Piracy Shield nel mirino: la piattaforma definita un “sistema pericoloso”
La piattaforma Piracy Shield, utilizzata nella lotta alla pirateria online, è stata recentemente definita un "sistema pericoloso". The post Piracy Shield nel mirino: la piattaforma definita un “sistema pericoloso” appeared first on telefonino.net.

Un duro colpo è stato inflitto a Piracy Shield. La piattaforma utilizzata in Italia per la lotta alla pirateria online è stata definita un “sistema pericoloso“. Quest’affermazione, completata da una serie di altre definizioni e argomentazioni a conferma, è stata pronunciata dalla Computer & Communications Industry Association (CCIA Europe).
Questa associazione di categoria internazionale senza scopo di lucro rappresenta un’ampia sezione trasversale di società di comunicazione e tecnologia. Proprio in questi giorni, ha inviato una lettera aperta ad AgCom, spiegando i motivi del suo dissenso nei confronti del metodo e degli strumenti utilizzati per combattere IPTV e Pezzotto.
“Riteniamo quindi che lo Scudo antipirateria rappresenti un rischio significativo per i principi della libertà di espressione imprenditoriale, come stabilito dalla legislazione europea e italiana“, ha spiegato l’associazione. “Infatti, il meccanismo di Piracy Shield è stato costruito da una società affiliata alla Lega Serie A, una delle poche entità autorizzate a effettuare segnalazioni attraverso la piattaforma“.
Ciò che preoccupa ancora di più la CCIA Europe è “il funzionamento complessivo della piattaforma” che ritiene “estremamente problematico“. Nello specifico, “il lasso di 30 minuti per l’attuazione degli ordini di blocco non solo esclude la possibilità di verificare gli ordini dell’AgCom da parte dei fornitori a monte, ma non è nemmeno tecnicamente rispettata dagli operatori a valle“.
Piracy Shield non piace alla CCIA Europe
Emerge quindi una sentenza nei confronti di Piracy Shield particolarmente chiara dalle parole della CCIA Europe. A questo, l’associazione aggiunge anche una serie di consigli che reputa più interessanti ed effettivi se considerati gli obiettivi della piattaforma antipirateria e di AgCom.
“Cogliamo l’occasione per incoraggiare l’AgCom a riconsiderare il suo approccio di blocco e a concentrare invece i suoi sforzi nel colpire gli effettivi host e distributori di contenuti pirata e nel proteggere i contenuti alla fonte. Il blocco a livello di rete non solo non rimuove i contenuti da Internet, ma può essere facilmente aggirato e, in ultima analisi, è inefficace per combattere la pirateria, ridurre i contenuti illeciti o scoraggiare le tattiche di pirateria più sofisticate“, ha concluso.
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