Pensioni 2025: il tasso di rivalutazione dei contributi premia gli assegni
La rivalutazione dei montanti contributivi godono quest'anno di un tasso di capitalizzazione del 3,6% aumentando le pensioni decorrenti dal 2025.

I tasso di capitalizzazione per la rivalutazione dei montanti contributivi ai fini del calcolo delle nuove pensioni decorrenti dal 2025 risulta quest’anno più favorevole: il coefficiente di rivalutazione è infatti pari a 1,036, calcolato a partire da un tasso di variazione del PIL negli ultimi cinque anni.
Chi va in pensione dal 1° gennaio gode quindi di un adeguamento di oltre il 3,6%, in netto aumento rispetto al 2,3% dello scorso anno.
Rivalutazione contributi per le nuove pensioni 2025
Nel sistema contributivo, la pensione si basa sul montante contributivo, ovvero la somma dei contributi versati durante la vita lavorativa, rivalutati annualmente in base al tasso di capitalizzazione.
A cadenza annuale è prevista poi l’applicazione di uno specifico tasso di adeguamento all’inflazione per il valore di ciascun montante individuale, influenzando direttamente l’importo delle future pensioni nel sistema contributivo.
Come si calcola il tasso di capitalizzazione
Il tasso di capitalizzazione per la rivalutazione dei montanti contributivi è regolato dall’articolo 1, comma 9, della Legge n. 335/1995.
Si basa sulla media quinquennale del prodotto interno lordo nominale, garantisce una rivalutazione dei contributi versati al fine di mantenere il potere d’acquisto delle pensioni future ed assicura un coefficiente minimo di rivalutazione pari a 1,5% in caso di variazioni negative del PIL.
Come si calcola il montante contributivo
Il montante contributivo individuale si determina tenendo in considerazione due parametri principali:
- base imponibile annua
periodi di contribuzione obbligatoria, volontaria, figurativa, da riscatto e ricongiunzione per ciascun anno, calcolati in base a:- retribuzione annua per gli iscritti alle gestioni pensionistiche dei lavoratori dipendenti,
- reddito annuo per gli iscritti alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.
- totale dei contributi versati annualmente
moltiplicando la base imponibile annua per l’aliquota di computo applicabile:- 33% per i periodi di contribuzione da lavoratore dipendente,
- 24% per i periodi di contribuzione da lavoratore autonomo,
- tra il 24% e il 33% per gli iscritti alla gestione separata INPS, in base alla categoria specifica.
Il montante contributivo individuale è la somma dei contributi annui rivalutati.
La rivalutazione avviene ogni anno, come detto, utilizzando il tasso di capitalizzazione stabilito in base alla variazione media quinquennale del PIL, calcolata dall’ISTAT con riferimento al quinquennio precedente. Questo meccanismo garantisce un aggiornamento continuo del montante, tenendo conto dell’andamento economico nazionale.
Rivalutazione e impatto sulle nuove pensioni 2025
Un tasso di rivalutazione positivo implica un incremento del montante contributivo, che si traduce in una pensione più elevata al momento del pensionamento. Questo valore, infatti, calcolato annualmente, rappresenta un meccanismo di adeguamento automatico basato sulle performance economiche nazionali.
Il tasso applicabile ai montanti contributivi rispecchia una lieve ripresa economica rispetto agli anni precedenti, influenzando positivamente l’importo delle pensioni decorrenti dal 2025.
Anno | Rivalutazione |
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Ecco tassi e coefficienti comunicati in precedenza
Anno | Rivalutazione (coefficiente e % tasso) |
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2023 | Coefficiente: 1,022500 – Tasso: 2,25% |
2022 | Coefficiente: 1,017000 – Tasso: 1,70% |
2021 | Coefficiente: 1,015000 – Tasso: 1,50% |
2020 | Coefficiente: 1,000000 – Tasso: 0,00% |
2019 | Coefficiente: 1,015000 – Tasso: 1,50% |