Perché in Delta, American, Southwest e JetBlue non decollano le previsioni rosee

Delta, American, Southwest e JetBlue hanno tagliato le previsioni dei risultati finanziari del primo trimestre 2025. Fatti, numeri e approfondimenti

Mar 12, 2025 - 10:34
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Perché in Delta, American, Southwest e JetBlue non decollano le previsioni rosee

Delta, American, Southwest e JetBlue hanno tagliato le previsioni dei risultati finanziari del primo trimestre 2025. Fatti, numeri e approfondimenti

I segnali che fanno presagire una fase di incertezza economica negli Stati Uniti si accumulano. L’ultimo riguarda le compagnie aeree americane. Gli statunitensi sembrano voler viaggiare di meno in aereo. Sia per viaggi all’estero sia soprattutto per gli spostamenti interni. Il trasporto su ali potrebbe quindi entrare in seria difficoltà.

L’ALLARME DELLE COMPAGNIE AEREE

Il campanello d’allarme lo hanno suonato quattro delle principali compagnie aeree del paese, Delta, American, Southwest e JetBlue, tagliando le previsioni dei risultati finanziari del primo trimestre 2025. La prima è stata Delta che, nel rivedere le stime di questi tre mesi, ha citato una debole domanda interna di viaggi. Da inizio anno al 31 marzo, Delta prevede che i ricavi cresceranno tra il 3 e il 4%, invece che tra il 7 e il 9% come inizialmente aveva messo in programma. E contestualmente prevede di perdere tra 60 e 80 centesimi ad azione in questo inizio 2025.

Nello spiegare la situazione, Delta AirLines ha sottolineato la “recente riduzione della fiducia dei consumatori e delle aziende, causata da una maggiore incertezza macroeconomia, che ha determinato una debolezza della domanda interna”. Un’incertezza macroeconomica scaturita, almeno in parte, dalle politiche economiche di Donald Trump e alle promesse guerre commerciali con alleati e rivali.

Il timore di una recessione negli Usa e un possibile aumento dell’inflazione nel prossimo futuro rendono il quadro più difficile per le compagnie aeree. Le persone preoccupate di perdere il lavoro o i ‘contractor’ del governo “non sono là fuori a spendere soldi in viaggio”, ha dichiarato il Ceo di Delta Edward Bastian, riferendosi ovviamente alle annunciate sforbiciate generali di Washington nei confronti dei dipendenti governativi federali.

RALLENTAMENTO ECONOMICO IMMINENTE?

A seguire Delta, ci ha pensato dopo poche ore Southwest Airlines, che ha dimezzato le previsioni di fatturato e utile nel primo trimestre del 2025. Risultati peggiori quindi anche per la compagnia low cost, che ha annunciato la fine della sua storica politica di far viaggiare i bagagli gratuitamente.

Come ricorda Reuters, le compagnie aeree sono non di rado un “barometro affidabile” per pronosticare un rallentamento economico di un paese, visto che ridurre i viaggi aerei è un modo “facile per consumatori e aziende di tagliare le spese discrezionali”. È stato sempre Bastian a spiegare: “Sappiamo che il Pil è uno dei fattori più importanti a cui è correlato il nostro settore”. E a febbraio il Ceo di Delta ha osservato un cambiamento significativo “nei segnali di fiducia che monitoriamo”, sottolineando che “la spesa dei consumatori ha iniziato a bloccarsi”.

L’IMPATTO DEGLI INCIDENTI AEREI

Previsioni riviste al ribasso anche per American, che oltre alle motivazioni già date dalle altre compagnie ha citato anche i contraccolpi dell’incidente del 29 gennaio, quando il suo volo 5342 si è scontrato con un elicottero dell’esercito Usa a Washington, causando la morte di 67 persone a bordo (di entrambi i mezzi). Un episodio che, al netto delle responsabilità, ha scosso a tal punto da far rallentare l’acquisto di voli della compagnia.

I CONTRACCOLPI SULLE AZIENDE EUROPEE

In tutto ciò, le previsioni al ribasso delle big americane, insieme ai timori di una contrazione statunitense, hanno avuto alcune conseguenze a catena. A essere colpite, infatti, sono state anche le più grandi compagnie aeree europee, quelle particolarmente sensibili al potere di spesa degli americani. Ieri, infatti, le azioni di IAG (proprietaria di British Airways) ma anche quelle di KLM-Air France hanno perso molto terreno, come riportato da Fortune. I viaggiatori americani costituiscono da tempo una voce importante nei voli internazionali, specie quelli verso l’Europa. Una loro diminuzione, quindi, non riguarda solo gli Usa. Tanto che le compagnie continentali che hanno subito perdite minori sono state le aziende meno esposte agli Stati Uniti, come le low cost Ryanair ed EasyJet.