Perché non dovresti usare la candeggina come diserbante per eliminare le erbacce dal tuo prato

C’è chi lo fa all’alba, per evitare occhi indiscreti. C’è chi invece lo rivendica con orgoglio, come se avesse scoperto la formula segreta della pulizia eterna. Parliamo di chi usa la candeggina per “pulire” i vialetti dalle erbacce, una pratica tanto diffusa quanto pericolosa. Eppure, se chiedi in giro, c’è sempre qualcuno pronto a giurare:...

Apr 27, 2025 - 15:52
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Perché non dovresti usare la candeggina come diserbante per eliminare le erbacce dal tuo prato

C’è chi lo fa all’alba, per evitare occhi indiscreti. C’è chi invece lo rivendica con orgoglio, come se avesse scoperto la formula segreta della pulizia eterna. Parliamo di chi usa la candeggina per “pulire” i vialetti dalle erbacce, una pratica tanto diffusa quanto pericolosa. Eppure, se chiedi in giro, c’è sempre qualcuno pronto a giurare: “Funziona!”.

Certo che funziona, perché la candeggina, per sua natura, è letale. D’altronde è progettata per distruggere microrganismi, sbiancare, disinfettare. Quindi certamente, se dovessi versarla su un ciuffo di dente di leone, quello si seccherebbe nel giro di poche ore. Ma a che prezzo? Il problema è che la candeggina non fa sconti: dove passa, non cresce più nulla.

Un’erbaccia in meno, un suolo morto in più

candeggina 2

La scena è sempre la stessa: un annaffiatoio, qualche spruzzata qua e là, un angolo del cortile che nel giro di poche ore sembra uscito da un catalogo di pavimenti.
La candeggina (che chimicamente si chiama ipoclorito di sodio) è estremamente corrosiva. Quando viene a contatto con la terra, uccide tutto ciò che vive nel sottosuolo: funghi, batteri, insetti utili. In pratica, elimina quell’intera comunità invisibile che lavora ogni giorno per mantenere fertile il terreno. E non si ferma lì: penetra in profondità, arriva fino alle falde acquifere e le contamina. E se proprio vogliamo chiudere in bellezza, provate a mescolarla con un po’ di aceto – sì, qualcuno l’ha fatto – e otterrete un bel gas tossico a base di cloro. Altro che agricoltura urbana.

Un diserbante illegale

In Italia, come in gran parte d’Europa, l’uso della candeggina come diserbante non è solo sconsigliato, ma proprio vietato. La legge è chiara: non si possono utilizzare sostanze chimiche non autorizzate per il trattamento di erbe infestanti, soprattutto in spazi pubblici o a rischio ambientale (art. 228 del D.Lgs. 81/2008). E la candeggina non compare nell’elenco dei prodotti fitosanitari ammessi.
Le autorità sanitarie, come l’ANSES in Francia, mettono regolarmente in guardia contro questo tipo di abitudini domestiche, visto che i rischi possono essere molto alti: secondo i dati raccolti, più del 59% dei casi di avvelenamento da sostanze domestiche sono legati a miscele tra candeggina e acidi. E spesso tutto nasce da un’idea: “Volevo solo pulire il cortile…”

Il problema culturale: “L’ho sempre fatto così”

vecchio brontolone

Il vero ostacolo, forse, è mentale. Ci sono abitudini radicate, tramandate di generazione in generazione, che sono difficili da sradicare, per cui servono pazienza, informazione e – perché no – qualche alternativa che sia efficace ma più rispettosa dell’ambiente.

Alternative ecologiche (che funzionano davvero)

Eliminare le erbacce senza inquinare è possibile, serve solo un pizzico di buona volontà. Ecco alcune soluzioni che non prevedono l’uso di sostanze tossiche:

  • Acqua bollente: versata direttamente sulle erbacce, le uccide in modo naturale. Funziona meglio su piante giovani e va ripetuta in caso di ricrescita. Non è selettiva, ma è gratuita e non lascia residui tossici.
  • Acqua di cottura della pasta o delle patate: contiene amido e sali minerali che contribuiscono a indebolire le radici delle infestanti. Un rimedio della nonna, ma efficace.
  • Cartone o giornali: stesi sul terreno impediscono alla luce di raggiungere le piante indesiderate. Dopo qualche settimana, le erbacce muoiono per mancanza di sole.
  • Pacciame: trucioli di legno, foglie secche, paglia. Oltre a limitare la crescita delle infestanti, nutrono il terreno e trattengono l’umidità.
  • Estirpazione manuale o con la zappa: faticoso, certo. Ma ecologico, efficace e persino terapeutico. Una sessione di diserbo può valere quanto una passeggiata meditativa.
  • Aceto e sale: mescolati con attenzione de usati con parsimonia, possono agire come diserbanti naturali. Non vanno spruzzati ovunque, ma solo sulle piante più isolate e lontane dalle coltivazioni.
  • Vapore o fiamma: esistono strumenti che rilasciano calore localizzato (a vapore o a gas) e “cuociono” le erbacce senza danneggiare il resto. Una spesa iniziale che si ammortizza nel tempo.

Un giardino più sano è possibile

giardino sano

La verità è che i metodi naturali richiedono un po’ più di tempo, e certamente non regalano l’effetto “wow” della candeggina, immediato e letale. Il grande però è rappresentato dal fatto che al contrario della candeggina, i metodi naturali preservano il suolo, rispettano la vita possono rendere il nostro giardino un piccolo ecosistema, non un parcheggio sterilizzato.
Usare la candeggina per uccidere le erbacce è come lavare i piatti con l’acido muriatico: sì, il grasso se ne va, ma a che costo?
Il verde ha bisogno di cure, non di scorciatoie.

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