Perquisizione e sequestro dei device per le attiviste Carlotta Vagnoli e Valeria Fonte

“In un Paese in cui neanche le vittime di violenza riescono ad accedere al 612bis, trovo tristemente ironico che delle persone abusanti si appellino proprio a quella norma per punire chi difende gli interessi delle vittime”, scrivono sui social le scrittrici e attiviste femministe

Gen 30, 2025 - 12:47
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Perquisizione e sequestro dei device per le attiviste Carlotta Vagnoli e Valeria Fonte

Le scrittrici e attiviste femministe Valeria Fonte e Carlotta Vagnoli hanno denunciato sui social di aver subito una perquisizione in casa e il sequestro di cellulari e pc nella giornata di martedì. “Ieri 28 gennaio alle 7.30 ho subito una perquisizione in casa mia da parte di sei poliziotti. Sia degli ambienti, sia personale. Mi è stato chiesto di spogliarmi, completamente, e di fare uno squat. Sono stata controllata anche fra i capelli e dentro le orecchie”, scrive Fonte in una storia dal suo profilo Instagram.

“Le ragioni di tale accanimento non riguardano in alcun modo la mia attività in strada o i miei ultimi movimenti per scovare gli adescatori nelle ‘finte case’ in affitto. Non posso specificare altro”.

 

Le ragioni delle perquisizioni e della confisca dei device elettronici non sono ancora note, ma Selvaggia Lucarelli ha scritto nella sua newsletter che Vagnoli e Fonte sarebbero indagate per stalking e diffamazione aggravata.

“L’accusa racconta una brutta storia di vessazioni nei confronti di un attivista accusato di essere un abuser, cioè un autore di un abuso”.