Primo Ascolto 16 maggio: la Top 10 delle nuove uscite

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Mag 16, 2025 - 23:00
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Primo Ascolto 16 maggio: la Top 10 delle nuove uscite

Primo Ascolto; scopriamo la Top 10 delle nuove uscite musicali del 16 maggio secondo Stefano Brocks: ecco i brani promossi, da ascoltare subito!

Primo Ascolto 16 maggio: la Top 10 delle nuove uscite

10 – BOOMDABASH feat LOREDANA BERTE’ – Una Stupida scusa (Emi/Universal)

Rivedere l’accoppiata artistica che spaccò tutto nell’estate 2018 è in sè una buona notizia, ma cela due rischi: l’effetto “minestra riscaldata” come ricerca di un successo che dopo quella formula sta un po’ sfuggendo ad entrambi, e l’istinto di confrontare il brano nuovo con la strepitosa “Non ti dico no”. Non considerando quindi queste due situazioni, resta un bel sound reggae, ma un ritornello poco incisivo, sarà per la scelta di una tonalità minore più malinconica. I miracoli non si ripetono, ma il livello è dignitosissimo.

9 – FRANCESCO GABBANI – Così come mi viene (Bmg)

Dopo un Sanremo sottotono rispetto ai suoi brillanti precedenti (ma perchè nel 2022 non portò alla kermesse la meravigliosa “Spazio-tempo”?), cita proprio il Festival nel testo del suo singolo estivo, dicendo il verso “La canzone che a Sanremo canterei” (ma perchè allora non giocarsela proprio per partecipare al Festival stesso con questo brano?Sarebbe stato, osando, un bellissimo meta-Sanremo). Gli “oh oh oh ” e “la la la” sono pericolosissimi, anche se Gabbani può (per ora, ancora) permetterseli. Semplice e leggera la è, e ciò può bastare, a patto che non diventi sempliciotta e leggerina, ecco.

8 – DAMIANO DAVID – Zombie lady (Sony)

La mentalità da rockstar ora si innesta su un’attitudine da popstar. C’è però il sentore che, atmosfere musicali a parte, compositivamente i tre singoli di punta finora estratti abbiano un po’ sempre le stesse soluzioni melodiche e armoniche. E’ comunque una canzone gradevole, che assume piena dimensione sullo stop e sul coro finale.

7 – JOVANOTTI – Occhi a cuore (Island/Universal)

Singolo ritmato per il più eclettico artista della storia della musica italiana, fresco di felicità per il palco ritrovato dopo lungo stop forzato, come dice nel bellissimo verso “Ho smesso di aspettare”. Per un’estatein cui liberare la propria energia, (dice “Come ragazzini al mare”, nel testo), pop-rock di buona fattura.

6 – FAST ANIMALS AND SLOW KIDS – Sei ore (Woodworm)

Ritorno con muro di suono di chitarre a tutto volume per la rockband più interessante della sua generazione, cui manca solo il supporto mediatico per saltare nelle grazie anche del pubblico più generico. Pezzo da “play loud”, per chi ama i gruppi nel concetto tipico della formazione rock. 

5 – SOMBR – Back to friends (Warner)

Giovanissimo cantautore americano, con un brano elegante ma deciso, ben sostenuto da arrangiamento e cori. Uno dei pezzi più interessanti dell’anno finora. 

4 – TYLA – Bliss (Epic/Sony)

Soul acustico di pregevole fattura, interpretazione sofferta e ritmo in primo piano, quasi separato dalla delicata melodica del gancio magnifico con cui la cantante ci porta in un’altra dimensione. 

3 – LOLA YOUNG – One thing (Emi/Universal)

L’artista di “Messy” sorprende ancora, con un nuovo tappeto sonoro su cui innesta la sua interpretazione. Come il precedente, ma in sound completamente differente, sembra non portare da nessuna parte facendosi apprezzare nella staticità e invece entra in testa eccome. 

2 – GHALI – Chill (Warner)

Uscita a sorpresa per uno degli artisti più trasversali ai vari generi urban a creare un meticciato musicale per lui caratteristico. Ritmo irresistibile con tanti cambi sonori e stop and go. Dà gioia ed energia, ce lo spazzoleremo tutta l’estate.Produzione curatissima, ganci musicali ed espressioni di testo sempre sopra ogni media. 

1 – THE KOLORS – Pronto, come va? (Warner)

Arrivano i maghi dell’estate, i professionisti della citazione e dell’idea puntualmente irresistibile. E infatti quanto parte quell’attimo di basso che riprende “Wanna be startin’ something” si capisce che qualcosa di esplosivo succede anche questa volta, l’ennesimo singolo bomba di maestri che non sbaglierebbero un colpo nemmeno impegnandosi al massimo per farlo. E sorprendono con un blocco strofa-bridge electrosoul che tanti producer afroamericani di gran lignaggio avrebbero pagato, nei decenni scorsi, per avere in un proprio pezzo.

Menzione anche per: 

RIHANNA – Friend of mine (Island/Universal) 

Non siamo noi ad essercela persa, è lei stessa che si è defilata e da otto anni in qua salta fuori solo per qualche colonna sonora. In questo caso per il film dei “Puffi”. Possiamo rassicurarvi che non si è trasformata nella Cristina D’Avena americana ma rimane in stile electropop, anche se il pezzo lascia molto perplessi, soprattutto per i versi (non del testo ma proprio animaleschi) dell’inciso. 

ENRICO NIGIOTTI – Passatempo (Sony)

Il cantautore che ha inciso il brano più bello nella storia dei talent show italiani, “L’amore”, va di alti e bassi in carriera, pur avendo riconoscibilità nella vocalità sussurrata e buone idee. Questo è un brano pop fresco e memorizzabile, l’esito però dipende anche da come verrà spinto sui media.

SAL DA VINCI – L’amore e tu (Warner) 

Dopo l’exploit dello scorso anno arriva puntuale la firma con una major, con tutta probabilità unitamente alla richiesta di replicare esattamente se stesso. Da vedere se replicherà anche il successo, poichè “Rossetto e caffè” è piaciuta più come pezzo estemporaneo in mezzo al resto del mondo che non per un’improvvisa esplosione dello stile neomelodico che si ripete sempre uguale da decenni. Sal dimostra comunque mestiere ben rodato da anni di studio e di esperienza e resta comunque quello che ci si aspetta. 

BLACK KEYS – No rain, no flowers (Warner)

Il pluripremiato duo tira il freno nel sound chitarroso ma non sul ritmo: ne deriva un pezzo da viaggio, gradevole e curato, non urlato e con qualche accenno elettronico a variare lo spartito sonoro.

NICCOLO’ FABI – Libertà negli occhi (Bmg)

Incredibile come uno degli artisti che più ha innovato la canzone italiana negli anni Novanta dopo pochi album abbia voltato le spalle al pop, cercando composizioni rarefatte che hanno faticato ad arrivare al pubblico. Le idee musicali e liriche ci sono sempre, basterebbe un pizzico di energia per non annoiare.


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