Posti letto per studenti universitari, ritardi nel PNRR: il Governo sotto pressione

lentepubblica.it Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) aveva fissato un obiettivo ambizioso: garantire 60mila nuovi posti letto per gli studenti universitari entro giugno 2026. Tuttavia, i numeri attuali dipingono una realtà ben diversa. Secondo l’ultima rilevazione, la pipeline si ferma a 23mila posti, nonostante siano state approvate 209 domande di finanziamento. Un risultato ben […] The post Posti letto per studenti universitari, ritardi nel PNRR: il Governo sotto pressione appeared first on lentepubblica.it.

Mar 8, 2025 - 13:49
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Posti letto per studenti universitari, ritardi nel PNRR: il Governo sotto pressione

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Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) aveva fissato un obiettivo ambizioso: garantire 60mila nuovi posti letto per gli studenti universitari entro giugno 2026. Tuttavia, i numeri attuali dipingono una realtà ben diversa.


Secondo l’ultima rilevazione, la pipeline si ferma a 23mila posti, nonostante siano state approvate 209 domande di finanziamento. Un risultato ben lontano dalle aspettative, che ha acceso il dibattito politico e sollevato critiche nei confronti dell’esecutivo.

Un bando limitato e un mercato privato in crescita

Per incentivare la realizzazione di residenze universitarie, il Ministero dell’Università ha stanziato 1,2 miliardi di euro. Tuttavia, un vincolo imposto dal bando – che prevedeva che almeno il 70% delle stanze fosse singolo – ha frenato la partecipazione, riducendo il numero di progetti ammissibili.

Per recuperare il ritardo, il governo ha recentemente varato un’ordinanza commissariale, con l’obiettivo di rendere più flessibili i requisiti di accesso ai fondi.

Nel frattempo, il settore privato ha registrato una crescita significativa. Nel 2024, gli investimenti negli studentati hanno segnato un incremento del 18%, raggiungendo i 386,8 milioni di euro, con l’80% dei capitali provenienti dall’estero. Le grandi città come Milano, Roma e Firenze si confermano poli di attrazione, ma anche centri universitari come Padova, Pisa e Venezia stanno emergendo come destinazioni di interesse per gli investitori. Nonostante ciò, l’offerta rimane largamente insufficiente rispetto alla domanda, con un tasso di copertura che si attesta al 5%.

Le critiche del Parlamento e il rischio di un ridimensionamento

Le difficoltà nell’attuazione del piano hanno scatenato le reazioni del Parlamento. Il Partito Democratico ha sollevato la questione con un’interrogazione a prima firma dei deputati Piero De Luca e Irene Manzi, mentre il senatore Alessandro Alfieri ha puntato il dito contro il governo, accusandolo di inefficienza e ritardi.

Secondo le informazioni riportate da fonti di stampa, il Ministro per gli Affari Europei avrebbe comunicato l’intenzione di ridurre l’obiettivo iniziale dei 60mila posti letto e di proporre alla Commissione Europea una revisione del piano. Al contrario, il Ministro dell’Università Anna Maria Bernini si è detta determinata a difendere il target, dichiarando che non vi sarà alcuna rinuncia e che i fondi verranno interamente utilizzati per raggiungere l’obiettivo.

Posti letto per studenti universitari nel PNRR: quale futuro per l’housing?

L’incertezza sulle prospettive del piano si inserisce in un contesto più ampio di riforme e rimodulazioni. Lo scorso novembre, la Commissione Europea ha già approvato una riduzione degli obiettivi relativi agli asili nido, tagliando 900 milioni di euro destinati all’infanzia. Il rischio è che un destino analogo possa toccare anche il comparto dell’edilizia universitaria.

Il nodo centrale resta la sostenibilità finanziaria. Per completare il PNRR entro il 2026, servirebbero oltre 130 miliardi di euro in due anni, ma finora la spesa effettiva si attesta a circa 60 miliardi, di cui 22 previsti per il 2024.

L’eventuale revisione degli obiettivi o una proroga oltre la scadenza prevista sono ipotesi sul tavolo, ma il tema cruciale rimane la garanzia del diritto allo studio. Con una domanda sempre più alta e un’offerta ancora carente, la necessità di soluzioni rapide ed efficaci si fa sempre più urgente.

Il documento con le riflessioni del Governo

Qui il testo completo.

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