weekend in Giappone è stato un dei momenti storici per il la scuderia pluri premiata, che di fatto è riuscita a conquistare la prima pole position e il primo successo con una monoposto non concepita dalla geniale mente di Adrian Newey. Un team che, in poco più di vent’anni di storia, è riuscito con grande merito ad accaparrasi la bellezza di 123 gran premi, conquistato peraltro 104 pole position.
Al netto dell’indispensabile valore aggiunto fornito da Verstappen, il gruppo di lavoro diretto da Pierre Waché, ha la consapevolezza che si può vincere anche senza il geniale progettista inglese. La RB21, al momento, è lungi dall’essere l’auto numero 1. Tuttavia, la prima vittoria post Newey conferisce non solo entusiasmo, ma consapevolezza che si possa fare bene nonostante l’emorragia di tante figure senior passate alla concorrenza.
Al progetto tecnico del team serve uno step prestazionale per soddisfare la sete di successo del Max. Ma il team, in pista, dimostra di essere sempre sul pezzo ottimizzando l’attuale livello di competitività del mezzo. Per il team diretto da Christian Horner è iniziato un nuovo capitolo della sua storia, in cui il successo non è figlio dell’abilità del singolo in fase di design. Al momento solo un uomo è imprescindibile, e si chiama Max Verstappen.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Red Bull – F1Tv