Pranzo di Pasqua e Pasquetta in ristorante da 400 milioni di euro
Cresce l'affluenza degli italiani nei ristoranti a Pasqua e Pasquetta 2025. I numeri del settore, il boom degli agriturismo e l'exploit inaspettato di una particolare area del Nord

Gli italiani preferiscono mangiare fuori nei giorni di festa, a confermarlo sono i numeri. Che sia ristorante all’aperto per una scampagnata, uno stellato o una trattoria, il sold out è praticamente assicurato. Le festività pasquali del 2025 si sono, infatti, rivelate positive per il settore della ristorazione italiana, a fronte anche dei rincari per la spesa. Secondo le stime di Fipe-Confcommercio, circa 6,5 milioni di persone hanno scelto di pranzare al ristorante nella giornata di Pasqua, nonostante le condizioni meteorologiche non favorevoli. Si registra anche una moderata quanto confortante crescita rispetto ai dati del 2024.
D’altronde il 90% dei ristoranti ha scelto di lavorare, rimanendo aperto nei giorni festivi di Pasqua e Pasquetta prevalentemente a pranzo. Stando alle stime, il 50% degli operatori ha previsto affluenza e incassi stabili rispetto all’anno precedente, mentre il 40% ha stimato un aumento dell’attività. Solo il 10% ha espresso preoccupazione per un possibile calo.
Le formule di menu offerte e il boom del pranzo in agriturismo
Per quanto riguarda la proposta gastronomica, la maggioranza dei locali (58,3%) ha optato per un menu à la carte. In questo caso, il prezzo medio per tre portate, escluse le bevande, si è attestato intorno ai 55 euro. Il restante 41,7% dei ristoranti ha invece scelto di offrire un menu degustazione composto da sei portate, al prezzo medio di 70 euro, sempre senza includere le bevande. Alla luce di questi dati, la spesa complessiva stimata per il pranzo di Pasqua nei ristoranti italiani supera i 400 milioni di euro.
Roberto Calugi, direttore generale di Fipe-Confcommercio, ha definito le aspettative per la Pasqua “moderatamente positive”, sottolineando l’importanza crescente della ristorazione anche nelle ricorrenze familiari. Ha evidenziato come il pranzo di Pasqua sia sempre più considerato un’occasione per gustare piatti tradizionali e vivere momenti conviviali al di fuori delle mura domestiche.
Soprattutto il turismo rurale ha registrato numeri rilevanti per la ristorazione. Secondo Coldiretti/Terranostra Campagna Amica, durante le festività pasquali si contano oltre 1,6 milioni di presenze negli agriturismi italiani, includendo sia i pernottamenti sia i pranzi e le visite giornaliere. Si tratta di un aumento del 10% rispetto al 2024, segnale dell’interesse crescente verso un’offerta autentica e legata alla tradizione contadina.
La crescita della ristorazione nel bergamasco
Il trend positivo per la ristorazione riguarda l’intero Paese. Come sottolinea Confcommercio c’è un’area enogastronomica che ha superato le aspettative, attendostandosi tra le più richieste per Pasqua e Pasquetta al ristorante. Il Bergamasco ha registrato un andamento particolarmente positivo. Confcommercio Bergamo ha stimato, nei due giorni di Pasqua e Pasquetta, un fatturato complessivo di 16 milioni e 55mila euro. Di questi, oltre 13 milioni provengono dai ristoranti tradizionali, mentre la quota restante è stata generata da bar e attività di ristorazione senza somministrazione, come l’asporto.
Le presenze ai tavoli dei ristoranti nei due giorni festivi sono state superiori a 240.000, pari a quasi un bergamasco su quattro. Il dato rappresenta un incremento dell’1,8% rispetto al già record 2024. Complessivamente, si stimano oltre 550.000 clienti tra ristoranti e bar. La spesa media si è collocata tra i 60 e i 100 euro, con punte superiori ai 120 euro nei ristoranti di fascia alta. Non sono mancati menu più economici, con offerte da 50 euro nelle trattorie.
L’incertezza legata al bollino rosso per il maltempo ha influenzato l’andamento delle prenotazioni solo in parte, ma in molti casi ha portato al tutto esaurito. L’occupazione dei coperti ha infatti superato il 90%, avvicinandosi alla saturazione completa in diversi locali.