Red Bull, Verstappen imbarazza la scuderia di Milton Keynes
In dodici mesi di F1 in Red Bull è cambiato praticamente tutto. Verstappen, lo scorso anno, in Cina, guidava una vetture che poteva ancora definirsi il punto di riferimento della categoria, grazie alla quale l’olandese spadroneggiava in lungo e in largo. La RB21 è una monoposto complicatissima, in base a quanto riferito dal campione del […]

In dodici mesi di F1 in Red Bull è cambiato praticamente tutto. Verstappen, lo scorso anno, in Cina, guidava una vetture che poteva ancora definirsi il punto di riferimento della categoria, grazie alla quale l’olandese spadroneggiava in lungo e in largo. La RB21 è una monoposto complicatissima, in base a quanto riferito dal campione del mondo, che, nonostante stia mettendo in pista tutto il suo talento, non riesce a tenere il passo della concorrenza.
Ormai risulta un esercizio inutile volgere lo sguardo all’altro capo del box. Tutti i compagni di squadra di Max hanno preso paga dal pilota originario di Hasselt. Ma quando il mezzo non ha consentito al figlio di Jos di lottare per la vittoria era inevitabile che il compagno di squadra pagasse dazio al di là dei propri demeriti. Non poteva succedere nulla di diverso da quanto abbiamo visto.
Eppure, il quattro volte campione del mondo sta lottando come un leone, conquistando un podio nella Sprint Race, vinta da Lewis Hamilton, andando addirittura ad accorciare le distanze in testa alla classifica piloti grazie alla prova incolore di Lando Norris. Tuttavia, è parso evidente che con questa monoposto di F1 non si possano cullare sogni di gloria, almeno per il momento.
I problemi con le gomme
Se sul giro secco l’asso olandese è riuscito a estrarre il coniglio dal cilindro, sulla distanza dei 100 km della Sprint Race anche la gestione delle mescole si è mostrata buona sino ad un certo punto, in quanto ha dovuto spingere troppo. Lo step atteso sulle gomme per il lavoro realizzato dal team questa volta non ha funzionato a dovere. Una criticità che ha interessato quasi tutte le vetture, ma che sulla monoposto numero 1 è stata progressiva.
Nelle battute finali della mini-gara da 100km, Russell e Leclerc sono arrivati negli scarichi della RB21. Essendo ingaggiati tra loro, in un duello testa a testa, non sono riusciti ad avere la meglio sul quattro volte campione del mondo. Anche nella qualifica il divario tra le due RB21 è stato enorme. Lawson non è riuscito a passare il taglio della Q1, realizzando un crono di sette decimi superiore a quello del compagno. A rendere la situazione imbarazzante è stata la performance degli alfieri del team Racing Bulls.
L’inizio dell’insofferenza
Senza ombra di dubbio, la sorpresa della qualifica è stato il risultato del team di Faenza. Parliamo della scuderia “B”, che resta di proprietà della Red Bull sebbene abbia una certa dipendenza a livello tecnico potendo scegliere soluzioni diverse. La Racing Bulls è riuscita a piazzare due piloti nella top ten. Hadjar nel Q1 ha realizzato un tempo più rapido di un secondo secco rispetto al pilota neozelandese.
Con il senno di poi, la bocciatura di Tsunoda non è stata un’occasione persa alla luce delle grandi difficoltà che sta affrontando Lawson. A confermare la sensazione è stato Verstappen. Il pilota olandese ha ammesso che la RB21 è una vettura molto complicata e che il compagno di squadra sarebbe sicuramente più veloce alla guida di una delle monoposto del team faentino.
Un’affermazione che, per la proprietà transitiva, potrebbe implicare che la VCARB02 sia più guidabile rispetto alla RB21. Questo sembra emergere dalla riflessione di Verstappen. Con la solita schiettezza, il campione classe 1997 sta iniziando a esternare la sua insofferenza, e non potrebbe essere altrimenti, rispetto a un livello di competitività al di sotto delle previsioni che si era fatto.
Non ci sono presupposti per sperare
In chiave gara , pensando a domani, ogni speranza va riposta nel cassetto, almeno stando a quanto ha dichiarato dopo le qualifiche il figlio di Jos. L’olandese ha chiarito che non sono abbastanza veloci. Il suo giro è andato bene, ma non riusciva ad avere un equilibrio constante con la monoposto. Una sessione parecchio dura, molto di più di quanto in realtà si poteva attendere, convinto che i feedback di ieri lo avrebbero aiutato.
L’impegno profuso per fare meglio c’è. Tuttavia sembra che puntare solamente sul talento di Verstappen non sia la mossa più saggia. In sostanza, l’olandese ha ammesso quanto apparso evidente: con il suo grande valora alla guida si può sopperire alle carenze del mezzo in qualifica, va bene, ma l’imprevedibilità della Red Bull RB21 non consente di avere la necessaria consistenza sul passo gara.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Red Bull – F1Tv