Questione di sensibilità. Sindacalista in carrozzina chiede stanza all’Ateneo. Ma è lontana e stretta

Francesco Fusi, conosciutissimo a Siena anche come mangino del cappotto giraffino del 1997, è andato in pensione a gennaio. Ma la sigla che rappresenta, Gilda, consente di proseguire l’attività.

Mar 26, 2025 - 08:50
 0
Questione di sensibilità. Sindacalista in carrozzina chiede stanza all’Ateneo. Ma è lontana e stretta

di Laura Valdesi
SIENA
Questione di sensibilità. Se si concede ad uno storico rappresentante sindacale dell’Ateneo, che si muove soltanto in carrozzina ormai da tempo e che tutti conoscono, una stanza lontana dalla sede legale dell’Antico Studium in Banchi di sotto per svolgere la propria attività. Un locale che si trova, a quanto hanno riferito al diretto interessato, "in un spazio stretto e lungo oltre che molto caldo, certo non l’ideale per la mia condizione", conferma il sindacalista. Si tratta di Francesco Fusi, nome che tutti a Siena conoscono perché è stato il mangino della Giraffa nel cappotto del 1997, oltre appunto che rappresentante sindacale e dipendente appunto dell’Ateneo.

Tutto inizia quando Fusi va in pensione, nel gennaio scorso avendo 65 anni e i contributi regolarmente versati. Per lo statuto della sigla che rappresenta, Fgu-Gilda-Unams dipartimento università, i propri iscritti possono continuare a svolgere l’attività sindacale come dirigenti in quiescenza. Vedi lo stesso segretario generale Arturo Mallu, in pensione da 12 anni. Visto che dal nazionale hanno chiesto a Fusi di rappresentare ’Gilda’ in Ateneo e che lui stesso ne era felice anche per continuare a restare in contatto con il proprio mondo, nel febbraio scorso ha chiesto che gli venisse assegnato un locale come sede sindacale, naturalmente fruibile da persone che si muovono in sedia a rotelle. Ovviamente senza barriere architettoniche. Un piccolo spazio, insomma, in quanto a differenza di chi è ancora in servizio non può più svolgere l’attività dal posto di lavoro usando scanner e computer forniti dall’Università di Siena. Al segretario nazionale Mallu la sua amministrazione di Cagliari ha messo a disposizione due locali, uno al policlinico e l’altro all’Ateneo.

La risposta è arrivata. Ma non c’era alcuno spazio da destinare a Fusi al rettorato. Palpabile l’amarezza visto che abita proprio a 300 metri, una casa presa per consentirgli di muoversi rapidamente per raggiungere il posto di lavoro fino a dicembre 2024. Il locale invece individuato si trova in Pian dei Mantellini. Al di là del fatto che sia stretto e molto caldo, così gli è stato detto, balza agli occhi la difficoltà che inevitabilmente incontrerebbe dovendosi spostare in centro storico nel cuore della zona a traffico limitato. Possibile che non ci fosse neppure una stanza da ritagliate per la sua attività, si chiede. "Una soluzione al limite dell’offesa", osserva Fusi tornando al concetto della sensibilità. "Non ce l’ho con nessuno– chiarisce – ma vorrei continuare a vivere e soprattutto a poter svolgere l’attività che il sindacato mi chiede", sottolinea.

Una soluzione, di buon senso e che mostri appunto sensibilità, di sicuro può essere trovata.