Nuova ondata di maltempo nel fine settimana, avviati 15 interventi “urgenti” su fiumi e torrenti

Il consorzio di bonifica del Medio Valdarno insieme al Genio civile della Toscana: “Lavoriamo con le nostre capacità tecnico-operative per tamponare le situazioni più critiche in vista della nuova ondata di maltempo”

Mar 20, 2025 - 20:08
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Nuova ondata di maltempo nel fine settimana, avviati 15 interventi “urgenti” su fiumi e torrenti

Firenze, 20 marzo 2025 – Quindi interventi di “somma urgenza” per la riparazione dei luoghi colpiti dalla violenta ondata di maltempo dei giorni scorsi in Toscana e in vista delle prossime piogge in arrivo nel fine settimana. Li ha avviati il consorzio di bonifica del Medio Valdarno insieme al Genio civile della Toscana. 

"Lavoriamo con le nostre capacità tecnico-operative per tamponare le situazioni più critiche in vista della nuova ondata di maltempo prevista”, spiegano dal consorzio. Questi 15 interventi richiedono un importo totale di circa 12,2 milioni di euro

Il torrente Rimaggio esondato a Sesto Fiorentino (Foto Germogli)
GERMOGLI PH: 16 MARZO 2025 SESTO FIORENTINO A DUE GIORNI DALL'ESONDAZIONE TORRENTE RIMAGGIO STRADE ALLAGATE DANNI MALTEMPO ALLERTA METEO NELLA FOTO PIAZZA DEL MERCATO

I 15 interventi sono in corso sui fiumi che hanno fatto i danni più importanti: sul torrente Rimaggio che ha rotto l’argine nel centro di Sesto Fiorentino alluvionando il centro cittadino; nel torrente Marinella che ha esondato a Legri, a monte di Calenzano; nei fossi Macinante e Reale a Campi Bisenzio, dove ora gli argini sono deboli; al torrente Orme che ha sfondato l’argine inondando i quartieri di Empoli; al torrente Loretino a Rovezzano, quartiere di Firenze sud. 

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"Tutti i cantieri sono aperti e proseguiranno senza sosta fino a quando non saranno ristabilite almeno le condizioni precedenti all'evento o laddove possibile anche migliorate – spiega il presidente del Consorzio di Bonifica, Paolo Masetti – La sola manutenzione ordinaria non basta e di fronte ad eventi meteo come questi riemerge la chiara necessità di investimenti strutturali di prevenzione per il futuro" ma "ha dato i suoi frutti in termini di rischio ridotto su un reticolo di 5.600 km di corsi d'acqua e su 730 km di argini con casse di espansione che sono servite ad evitare il peggio in tante zone come ad esempio a Firenze, Scandicci, Campi Bisenzio o nel Pistoiese", infine gli "impianti idrovori hanno funzionato ininterrottamente per giorni e hanno pompato complessivamente dalla Piana tra Firenze e Prato più di 15 milioni di metri cubi di acqua (il volume di 500.000 camion cisterna) che altrimenti avrebbero sicuramente provocato allagamenti ancora più diffusi e persistenti".