Pulire bene è un’arte e non appartiene a tutti
Fondata nel 1987, la Papalini Spa ha rivoluzionato il mondo del cleaning e oggi è un'azienda florida e super specializzata che dà lavoro a 4mila persone e produce un fatturato di oltre 72 milioni di euro L'articolo Pulire bene è un’arte e non appartiene a tutti proviene da Economy Magazine.

Partire da zero e creare una società florida che conta oggi 4mila dipendenti e genera un fatturato di oltre 72 milioni di euro, con una crescita annua intorno al 10-15 per cento. Storie italiane di successo che fanno andare fieri del nostro Paese e che vanno raccontate, soprattutto se fatte crescere in modo etico e perseguendo sempre l’innovazione. Dal 1987 la Papalini Spa, da piccola impresa fondata da Mauro Papalini è oggi un colosso nel settore del cleaning e dei servizi integrati.
«Ciò che ci distingue», spiega Mauro Papalini, «è l’organizzazione capillare su tutto il territorio nazionale, la professionalità e la competenza del nostro team, la formazione continua, che consideriamo essenziale per accrescere le competenze». Un successo che passa per la specializzazione. «Abbiamo sviluppato cinque divisioni, ognuna specializzata in un settore diverso: Civile, quindi uffici e abitazioni; Sanità, con la pulizia di ospedali e cliniche; Industrie, Gdo e Hôtellerie», racconta Papalini. «Questo perché le esigenze di pulizia variano a seconda dell’ambiente: pulire un ipermercato, un ospedale, un ufficio o un hotel richiede competenze specifiche. Per questo ci focalizziamo sulla specializzazione per settore, anziché sulla divisione per territorio, come fanno molte altre aziende del comparto. E questo approccio ci consente di parlare la stessa lingua dei nostri clienti e di trovare soluzioni mirate, le migliori possibili, per l’ambiente da pulire».
La storia dell’azienda ha radici profonde nel territorio marchigiano, dove Papalini, una volta terminati gli studi, inizia a lavorare in una piccola impresa locale di pulizie. Fu proprio in quella fase che scopre la sua passione per il settore, imparando il mestiere e acquisendo l’esperienza che avrebbe poi applicato nella sua impresa. «Quando ho iniziato ho cercato una clientela fuori dalla mia esperienza precedente, senza mai voler fare concorrenza al mio ex datore di lavoro», dice il fondatore.
Dopo soli tre anni, decide di aprire una partita Iva e avviare la sua attività in modo indipendente, focalizzandosi sulla pulizia di vetrine e piccole attività. «Vedevo una vetrina sporca, mi fermavo e chiedevo se volevano che la pulissimo e pian piano questo si è trasformato in una fonte di reddito stabile». I primi contratti di pulizia sono abbonamenti mensili che garantiscono una continuità economica, permettendo a Papalini di concentrarsi sulla crescita della sua impresa, che non tarda ad arrivare.
Oggi l’azienda opera con una vasta gamma di clienti in tutti i settori: ospedali, centri medici, grandi complessi commerciali e alberghieri, uffici e fabbriche. «L’azienda è cresciuta grazie ai miei collaboratori; è fondamentale crescere insieme, formando una squadra che condivide la stessa passione. Oggi siamo una famiglia che ha lavorato sodo per arrivare dove siamo», afferma con orgoglio.
La sensibilità verso i temi ambientali è centrale. «Ci impegniamo a trasmettere l’attenzione verso l’ambiente e la sostenibilità a 360 gradi anche ai nostri clienti. Siamo dotati di diverse certificazioni, tra cui quelle sulla parità di genere e la sicurezza, per inviare un segnale chiaro ai nostri lavoratori. Tra i nostri 4mila collaboratori, il 90% è costituito da donne e una buona metà da extracomunitari. Per questo motivo, oltre alla formazione professionale, organizziamo corsi di lingua italiana e promuoviamo una crescita culturale dei nostri collaboratori». La chiave del successo è l’attenzione al cliente e l’organizzazione dell’azienda è tutta orientata a questo obiettivo.
La tecnologia è un altro pilastro del business aziendale. «Puntiamo sempre di più sulla tecnologia e sul suo potenziale per il nostro settore e collaboriamo con i nostri partner per sviluppare nuovi prototipi di macchinari, ottenendo così un vantaggio competitivo, sempre avendo ben chiaro di usare la tecnologia per semplificare il percorso verso l’obiettivo finale che vogliamo raggiungere», spiega Papalini. «Stiamo anche implementando soluzioni in ambito intelligenza artificiale per migliorare l’esperienza lavorativa dei nostri dipendenti, moltiplicando l’efficienza e raccogliendo informazioni utili a migliorare ulteriormente i nostri processi interni e i servizi offerti ai clienti».
Ciò che emerge dalla Papalini è che è una realtà che punta molto sulla dimensione umana, sulla relazione e sul sano networking. Come quello offerto, per esempio, dalla Compagnia delle Opere, di cui la Papalini è parte. «Uno spirito, quello della Cdo, in cui mi ritrovo perfettamente e che offre una dimensione di confronto orientata alla persona e al suo miglioramento attraverso il lavoro», racconta Mauro Papalini. «La Cdo pone un’attenzione particolare all’imprenditore come individuo e condividere questo approccio con altri imprenditori mi fa sentire più adeguato sia come imprenditore che come persona. Lo trovo un valore aggiunto che contribuisce alla crescita personale, migliorando così anche la capacità di guidare l’impresa».
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