Prato, dedicata al “beato” Carlo Acutis la cappella dell’ospedale di Santo Stefano
L’’annuncio da parte del vescovo Giovanni Nerbini. Il 27 aprile quando, durante il Giubileo degli Adolescenti, papa Francesco lo proclamerà santo

Prato, 18 aprile 2025 – «Carlo Acutis è un santo dei nostri giorni, nella sua vita ha sperimentato il dolore in maniera piena, assoluta, gli chiediamo di essere il mediatore per i nostri malati, affinché ciascuno, nel proprio letto, possa trovare consolazione, speranza». Lo ha detto il vescovo di Prato Giovanni Nerbini annunciando che la cappella dell'ospedale Santo Stefano sarà dedicata al Beato Carlo Acutis, prossimo alla canonizzazione il 27 aprile quando, durante il Giubileo degli Adolescenti, papa Francesco lo proclamerà santo.
L'annuncio è avvenuto prima della Via Crucis intorno all'ospedale, iniziativa che la diocesi pratese fa dall'anno del Covid ogni Venerdì santo all'ospedale Santo Stefano «come segno di vicinanza nei confronti di coloro che stanno soffrendo a causa di una malattia».
Nella piccola chiesa dell'ospedale è stato posto, dietro l'altare, un quadro raffigurante Carlo Acutis, fornito dal giornalista pratese Nicola Gori, postulatore della causa di beatificazione. Questo spiega anche lo speciale legame tra il futuro santo e Prato, dove da tempo c'è una speciale venerazione per questo ragazzo morto nel 2006 e amato in tutto il mondo. Il vescovo Nerbini ha benedetto l'immagine.
«Un Santo nuovo per un ospedale nuovo - spiega Stefania Cecchi, direttrice di Pastorale sanitaria della diocesi - Carlo Acutis è morto a 15 anni per una leucemia fulminante, durante il suo ricovero gli infermieri e i medici rimasero stupiti per il modo in cui affrontava la malattia e la sofferenza. La sua è stata una bellissima testimonianza, mentre era in ospedale pensava alla fatica degli infermieri e degli operatori sanitari che lo avevano in cura. Questi fatti sono riferiti dalla mamma Antonia. Ci è sembrato il Santo più adatto al quale dedicare la cappella ospedaliera».