Quando l'intelligenza artificiale inventa sentenze: il caso di Firenze
Usa ChatGPT per avere un aiuto in aula, ma l'AI si inventa i precedenti di sana pianta. La figuraccia di un avvocato di Firenze.
Il futuro dei tribunali passa dall'AI? Il futuro, forse, ma per quanto riguarda il presente... meglio evitare. Lo ha imparato a sue spese un avvocato del foro di Firenze, dopo che si era rivolto ad un'AI come ChatGPT per ottenere aiuto nell'ambito di un contenzioso sul copyright.
E l'aiuto è arrivato, nella forma di una dotta analisi curata a puntino, che non mancava di citare diverse precedenti della Corte di Cassazione che avrebbero potuto scagionare l'assistito dell'avvocato, portando ad una formidabile vittoria in aula. Peccato che, l'AI, le sentenze se le fosse inventate di sana pianta. Non è nemmeno la prima volta che capita.
CHATGPT E' UN PESSIMO AVVOCATO
Come evidenziato nella sentenza del 14 marzo, l'AI ha generato "risultati errati" classificabili come "allucinazioni di intelligenza artificiale", un fenomeno in cui i sistemi di AI inventano informazioni inesistenti presentandole come fatti reali. A quanto pare, sarebbe stata una giovane praticante dello studio a ricorrere all'AI, senza consultarsi con il suo dominus.